Sono qui che cado, in un tranquillo mattino. Il travertino è rosso e le imposte tutte chiuse. Svegli siamo io e l'autista. Sento che sono dove avrei voluto in un giorno di tanti anni fa, che la vita è perfetta, semplicemente. I ragazzi con il loro amore e le confessioni mi stanno aspettando all'entrata. Un'altra creatura di questo universo, che ho appena lasciata, mi aspetterà all'uscita, nel mio ritorno. Io aspetterò lei. Non so se ho qualche merito, esistere non dovrebbe essere mai una prova.
Avrò dormito due o tre ore spaiate stanotte, nonostante questo sento il giorno che è nato così giusto. Sono rari questi momenti di consapevolezza, chissà perché decidono di accadere, chissà perché proprio all'alba di un venerdì
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La consuetudine del mattino
PoesíaUn uomo all'alba, la solita strada per andare a lavoro. La realtà che s'impiglia nel sogno: volti e fantasmi di un viaggio quotidiano