"Signorina come sta oggi?"
"Meglio, non vedo l'ora di tornare a casa"
"Con calma, prima di correre dobbiamo camminare"
Sbuffo quando sento per la millesima volta questa frase.
"E non sbuffi!"
Io e il mio medico ridiamo, abbiamo preso confidenza dopo i mesi trascorsi qui.
"Ho voglia di mangiare qualcosa di buono però"
"Vedrò cosa posso fare"
"Ti fa male qui?"
Il suo tono diventa più serio mentre mi visita e tocca i punti dove non vorrei essere toccata mai più.
"un po'"
Il mio tono di voce è flebile, lo sento a malapena io.
Trovo più che fastidioso il tocco di qualcuno su quelle parti del corpo che sono off-limits anche per me.
"Va bene per oggi basta così, alle 19 hai l'appuntamento con lo psicologo"
"Bene"
Dico sistemandomi nel letto a cui ormai sono costretta da troppo tempo.
'Vorrei correre o fare una semplice passeggiata'
Mi incupisco pensando a tutto il tempo sprecato qui.
A distrarmi da questi pensieri è la suoneria del mio telefono.
"Sorellina come stai?!"
"Ciao sorella, come vuoi che stia sono chiusa qui!"
"Dai su non mi piace sentirti di cattivo umore. Ho appena finito di lavorare dammi 10 minuti e sono da te ok?"
"Perché lavori di domenica?"
"Lunga storia, a dopo amore"
Chiude prontamente il telefono, intuisco che sia di fretta.
'È difficile che non lo sia'
Mia sorella è sempre stata molto attiva, fin troppo a volte, sembra quasi che un fuoco le esploda dentro qualsiasi cosa che faccia.
Mentre aspetto l'arrivo di mia sorella mi ricordo che ha parecchie cose da raccontarmi, soprattutto sul suo primo lavoro da giornalista, o meglio dire detective visto quanto sa essere insistente con le sue domande.
'Mio dio io non lo sopporterei'
Nell'attesa decido di leggere il libro che mi ha portato ieri mia madre.
Adoro leggere e per fortuna!
È l'unica cosa che mi ha permesso di evadere con la mente per un po' in questi mesi di inferno.
'Non pensare troppo'
Decido di smetterla di rimuginare e inizio a leggere qualche pagina.
Quando sento la porta aprirsi sussulto, visto che ero già completamente immersa nel mio mondo.
"Piccola ciao!"
Mia sorella viene verso di me, affettuosa e calorosa come sempre.
"Sorellina"
È sempre un piacere averla qui con me, passiamo pomeriggi splendidi a chiacchierare.
"Allora...hai qualcosa da raccontarmi tu!"
Le dico subito per evitare che mi faccia domande sul mio stato morale , in questi giorni più altalenante del solito.
"È andata benissimo, nonostante all'inizio mi sembrasse un grande antipatico abbiamo finito per fare amicizia"
Rido poiché non è per nulla strano che qualcuno risulti antipatico a mia sorella.
"Perché avevi avuto questa impressione?"
"È arrivato in ritardissimo! Non hai idea di quanto tempo io sia dovuta stare in ansia!"
"Quanto in ritardo?"
"Quasi 60 minuti"
"Caspita!"
"Già! Ma alla fine si è rivelato davvero simpatico, è un bravo ragazzo, solo molto chiuso e incazzato col mondo"
"Ma chi è a proposito?"
"Il suo nome d'arte è ultimo, ma si chiama Niccolò"
'Cosa?!"
"Niccolò come?"
"Non ricordo qualcosa come Mariani forse?"
"Moriconi?"
"Si esatto brava, Moriconi"
Mi si gela il sangue nelle vene.
'Ma scherziamo? Quante possibilità c'erano?'
"Che c'è? Lo conosci?"
'Ne saresti stupita Chloe'
"Un vecchio amico, niente di che"
Non voglio assolutamente dover riprendere il capitolo Niccolò, fa troppo male e non credo di averlo mai chiuso davvero.
"Ambra? Pensi di potermi dire le cazzate così facilmente? Oh ti prego perlopiù sono del mestiere..fiuto le cazzate"
"È una storia vecchia non mi va molto di parlarne"
"Dio hai avuto una storia con lui?"
'Odio quando non capisce che non è il momento giusto'
"Un giorno ti spiegherò, comunque com'è andata l'intervista?"
"Bene in fin dei conti, abbiamo parlato molto della sua persona, anche qualche aspetto del suo passato, sembra non abbia avuto una vita facile, ma non ha detto di più e io non ho voluto insistere troppo"
'Eccome se ha avuto una vita difficile'
'Niccolò mi dispiace..'
"Chiedo se possiamo fare una passeggiata?"
"Dio si ti prego"
Mentre mia sorella esce dalla stanza per procurarsi il necessario per la nostra passeggiata io rimango frastornata.
'Niccolò intervistato da mia sorella'
'Si sarà accorto della somiglianza?'
Chissà.
"Eccomi"
Dice Chloe entrando con una sedia a rotelle.
Dopo essermi sistemata usciamo dal reparto e mi ritrovo per i corridoi dell'ospedale, anche quelli quasi sconosciuti.
Attraversiamo tutte le sale d'aspetto e ci dirigiamo all'ascensore.
"Puzza qui dentro"
"Sa di ospedale"
Dico quasi ovvia, forse mi sono abituata.
L'espressione di mia sorella è disgustata.
Arriviamo al pronto soccorso e ci dirigiamo verso l'uscita.
E per poco non mi viene un colpo.
È lui.
Sta fumando una sigaretta poggiato alla ringhiera.
Vedo i suoi capelli, sono più corti dall'ultima volta che l'ho visto.
E i tatuaggi, sono molti di più.
'Cazzo Niccolò'
Rimango impassibile, non muovo un muscolo.
Mi sento pietrificata, con una sensazione di bruciore dentro tutto il corpo.
Ha la gamba incrociata e porta ancora gli occhiali da sole.
È nervoso riesco a percepirlo.
Chloe va verso la stessa direzione dove si trova l'oggetto del mio flusso di angosce e ansie.
'No Chloe non portarmi nella tana del lupo'
"Ma è Niccolò quello?"
Chiede Chloe troppo ad alta voce, quando siamo troppo vicine a lui.
'Merda merda merda'
Si gira quasi subito e mi prendo un momento per guardarlo.
Sento il suo sguardo bruciarmi addosso, ma io non riesco a guardarlo negli occhi, abbasso lo sguardo, poco prima di incrociare il suo.
'Dio Niccolò'
"Ciao Niccolò che ci fai qui?"
Dice Chloe entusiasta.
"Lunga storia"
Non ha spostato lo sguardo da quando mi ha vista.
Mi sento in tremenda soggezione.
"Ciao Ambra"
Dice con un filo di voce
"Ciao Niccolò"
Non riesco ad alzare lo sguardo.
Le risposte del mio corpo sono troppo esplicite.
È un guaio Moriconi.
"Vado un attimo a prendere un caffè, vuoi qualcosa tu?"
Chiese Chloe.
Scuoto la testa.
Qualsiasi cosa introduca nel mio stomaco in questo momento potrei vomitarla.
"Che ti è successo?"
La sua voce è piena di preoccupazione.
È in un forte stato di ansia.
'Non te la sei ancora tolta dalle palle eh Niccolò?'
Da quando lo conosco vive in uno stato di ansia che lo logora dentro, spesso non dormiva per giorni.
"Storia troppo complicata e lunga da raccontare, tu invece? Perché sei qui?"
'Se sapessi Niccolò..'
"Mio fratello"
Si limita a dire.
È freddo e ne ha tutti i motivi di esserlo.
"Lorenzo?"
Annuisce.
Sembra quasi un automa.
"Un incidente dice, fortunatamente niente di grave, ha qualcosa di rotto"
"Capisco, spero si riprenda"
Annuisce di nuovo e aspira il fumo della sigaretta.
Sento le mie guance infuocarsi, poiché lui non sposta il suo sguardo da me.
Decido di alzare lo sguardo, per guardarlo e scrutarlo meglio.
Ha i capelli scompigliati e una barba irregolare.
Quando i nostri occhi si incontrano la stanza sembra scomparire.
È quasi come se mi catapultassi ad anni fa.
"Eccomi"
Arriva Chloe e sussulto.
"Ti ho preso le patatine"
Dice rivolgendosi a me.
"Grazie"
"Niccolò allora che ci fai qui?"
"Mio fratello ha avuto un incidente, niente di grave però"
"Ah mi dispiace"
Cala il silenzio mentre lui spegne la sigaretta nel posacenere.
"Bene allora noi andiamo, auguri per tuo fratello, spero che si rimetta presto"
"Grazie Chloe"
"Ciao"
Lo saluto io senza nemmeno guardarlo in faccia.
"Ciao Ambra, stammi bene"
Annuisco e mi allontano da lui, mentre dentro di me si crea una burrasca di ricordi.
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Ancora una volta noi
FanfictionLei è una ragazza vittima di sé stessa, vittima di ciò che desidera con ogni fibra del suo corpo, incapace di essere felice, di amarsi quanto basta per vivere. Lui sovrastato dalle tenebre della sua anima, divorato dalle sue ansie, con un passato ch...