Ti hanno detto che per essere felici bisogna lottare. Ma questa è ricompensa, e non ha nulla di magico, è come la paga del lavoratore al tramonto del sole: attesa, certa.
Ha più a che fare con il riposo soddisfatto di sé sta roba qua. Dì che se la tengano pure una felicità così preparata.
Tu sai bene che la felicità è leggera, pesa di niente, non la progetti su nessun foglio.
Non è però nemmeno "caso" questa felicità, è un po' complicato da dire.
Potrei azzardare che è girare a perder tempo, col cuore che non chiede,
è sfilarsi da un gruppo di signori che discutono di buon senso e allontanarsi senza che nessuno se ne avveda
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La consuetudine del mattino
PoesiaUn uomo all'alba, la solita strada per andare a lavoro. La realtà che s'impiglia nel sogno: volti e fantasmi di un viaggio quotidiano