"Se la libertà di espressione significa qualcosa, allora significa il diritto di dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire."
— George Orwell
<<Avete tutte il vostro ramo?>> domanda Kuina, prendendo uno dei bastoni in mano.
Le altre annuiscono.<<Attente a dove mettete i piedi e soprattutto a cosa potreste avere davanti alla faccia, chiaro?>> chiede Ann, puntando il ramoscello in avanti.
<<Chiaro>> risponde Machi.
Le tre iniziano a camminare. Fanno passi piccoli e agitano i rami, in modo che sbattano addosso ai vetri, nel caso ce ne siano ancora.
Il ramoscello di Ann si ferma su un pannello trasparente e lei blocca le altre, in modo da ispezionare la grandezza della lastra.
<<Qui a sinistra il passaggio è bloccato>> spiega, per poi far strisciare il bastone lungo il vetro, <<Oh, si passa a destra>> fa notare.
La ragazza con la pelliccia segue le altre due, ora di qualche passo più avanti.
Ogni tanto si sente qualche urlo, appartenente agli altri partecipanti, incappati in qualche trappola o chissà che cosa.
Machi odia i rimpianti, li considera inutili. Se non c'è modo di cambiare il passato, perché la gente è così ossessionata da esso? Hai fatto una cazzata? Hai detto qualcosa che non dovevi dire? Pace, è successo, è andata così, piagnucolare non cambierà nulla.
Lei si è sempre promessa che nella sua vita non proverà mai lo sconforto del rimpianto, perché è inutile e, inoltre, non ne ha bisogno per essere felice.
Però un rimorso che la mangia da dentro c'è, e non la lascerà mai in pace. Quel fottuto bacio.
È davvero solo un'amica? Perché non è di più? Perché è stupida? Perché?
Deve chiederlo a Chishiya, deve dirgli apertamente ciò che prova, non così, a caso, come ha fatto non troppe ore prima.
<<Machi, sei estremamente silenziosa, cosa succede? Stai male?>> le domanda Ann, voltandosi verso di lei.
La ragazza scuote la testa velocemente. No, va tutto bene.
<<Se c'è qualcosa che non va puoi dircelo, siamo le tue amiche dopotutto, no?>> le sorride dolcemente Kuina.
Siamo le tue amiche.
Le sue amiche.
Non ha mai parlato d'amore con nessuno, nemmeno con Kotoha, forse perché si era auto convinta di non meritarsi qualcuno al suo fianco.
Kuina si ferma e incrocia le braccia <<So a cosa stai pensando, ti si legge in faccia>>
<<Eh?>> Machi fa un suono riconducibile all'essere sorpresi <<A cosa sto pensando?>>
<<Alla tua ragione di vita>>
L'altra inspira ed espira rumorosamente. Ha ragione. Merda.
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BRAIN AND HEART | Chishiya Shuntaro
Fanfiction> Sono queste le parole che sente Machi quando le persone parlano di lei. Lei è un oggetto, una cosa, un premio per qualche uomo. È tutto, fuorché umana. È questo a farla sentire tremendamente sbagliata, forse troppo per un mondo che va alla velocit...