22 | MIGLIO VERDE

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"A volte, all'improvviso, il passato ti ritorna addosso, che tu lo voglia o no"
— Stephen King, «Il miglio verde»




Machi non si sente più la gamba sinistra. Il dolore continuo la allarma e la agita. Se dovesse saltare fuori il Re di Picche, lei sarebbe spacciata, senza ombra di dubbio.

Si guarda attorno: le strade sono praticamente deserte, la vegetazione continua ad estendersi. Le sembra di essere la protagonista di un film distopico, o magari di fantascienza, dove i personaggi si risvegliano dopo migliaia di anni a ricostruire da zero una civiltà in rovina.

In cielo ci sono ancora alcuni dirigibili. Chissà se Chishiya sta giocando, chissà se è in giro a cercarla, chissà se è morto. Scaccia quest'ultimo pensiero dalla testa, è impossibile, lui non può morire.

Zoppica per i vicoli di Tokyo, o meglio, quel che ne rimane. A terra ci sono chiazze di sangue ormai ossidate, assieme a resti di ogni tipo. Ha capito solo ora quanto questo luogo sia brutale.

Dentro di sé prega ancora che sia tutto un sogno, un qualche tipo di allucinazione o simile. Vorrebbe solo svegliarsi da quest'incubo e tornare alla sua vita, anche se di essa ne rimangono solo i cocci e un affitto da pagare.

In lontananza vede l'enorme carta del Re di Quadri campeggiare sopra l'area della città in cui si trova la Corte Suprema. Molto probabilmente si è recato lì.

Per quanto riguarda lei, il suo game di Quadri l'ha già superato e, di certo, non andrà da Chishiya, per evitare situazioni scomode.

Machi osserva le carte ancora disponibili. La Regina di Cuori è sicuramente Mira e, in tutta onestà, non ha voglia di affrontarla ora, perché c'è un gioco ben più interessante che la attende.

Il Re di Cuori è ancora vivo.

Deglutisce e prende un bel respiro. È suo. È il suo game. La sta aspettando.

Il dirigibile fluttua sopra l'enorme edificio dove, nel mondo reale, si trova il Dipartimento della Polizia metropolitana di Tokyo. È uno stabile immenso, pieno di stanze e di uffici. Chissà cosa la aspetta.

Si dirige verso l'ingresso principale, dove ad accoglierla c'è un tavolino con un cartello sopra di esso.

"Numero di player richiesto: 1"
Momentaneamente libero

Un game a cui solo una persona può partecipare? Strano, decisamente strano. Non le era mai capitato un gioco del genere e, in totale sincerità, non credeva fosse possibile.

Prende un lungo respiro e apre la porta contrassegnata come entrata. Ci sono alcune frecce sparse all'interno della struttura, che la invitano a prendere l'ascensore fino al 15esimo piano.

Per fortuna non l'hanno costretta a salire le scale, altrimenti sarebbe collassata dopo pochi gradini.

Mentre l'ascensore sale verso il piano specificato, Machi si guarda allo specchio presente all'interno dello scatolone metallico in cui è rinchiusa.

Ha la faccia impolverata. Il trucco è ormai un ricordo. La pelliccia è sporca, macchiata, forse alcuni puntini sono in realtà goccioline di sangue ossidato. Tanti capelli stanno scappando via dalla coda alta in cui erano stati sistemati. Almeno il fermaglio luccicante c'è ancora.

BRAIN AND HEART | Chishiya ShuntaroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora