24 | RINASCITA

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"Mi piace guardarti quando nessuno ti vede, mi piace la persona che sei solo con me."
— Virginia Woolf

Machi apre gli occhi a fatica, abbagliata dal luogo bianco e asettico in cui si trova. Sbatte le palpebre qualche volta, nel tentativo di mettere a fuoco almeno un paio di figure.

Ancora confusa e spaesata, tenta di alzarsi e mettersi quantomeno seduta, per capire meglio cosa stia succedendo attorno a lei.

<<Machi!>> un urlo la fa sobbalzare, per poi venir immediatamente abbracciata.

<<Aiuto!>> annaspa, cercando di non morire per soffocamento causato da una dimostrazione di affetto troppo violenta, <<Kotoha, ti prego, fammi respirare>> mugola, sofferente.

<<Scusami! Mi sono fatta trasportare come mio solito, però sei viva! Pensavo che non ti avrei più rivista e non volevo che l'ultimo ricordo di noi fosse una litigata!>> Kotoha singhiozza, nonostante ci sia un enorme sorriso sul suo volto.

<<Che è successo?>> chiede la ragazza stesa sul lettino, confusa e dolorante.

<<Un disastro, letteralmente>> risponde Kotoha, facendo fatica a respirare <<Praticamente sono caduti dei meteoriti sopra Tokyo, e tu sei rimasta coinvolta assieme a non so quante persone. Tante di loro... non ce l'hanno fatta>> riprende a singhiozzare.

<<E tu? Come stai? Ti è successo qualcosa?>> domanda di nuovo Machi, improvvisamente preoccupata per la sua amica.

Lei scuote la testa <<Tutto ciò è successo ieri, io mi ero alzata prestissimo per andare in visita da alcuni parenti a Kyoto, appena ho saputo di ciò che è successo mi sono fiondata qui di nuovo>>

<<E Niragi?>> non sa da dove le sia venuta fuori l'idea di chiedere di lui.

<<Non è il momento di parlare di lui>> Kotoha si rimette composta sulla sedia accanto al letto dov'è distesa l'amica, <<Scusami se mi sono comportata da stronza, so che volevi proteggermi. Sei la mia migliore amica, vieni prima di lui e di qualsiasi altro ragazzo che potrò mai conoscere>>

<<Scusami per come mi sono comportata con te>> singhiozza Machi, guardando l'altra con gli occhi luccicanti di lacrime <<Sono stata un'amica di merda>>

<<Non dire così, ti prego>>

<<No, sono stata una persona di merda con te, mi sono comportata male perché ero invidiosa>> confessa lei, strofinandosi gli occhi con i dorsi delle mani, <<Tu avevi tutto, ti piaceva il nostro lavoro, ti divertivi, ti eri pure trovata un ragazzo che ti faceva sentire bene. Io ti ho sempre vista andare avanti, mentre io sono rimasta piantata qui. Anche se abbiamo poco, tu mi sei sempre sembrata irraggiungibile>>

<<Ti prego, Machi...>> sussurra Kotoha <<Io non pensavo che tu stessi così male a causa mia>>

<<Non è colpa tua, è colpa mia. Mi stavo rassegnando, però penso che ora proverò a riprendere in mano la mia vita>> inspira e guarda il soffitto <<Sono stanca di aspettare che succeda qualcosa>>

Machi non accenna alla questione suicidio. Quella è archiviata, perché ora vuole davvero provare a rimettersi in gioco.

Nel più bello della conversazione, un medico entra nella stanza.

BRAIN AND HEART | Chishiya ShuntaroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora