The pain of it all
The rise and the fall
I see it all, in you
- Three Days GraceCapitolo 6
La donnetta, una delle poche guardie salvate dall'arrivo dei mercenari a palazzo, si chiamava Igris. Si era spostata in quella piccola fortezza con qualche paio di soldati e, sentendole parlare, Selina ne era stata informata. Le due donne avevano parlato. Si erano confrontate su quale mossa compiere per riuscire a salvare Nohy, poi si erano divise. La quasi albina se n'era andata, lasciandolo lì. Anche se era circondato da militari, Ailill non riusciva a respirare tranquillo. Non sapeva da quanto la sua guardia se n'era andata e non sapeva per quanto tempo sarebbe stata via. Si era rintanato in un angolo, lontano da tutti e con i corpi dei suoi genitori posati ai suoi fianchi. Si abbracciava le ginocchia e si contemplava le maniche sporche di rosso, perso nei pensieri. Non voleva che altre persone soffrissero per causa sua.
«Altezza, arriveranno entrambi. Ne sono sicura.» Igris gli parlava, ma per la prima volta il principe preferiva il silenzio.
Voleva che le voci lo divorassero da dentro. Se la sua guardia non fosse tornata, non ci sarebbe stato più niente da fare. Avrebbe perso tutto. Avrebbe perso contro quei sussurri che lo spingevano a infilzarsi contro una di quelle spade alle vite dei militari. Ne era circondato e bastava un solo movimento per rubarne una. Loro lo avrebbero lasciato fare: lui era il nuovo Re. I suoi ordini erano più importanti della loro morale.
Il tempo era un insieme di fili gialli e polvere che si librava in aria. Cambiava soggetto ad ogni battito di ciglia. Forse aveva dormito. Forse non si era accorto di aver ceduto al sonno per più volte. Ora, con gli occhi che gli bruciavano e la testa pesante, voleva solo ricevere notizie. Voleva rivedere quegli occhi che gli ricordavano la notte e voleva risentire la voce dolce come la brezza dell'alba. Voleva sfiorare, forse per la prima volta, i capelli bianchi come la Luna. Voleva stringerla di nuovo e sentire il suo minuto corpo muscoloso tra le sue deboli braccia. Non voleva perdere di nuovo qualcuno di importante. Non poteva.
E' OVVIO CHE NON TORNERANNO. SONO IN UN PALAZZO PIENO DI ASSASSINI. SEI LA DISGRAZIA CHE LI HA MANDATI A MORIRE.
Ailill serrò di nuovo gli occhi. Continuò a ripetersi che non era vero, ma non faceva niente di concreto per spegnere quelle voci. Solo quando del trambusto contro la porta raggiunse i suoi timpani, alzò la testa di scatto. I soldati erano già armati e in posizione, dispiegati in modo da non far raggiungere il principe. Inconsciamente, il reale allungò una mano verso le pelli fredde dei suoi genitori. Era assurdo che lui volesse proteggerli ora che erano spirati. Avrebbe voluto esserne capace prima.
«Igris! Due corvi!» sentì gridare da dietro il legno spesso.
La donnetta ordinò a tutti di deporre le armi e aprì alla svelta la porta. Dalla soglia entrarono due delle persone a cui Ailill era più affezionato. Zoppicando, posando il peso del suo corpo sulle spalle della ragazza, Nohy alzò la testa. Ailill sapeva che lo stava cercando, così si alzò e avanzò tra i militari.
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Tears & Riot
Fantasy"Il rancore affonda le unghie molto più a fondo e fare del male è più facile." Ailill ha perso tutto in una sola notte. Ha perso casa, famiglia, e metà del suo cuore in una tomba. Il senso di colpa lo soffoca. La sua esistenza è maledetta e non vuo...