Una crepa nel ghiaccio

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Capitolo 8

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Capitolo 8

Nonostante fossero in viaggio da più giorni, quella notte fu la peggiore di tutte. Appena il sole si nascose sotto l'orizzonte, Nohy e Ailill sembrarono trasformarsi in due bambini. Per tutto il tempo, Selina fu costretta a viaggiare in fondo al terzetto, bloccando ogni azione stupida che commettevano. Con un continuo "Nohy, smettetela" e un "Altezza quello non si tocca", arrivò a metà della strada che la pazienza era finita, affogata nel torrente che percorrevano.

«Giuro sulle Dee che se non la smettete entrambi, vi abbandono al primo villaggio che troviamo.» sbottò la guardia, allontanando il biondo da un cespuglio di belladonna e zittendo al contempo Nohy che lo invitava ad assaggiarne le bacche.

«Stavo solo scherzando! Non credevo provasse a prenderle sul serio!» si difese l'uomo.

Uno sbuffo gonfiò le narici della ragazza. Un'idea tanto bella quanto impraticabile le sfiorò la mente. Un pensiero ammaliante come il riflesso della luna nell'acqua. Le sarebbe piaciuto legarli per i polsi e trascinarli con sé. Le sarebbe piaciuto moltissimo. «Ad ogni modo, smettetela. Tutti e due.»

Ailill si fermò al suo fianco, probabilmente terrorizzato dalle parole di abbandono che aveva pronunciato la giovane. Non voleva farla arrabbiare e se doveva riuscire a scrollarsi di dosso il ruolo rigido che gli era stato cucito addosso, doveva darle ascolto. Aveva voglia di toccarla. Di intrecciare le dita con le sue, solo per sapere cosa avrebbe provato. Avrebbe voluto anche farle comparire un sorriso sul viso accigliato. Quel rimprovero però l'aveva ammutolito, rendendolo vulnerabile ai pensieri. Pensieri che senza il suo taccuino da compilare, viravano irrimediabilmente verso la morte. Per i successivi passi, non volò una sola civetta. Il silenzio era profondo. Interrotto dalla frenesia delle parole che le voci provvedevano a riempire la mente del reale. Solo quando un fianco colpì il suo, riemerse da quella poltiglia nera che lo risucchiava fin negli abissi. Alzò gli occhi su Selina, che lo fissava con un piccolo sorriso a piegarle le labbra. Gli diede un'altra piccola spinta. Non era forte da fargli perdere l'equilibrio, ma era abbastanza per stuzzicarlo a ricambiare quella piega sul volto.

«Propongo una sfida.» saltellò la ragazza davanti ai due uomini per riuscire a guardarli in faccia, camminando all'indietro. «Se uno solo di voi due riuscirà a superarmi in corsa prima dell'arrivo al villaggio, vi offrirò un dolce a vostra scelta. Accettate?»

Il biondo era sorpreso da quella competizione. Si stupì anche di voler partecipare contro di lei. Avrebbe creato un ricordo prezioso, qualcosa su cui avrebbe potuto ricamare al posto delle voci. Come il loro breve momento al torrente. Accettò immediatamente, guardando poi il militare. Quasi lo supplicò con lo sguardo e, quando si unì a loro, gli sorrise mostrandogli tutti i denti. Selina li fermò, formando una linea assieme a loro. Li caricò, contò fino a tre e poi scattarono. La protettrice avanzò più in fretta di tutti loro, quasi innaturalmente. Ridacchiò e il debole vento portò quel suono ai timpani del principe, secondo in gara. Nohy era ultimo e si lamentò subito, gridando un "aspettatemi" che fece ridere i suoi avversari. A quella presa in giro, provò ad accelerare ancora, ma il dolore all'addome non gli permetteva di sforzarsi troppo. La ferita si era cicatrizzata grazie alle cure del reale, ma era ancora rosea e sfregando contro il terreno solo qualche ora prima gliel'aveva irritata.

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