Terra lontana

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We tried to run, we tried to hidein fear of losing ourselves

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We tried to run, we tried to hide
in fear of losing ourselves.
W

e tried to keep it all inside
so we don't hurt someone else.

When all the demons come alive
I'll still be under your spell.
This could be heaven or hell.

- Digital Daggers

Capitolo 13

Il giorno seguente all'incidente, Selina cercava in ogni modo di non pensarci. Aveva partecipato ai duelli di allenamento per Ailill e aveva ripassato la sua conoscenza dei nodi. Sarebbe quasi riuscita a non ragionarci, se non avesse dovuto sopportare gli sguardi preoccupati del pirata e del principe. Sentirsi il fiato sul collo per tutto il giorno, appena scesa per la cena, le fece perdere del tutto la pazienza. Poteva capirli. Sapeva che si erano spaventati e lei non l'aveva fatto di proposito. Aveva prestato attenzione ogni singolo giorno ad ogni minimo movimento per evitare un disastro simile. Purtroppo non era bastato e ora si ritrovava i due ragazzi alla quale era legata, al suo fianco ogni attimo della giornata. Riif l'aveva addirittura richiesta al timone, mentre navigava. E quella sera, era sceso nella stiva di nuovo per dormire in compagnia della ragazza.

«Non c'è bisogno. Davvero.» provò a ribattere la giovane, vedendo il capitano spostare la sua branda contro quella del reale.

Voleva creare un letto abbastanza grande per trattenere tutti e tre. «Mia la nave, mie le regole. Stanotte dormirò qui.»

Selina sbuffò scocciata, finendo un pezzo di carne salata che aveva distribuito Ryian per la cena. «Io ricordavo "tua la nave, tua la guida". Riif, per favore.»

Era stato facile non pensare a tutto quello che aveva passato, durante il giorno. Aveva impiegato tutta la giornata a fare altro, tenendosi impegnata. Ora, però, con il biondo e il rosso sulle spalle come avvoltoi iniziava a rimpiangere la terra ferma e il giorno. Anche Ailill si era messo ad aiutare il capitano a unire i letti e rendere confortevole per tutti e tre il poco spazio che avevano da condividere.

«Sel, non ribattere. Ho deciso così. Mahurik e Takari sono più che capaci di manovrare la mia preziosa "Tempesta".» mise fine alle discussioni, assicurando con delle corde ben strette le gambe di legno di una delle brande a quella già fissata al pavimento.

Se c'era una cosa che la guardia conosceva bene del pirata era proprio il suo essere inarrestabile. Nel momento esatto in cui qualcuno sotto la sua protezione era in pericolo, o c'era stato, diventava così appiccicoso che poteva benissimo essere scambiato per una cozza. Non rispose, grata che il giorno successivo sarebbe ritornata sul suolo, e li lasciò fare. Ciò, però, non le impedì di scoccare un'occhiataccia ad entrambi. Servirono pochi attimi per accendere la candela di quella sera e tirare la tenda, mentre i bucanieri si preparavano alla notte. Come se si fossero messi d'accordo, il reale e il capitano si allungarono nei posti più esterni delle brande, lasciando a Selina lo spazio tra i loro corpi. La giovane si infilò tra di loro, posando la schiena contro la congiunzione delle strutture di quei letti improvvisati. Sapeva che non sarebbe riuscita a dormire subito e Ailill non le avrebbe raccontato qualche altra storia di cui non era a conoscenza in presenza del rosso. Decise di chiudere gli occhi e sperare che i due al suo fianco si addormentassero prima di lei. Con la luce della luna a vegliare proprio su di lei e l'alone arancio che emetteva la fiamma, sentì i loro respiri farsi tranquilli. In quel momento riaprì le palpebre e controllò il cielo notturno. Guardò le stelle e guidò i suoi pensieri su quanti momenti aveva vissuto sotto quelle luci tiepide. Aveva sempre vissuto la notte, sia con il suo gemello che da sola. Avere la certezza che l'avrebbe rivisto presto, le sue labbra si piegarono in un pallido sorriso, prima di sentire la propria mano sfiorata. Voltò di poco la testa, incontrando due occhi verde troppo seri.

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