Ti svegli e apri la finestra, come sempre, a gettare fuori l'ultimo torsolo di notte dalla cucina. Fai chiaro con la fiamma a metano, ad anticipare un po' il sole, a levarti di dosso il freddo del sonno. A malapena sai il tuo nome; il cuore così calmo, ancora nessun pensiero del lavoro, del pasticcio alla banca, del traffico delle sette. Niente. Sei simile a un animale, in una dolce assenza di futuro e di passato. Sono questi i dieci minuti di vera libertà dati in sorte ad ogni uomo.
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La consuetudine del mattino
PoésieUn uomo all'alba, la solita strada per andare a lavoro. La realtà che s'impiglia nel sogno: volti e fantasmi di un viaggio quotidiano