Tutti gli uomini che ho incontrato, dal passante che persi alla svolta fino a mia madre, dall'uomo che mi dà mele buone al collega che vedo solo salir le scale, tutti per me sono stati e sono libri.
La vita ho cercato di sistemarla come un'enorme libreria umana: ho spostato individui da una sezione all'altra mano a mano che li conoscevo, altri sono sullo stesso scaffale da sempre perché incapaci di darmi sorprese.
Ogni tanto, quando compio l'ennesima catalogazione, capita che venga giù un intero scaffale, proprio in testa. È il momento in cui gli uomini mi cercano, è il tempo dei ricordi.
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La consuetudine del mattino
PoetryUn uomo all'alba, la solita strada per andare a lavoro. La realtà che s'impiglia nel sogno: volti e fantasmi di un viaggio quotidiano