0.2 - IKIGAI

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"Dio ci ha dato il dono della vita; dipende da noi dare a noi stessi il dono di vivere"
— Voltaire





<<Oh, delle patatine con le spezie>> nota la ragazza, intenta a frugare in un negozio di alimentari. Finora non ha trovato nessun possibile compagno di avventure, a patto che qualcuno qui esista ancora.

Forse è tutto un prodotto del suo subconscio mentre il suo corpo reale è già morto. Forse è la sua punizione per essersi suicidata: essere condannata a vagare per una Tokyo deserta per l'eternità.

Scuotendo la testa e allontanando quei pensieri, Machi apre la busta di patatine e inizia a sgranocchiarne qualcuna. Fortunatamente sono ancora buone.

Dopo aver passeggiato in lungo e in largo per una città deserta, i piedi iniziano a farle male. Indossa i suoi tacchi preferiti, quelli pieni di lacci che utilizza durante le sue performance.

Tranquillamente, torna verso il Red Sun. Era lì che si trovava quando si erano spente le luci, facendo sparire misteriosamente tutti gli altri abitanti.

Il suo cellulare non ha ancora ripreso a funzionare correttamente e la batteria è quasi scarica. Ottimo, davvero ottimo. Neanche l'elettricità è stata ripristinata.

La ragazza non riesce proprio a darsi una spiegazione su questo luogo. Che cos'è successo in quella piccola spanna di tempo in cui lei è salita sul tetto, partendo dalla sala sottostante?

Forse tartassarsi la testa con domande così complesse non è una buona idea, siccome al momento ci sono bisogni ben più grandi a cui pensare.

Come prima cosa, è al sicuro all'interno del locale, relativamente. Ha un tetto sopra la testa, ha un bagno, ha un posto dove riposare. Non è male nel complesso. Poco distante c'è anche un minimarket, da dove può prendere cibo e bevande.

Il dubbio principale è se ci siano davvero altre persone in questo universo parallelo. Per quanto ne sa, potrebbe anche essere sola e destinata a morire di fame.

Si siede davanti al suo specchio, con le luci spente e il sacchetto di patatine in mano. Si osserva: è identica a prima, non c'è nulla di diverso in lei. Il trucco è a posto, i capelli e il fermaglio brillantinato pure. Non ha lividi, ferite o altre cose strane addosso. Sospira e continua a mangiare.

Man mano che la sera scende, Machi esce dal camerino e si dirige verso la sala esibizioni.

È più grande vista da vuota. Solitamente la gente si accalca vicino al piccolo palco rialzato, perché qualcuno tenta sempre di allungare le mani dove non deve. Ormai ci è abituata, è anche questo parte del suo lavoro.

A passo deciso va verso uno dei pali da pole dance situati sul palco. Si attacca con la mano destra e inizia a fare qualche semplice alzata.

Ballare le piace tanto, qualsiasi genere sia. Forse è l'unica cosa che le farebbe dire "Resto qui" ma, ormai, non le è rimasto nemmeno quello.

Mentre volteggia attorno al palo, nota una luce bianca accendersi poco distante. Possibile che allora lei non sia sola? È tempo di indagare e capire dov'è capitata.

Spolverandosi la pelliccia, la ragazza esce e si fionda verso l'edificio illuminato. Trovare la strada giusta non è neanche così difficile, data la mancanza di altre fonti di luce.

BRAIN AND HEART | Chishiya ShuntaroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora