"Un uomo che si comporta in modo audace viene considerato romantico, una donna, invece, o disperata o pazza"
— Sarah Jessica Parker
<<Che razza di posto è questo?>> sibila Machi, camminando accanto a Chishiya.
Davanti a loro si staglia l'imponente palazzo originariamente denominato "Seaside Paradise", che ora, sull'insegna all'ingresso, presenta una scritta fatta con la vernice spray rossa, "Spiaggia".
<<Posso tornare indietro?>> domanda la ragazza, incrociando le braccia.
<<No>> ghigna il biondo, proseguendo verso l'interno dell'edificio principale.
Se già il rumore all'esterno non prometteva nulla di buono, l'interno è il più totale caos: un branco di persone in costume che corrono, ridono, urlano, ridacchiano.
<<Resta vicino a me>> le sussurra Chishiya, prendendole un braccio <<Non opporre resistenza e non fare movimenti sospetti>>
<<È un sequestro di persona?>> ribatte Machi, insospettita dall'atteggiamento del giovane.
Chishiya non risponde e si limita a trascinarla con sé verso una rampa di scale. Saliti un paio di piani, la situazione sembra essersi calmata: anche gli schiamazzi provenienti dal pian terreno sono più attenuati.
L'unica domanda che frulla in testa alla castana è "Dove cristo mi sta portando ora?". La sua serata ha avuto una svolta totalmente inaspettata dall'inizio del sette di fiori.
Il duo giunge davanti ad un portone enorme, di legno imbrunito. Chishiya, tranquillamente, apre una delle ante e fa entrare Machi assieme a lui. Dandole una piccola spinta in avanti, molla la presa e lei è costretta a rimanere al centro di quella sala.
Poco più avanti c'è un'enorme tavolata e il muro dietro ad essa è coperto da delle lenzuola bianche. Sui teli sono disegnate le carte da gioco, alcune barrate con una croce rossa.
Un uomo con gli occhiali da sole, molto baldanzoso a primo impatto, domanda <<Chi abbiamo qui?>> ridacchiando.
<<Se questo è un sequestro di persona avete sbagliato obiettivo, ciao e buona giornata>> risponde Machi, guardinga. Indietreggia di qualche passo.
Quando si avvicina pericolosamente a Chishiya, lui le sussurra <<Non opporre resistenza>> con un tono di voce roco e basso, facendole venire i brividi.
<<Chishiya, cosa ci hai visto in lei?>> è l'uomo con gli occhiali a parlare di nuovo, inquisitorio.
<<Gruppo esecutivo, vi presento Machi, stasera è capitata nel mio stesso game e, con la sua collaborazione, ne sono uscito vivo. Non che mi servisse aiuto, ma ho visto del potenziale in lei, vedete, è intelligente>> spiega il biondo, con le mani nelle tasche della felpa.
<<Oh, interessante, molto molto interessante>> sorride l'uomo che, spostandosi dalla tavolata, avanza verso Machi <<Hai partecipato a qualche altro game?>>
La ragazza, incrociando le braccia, annuisce <<Oltre al Sette di fiori con Chishiya, ho giocato un Sei di cuori>>
Uno degli altri uomini presenti, quello all'apparenza più anziano e con gli occhiali, fa un quasi impercettibile cenno con il capo verso un'altra donna dai capelli neri.
Quest'ultima si volta verso Machi e le sorride. Ha uno sguardo magnetico e l'aria di chi nasconde qualcosa di grosso.
<<Potresti cederci la tua carta di cuori?>> domanda l'uomo, mellifluo, avvicinandosi ancora di più a lei.
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BRAIN AND HEART | Chishiya Shuntaro
Fanfic> Sono queste le parole che sente Machi quando le persone parlano di lei. Lei è un oggetto, una cosa, un premio per qualche uomo. È tutto, fuorché umana. È questo a farla sentire tremendamente sbagliata, forse troppo per un mondo che va alla velocit...