Nella casa delle Dee pt.2

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Where are you now?A

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Where are you now?
A

re you lost?
Will I find you again?
Are you alone? Are you afraid?
Are you searching for me?


- Red

Capitolo 20

Zade corse in mezzo alla confusione, schivando colpi di spada e ben peggio, ricavandone solo qualche graffio. Si affrettò a salire sull'altare e prese il viso della sorella tra le mani. La scrutò attentamente. «Adesso ti libero. Resisti solo un attimo, va bene?»

Selina annuì, frastornata ed esausta. Se fosse tornata a casa, avrebbe passato giorni a dormire per riprendersi da tutto quel caos che avevano buttato nella sua vita. Tuttavia la preoccupazione nella voce del gemello riuscì a mantenerla lucida e sveglia, per quanto poteva. Non voleva dargli motivo di temere per lei. Non più di quanto stesse già facendo. Intorno a quel tavolo rotondo, nel frattempo s'imperversava una vera e propria tempesta. I mercenari erano in inferiorità e cadevano grazie alla velocità e alla preparazione di pirati e militari. Sotto gli occhi della notte, Cherie e Reira si stavano affrontando. La lunga spada della corvina era quasi invisibile nei movimenti. Gli unici riflessi visibili erano dovuti ai raggi che entravano dalle vetrate istoriate. Ora che il sole si abbatteva contro le finestre variopinte, l'atmosfera si faceva sempre più divina. Il blu e il viola si mischiavano al calore dei raggi, creando nuove ombre e luci, che andavano ad accecare i nemici. Grazie a quel piccolo aiuto dalla natura, Cherie faticava a tenere il passo con gli affondi di Reira. Inoltre, non possedendo uno scudo contrariamente alla sua avversaria, non riusciva a pararsi. Poteva solo schivare e indietreggiare, fino a bloccarsi in una piccola nicchia, abbastanza da contenere il suo corpo immobile. Come una bara. La militare sorrise. Ricordava quei capelli rossi. Si era gettata contro Selina come se fosse un animale da macello durante l'imboscata e aveva provato a marchiare Ailill come suo. In quel modo aveva ferito la sua amica per ben due volte e non poteva fargliela passare liscia. A spada sguainata, le si avvicinò e la disarmò, prima di bloccarla ancor di più con la lama a baciarle la gola.

«Ultime parole?» Le lasciò la grazia che il convento elargiva.

La rossa non colse la sua pietà. «Non ho marchiato solo il principino, sai? Purtroppo, quando troverai il marchio sulla ragazza, sarà troppo tardi per vendicarti.»

«Vorrà dire che mi godrò il momento adesso.» mormorò, prima di dipingere sulla sua pelle una linea dello stesso colore dei suoi capelli.

Poco più lontano, Riif e Ailill stavano combattendo contro Nohy. Entrambi avevano un conto in sospeso con il moro: lo volevano morto ad ogni costo. Nonostante la minoranza, però, il mercenario se la cavava bene. Riusciva a colpire e schivare, affondare e parare. Si muoveva troppo bene, rispetto a quello che aveva mostrato in presenza di tutti gli altri. Chi aveva mal riposto la fiducia in lui, lo aveva visto muoversi in modo quasi impacciato e quella dimostrazione infuriò ancor di più il principe. L'unica distrazione che si prese, fu verso l'altare. Scoccò un'occhiata veloce a Zade, che aveva liberato uno dei polsi della sorella, poi tornò a combattere. Esultò quando riuscì a graffiare il braccio di quello che un tempo considerava amico. Si sentì soddisfatto anche solo per quel piccolo minuscolo taglietto, rendendosi conto di quanto l'adrenalina potesse fargli girare la testa. Affondò ancora e ancora, in coppia con il pirata. Riif desiderava veder soffrire il finto militare solo perché aveva osato toccare la sua amica. Il dolore si riusciva ancora a vedere sulla pelle e sul corpo di Selina e, finché sarebbe rimasto in vista, avrebbe fatto di tutto per ucciderlo nel modo più doloroso e lento possibile. Lo ferirono ancora, ma mai in maniera troppo grave. Nohy era veloce e scaltro, conosceva i passi di quella danza violenta. Solo quando del fracasso giunse alle loro orecchie, si allontanarono abbastanza per guardarsi intorno senza essere feriti. Con la coda dell'occhio, Riif notò il moro allontanarsi e scappare, abbandonando i suoi "compagni" ad una fine certa. Il biondo, invece, corse verso l'altare, pronto a ricongiungersi con la sua guardia. I mercenari erano morti, o quasi, ma i suoi occhi verdi erano puntati solo sul corpo della ragazza, debole come non l'aveva mai visto, tra le braccia del proprio gemello. A pochi passi da loro, però, Zade si allontanò e gli ordinò di non avvicinarsi. La confusione dipinse i tratti del principe di Ilsienne, che avanzò di un altro passo. Sistemando la sorella contro il proprio busto, alzò la spada che possedeva verso il reale.

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