capitolo 7
«Non sopporto più questi dannati ramoscelli. Me li ritrovo ovunque. Ovunque!» sbottò Nohy, di ritorno dal torrente.
Il trio si era fermato lì vicino, nascosti dalla chioma di un salice secolare. Era un buon punto di ristoro: potevano togliersi la sporcizia del viaggio dalla pelle, trovare da bere e da mangiare e avere un riparo. I rami lunghi e fitti li nascondevano alla vista di possibili visitatori, ma non pensavano certo di essere al sicuro. Selina aveva organizzato un rigido cambio di guardia: ogni tre ore, lei e il militare si scambiavano il turno, permettendo al principe di riposare, mangiare e non stare mai da solo. Solo nel pomeriggio erano entrambi vigili e attenti. In quei momenti si permettevano di fare il bagno o di cacciare.
«Era bella la vita a palazzo, vero?» ironizzò la ragazza.
Le iridi del colore dei campi arati la raggiunsero in un'occhiataccia furiosa. «Sì. Sì era bello vivere in un palazzo.»
Erano passati quattro giorni da quando avevano lasciato il castello dei Blussaint. Selina era abituata alla vita "selvaggia" della natura. Tra gli allenamenti in mezzo alle lande più desolate e inospitali e il suo temperamento ribelle, era sempre stata attaccata a ciò che la terra le offriva. Preferiva vivere nei boschi che tra quattro mura. Fortunatamente, il principe che aveva in carico la pensava come lei. Ailill era amante di qualsiasi forma di vita. Che fossero uomini, insetti, piante o animali di altro genere, se ne affezionava e se ne prendeva cura. In quei quattro giorni, aveva creato un piccolo taccuino, fatto interamente di foglie secche sminuzzate, bagnate e pressate. Ogni nuova pianta o animale che trovava lo annotava studiando la loro forma e le loro proprietà quando erano in azione. D'altro canto, Nohy era sempre malcontento di trovarsi in mezzo al verde. Secondo la ragazza, era troppo abituato alla vita agiata del castello. Non era un bene per delle guardie. Abituarsi a tutti i privilegi li rendeva avidi e pigri. E scorbutici.
«Altezza, avete segnato questo comportamento sul vostro libro? Nohy sta scoprendo la vita da animale in cattività.»
Il biondo sorrise a quella battuta e quando spostò il suo sguardo sull'uomo, la curva sul suo viso si ampliò. «Non è così male vivere in mezzo a ciò che ci ha dato la vita.»
«Parole sante.»
Nohy fece il verso alla ragazza, prima di adagiare la schiena contro il tronco. «Ora potete andare, milady. Resto io con il principe.»
Selina smise di affilare la sua spada e la rinfoderò. Si congedò e sfilò fuori dalla chioma del salice. Finalmente poteva godersi un po' di tempo per se stessa, lontano da quell'uomo scontroso. Come facesse Ailill ad andarci d'accordo, rimaneva un mistero per lei. Sulle sponde del torrente, si spogliò, piegando gli abiti da cerimonia. Date le circostanze, erano diventati l'unico tessuto che poteva permettersi di indossare. Sciolse la treccia e si immerse lenta nell'acqua tiepida. Contro il suo corpo accaldato dalle temperature estive, però, sembrò gelida e il sollievo che percepì fu palpabile. Quando l'acqua le lambì la vita, si fermò e si inginocchiò sul fondo, scivolando lenta e intera fin sotto la superficie trasparente. I capelli iniziarono a fluttuarle intorno, regalando una visione eterea di una ninfa delle acque. Il suo tempo di apnea non era dei migliori, ma adorava lasciarsi andare alla torrente. Era libera e leggera, almeno finché le sue gambe toccavano il fondale. Con uno slancio morbido, tornò a respirare. Con i palmi scacciò le ultime gocce d'acqua dal viso. Aprì gli occhi, scandagliando la zona vicina. Se intorno a lei ci fosse stata solo acqua, non avrebbe avuto bisogno di continuare a restare così tanto in allerta.
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Tears & Riot
Fantasy"Il rancore affonda le unghie molto più a fondo e fare del male è più facile." Ailill ha perso tutto in una sola notte. Ha perso casa, famiglia, e metà del suo cuore in una tomba. Il senso di colpa lo soffoca. La sua esistenza è maledetta e non vuo...