Due vie, due vite

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If you've bled,I

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If you've bled,
I

bleed the same.
If you're scared,
I'm on my way.


-SYML

Capitolo 21

Selina,

mia riuysh. Non ho tempo per pensare a quali parole possano essere giuste per voi. Non ho tempo da sprecare. Siete sveglia e sarà questione di attimi prima che proverete a raggiungermi. Questa volta, non posso permettervelo. Non cercatemi.

Zade ha ragione. Anche se il mio intento non era causare guai, l'ho fatto. Vi ho messa in pericolo e non posso sopportarlo. La mia sola presenza vi ha recato più dolore che gioia, per questo devo andarmene. Devo ricostruire Ilsienne ed essere un Re giusto per il mio popolo, come mi avete insegnato. Grazie a voi e a Riif ho imparato molto e spero di continuare a farlo.

Ora posso difendermi da solo. Vi reco solo un ultimo disturbo: prendo con me uno dei militari. Farà ritorno il prima possibile, ma necessito di una guida per ritornare nel mio regno.

Mia splendida riuysh, avete portato così tanto nella mia vita che mi addolora rinunciarvene. Eppure devo.

Mi mancherete.

Re Ailill Blussaint I

di Ilsienne

Non era una lunga lettera. Non c'era nulla a parte una scrittura veloce e imprecisa. Ciò che macchiava la carta, erano le due lacrime cadute dalle ciglia di Selina e le pieghe che il foglio aveva subito per la forza con cui l'aveva sbattuto davanti al fratello. La destinataria di quelle parole non disse niente. Rimase a fissare il gemello prendere la lettera e leggerla. Quando riportò i suoi occhi in quelli bui della giovane, vi lesse solo durezza.

Restarono fermi. Occhi negli occhi, immobili, trasmettendo l'uno all'altra quanto potevano attraverso i soli sguardi. Poi Selina spezzò il silenzio. «Sei felice, ora?»

«Sel...»

«Rispondi. Sei felice, ora?» La principessa non aveva bisogno di alzare la voce. Il suo tono severo era una punizione fin troppo sadica per i timpani di Zade.

«No. Non avrebbe dovuto scrivere la lettera. Se ne sarebbe dovuto andare in silenzio.» replicò il fratello.

Selina scosse la testa, incredula. «Non ti riconosco più. Un tempo eri mio alleato.»

«Un tempo non rischiavi davvero la vita!» sbottò l'altra parte della notte, alzandosi dalla sedia della biblioteca e uscendo all'aperto.

Aveva bisogno di aria e, per la prima volta, di allontanarsi dal sangue del suo sangue. La lettera che aveva letto gli pesava come un macigno sul petto e sul capo. Non aveva pensato nemmeno per un secondo che Ailill potesse andarsene davvero. Si passò le mani sul volto e continuò a salire, fino ad infilare le dita nei capelli neri. Zade si voltò, sperando che la sua metà non l'avesse seguito. La porta era vuota. Anche se era ciò che voleva, una minuscola fitta gli invase il petto. Non voleva litigare con Selina. Non aveva mai amato le loro discussioni, ma questa volta non poteva darle il supporto che voleva. Si era sentito ferito. Si era sentito perso e spaventato. Solo e vuoto. Pensare a una vita senza sua sorella lo aveva fatto stare maledettamente male. Per una volta, il suo dovere era prendersi cura di lei. Doveva comportarsi lui da fratello maggiore.

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