Il Carnevale dei Caduti

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And this messthat we're inin flamesWe're going down,we're going downin flames- Digital Daggers

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that we're in
in flames
We're going down,
we're going down
in flames
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Capitolo 4

Selina si stava specchiando nel vetro riflettente della sua toeletta. Aveva appena finito un rilassante bagno nell'acqua tiepida e ora sfiorava con lo sguardo le cicatrici che avrebbe dovuto coprire con la sua divisa da cerimonia. Le sembrarono nuove, per la prima volta. Se n'era così abituata, che sotto le luci di quella camera, le sembravano creare nuove forme. Le sfiorò, partendo dalla clavicola sinistra, fino ad arrivare alla coscia destra. Anche se non indossava nessun indumento, non si sentiva nuda. Finché la sua pelle fosse stata arredata da quelle linee e piccoli cerchi, si sarebbe sentita pronta ad affrontare il mondo. Con un sospiro, passò a recuperare gli abiti da festa. La camicia nera, fermata dal corsetto bianco e argento, era infilata nei suoi pantaloni neri, stretti per evitare che fossero d'intralcio. Gli stivali fino al ginocchio le donavano un aspetto regale e la giacca bianca con una sola parte di coda di rondine completava la sua divisa. Dal letto recuperò la maschera che avrebbe usato per la serata e, tenendola appesa alla cintura in vicinanza con la spada, si diresse verso le camere del principe.

Davanti alla pesante porta di legno che la divideva dal suo protetto, si trovavano due soldati, alcune delle serve, tra cui Sophira, e un piccolo gruppetto di dame vestite a lusso che Selina non aveva mai visto. La guardia indossò la semplice maschera: argentea e blu, che copriva solo la metà superiore del volto. Chiusi i lacci dietro la testa, si diresse alla porta. Bussò contro il legno, ignorando i sussurri delle damigelle. Il principe aprì, vestito di bianco con ricami dorati, una giacca verde scuro e il corsetto di qualche tonalità più chiara, come i suoi occhi.

«Altezza, dovreste domandare chi richiede la vostra attenzione, prima di aprire. Se fosse stato qualcuno di armato, sareste già stato infilzato. Non ve l'ha mai insegnato nessuno?» lo rimproverò la guardia.

In risposta, ricevette un sorriso appena trattenuto. «Speravo foste voi. Venite! Devo farvi vedere la mia maschera!»

Con il gesto della mano, il biondo invitò anche le sue serve, salutando le dame che attendevano un briciolo della sua attenzione. Le ragazze ridacchiarono e bisbigliarono contro la giovane dai capelli bianchi, poi se ne andarono. Selina riservò loro uno sguardo carico di sospetto, prima di seguire le domestiche. I soldati chiusero la porta alle loro spalle, lasciando l'intimità del reale intaccata da sguardi altrui. Le donne si erano già messe all'opera, sistemando solo qua e là alcune grinze degli abiti indossati.

«Volevo ringraziarvi, Selina. Ho avuto il coraggio di chiedere al mio corteo di attendere che mi fossi vestito, prima di apportare qualche modifica. E ora...» parlò, mentre quelle mani smettevano di girargli intorno come avvoltoi in cerca di qualche errore. «Voglio mostrarvi la mia maschera.»

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