Io e Chloe abbiamo parlato tanto durante il pranzo.
Le ho spiegato cosa fosse successo quel giorno con Niccolò quando era a casa nostra, e anche del motivo per il quale sono tornata molto tardi dalla mia passeggiata-post-sfuriata, a noi piace chiamarla così.
Anche lei sembra essere preoccupata per il comportamento di Riccardo, e mi ha detto più volte di dirlo ai nostri genitori, che in questo momento sono fuori Roma, a trovare i miei nonni.
Subito dopo lei ha lasciato me a casa ed è ritornata a lavoro.
Adesso sono a casa intenta a rendermi presentabile, avevo fatto le sopracciglia e adesso la ceretta, non so nemmeno perché sto facendo la ceretta!
Credo che abbia a che fare con il ragazzo moro con il quale ho appuntamento tra...tra 30 minuti.
Ok niente panico, è solo uno dei tanti incontri tra me e Niccolò.
Cosa mi metto?
Niente nel mio armadio sembra essere all'altezza, dal troppo poco, al troppo.
Decido di puntare sul classico, jeans e maglione, che a differenza degli altri, larghi di almeno una taglia, fasciava le mie curve.
Mi passa per la mente l'idea di truccarmi leggermente, ma la scarto sapendo che sarebbe stato troppo insolito per lui vedermi in quel modo, per cui decido di sistemare i capelli, faccio un mezzo chignon lasciando cadere il resto dei capelli sulle spalle, e qualche ciuffo davanti agli occhi.
Giusto il tempo di spruzzare il profumo, e il mio telefono di illumina.
'Sono qui'
Arrossisco senza un reale motivo, mentre continuo a muovermi incapace di stare ferma per più di un secondo.
Prima di scendere le scale, un velo di balsamo labbra al cocco, e...non mi sento affatto pronta a farlo ma apro la porta.
Lui rimane splendido, persino con dei semplicissimi jeans neri e una felpa decisamente larga per lui.
Occhiali da sole, capelli più liberi che mai, e un profumo inebriante di spezie misto a quello invadente di nicotina, che colorano già l'aria, che sa di Niccolò.
"Ciao"
Inizia lui un po' incerto.
"Ciao, entra pure"
Per un attimo rimane fermo dove si trova e sono più che sicura che mi stia fissando.
Entra in casa e ci posizioniamo entrambi sul divano in salotto, che non è mai sembrato così stretto, visto che le nostre gambe si sfiorano, e basta questo lieve contatto a scaturire in me milioni di scariche elettriche.
"Come stai?"
"No ti prego non chiedermi come sto, sto bene sono in carne ed ossa davanti a te"
"Lo vedo, e sei bellissima"
Arrossisco proprio come una bambina, ma che mi prende?
So che mi prende in realtà a lui basta un nonnulla per mettermi k.o.
"Stai arrossendo"
Mi sfiora le guance e involontariamente socchiudo gli occhi, schiava di quel contatto.
Non parlo, non ci riesco.
Lui se ne accorge e si avvicina, portando anche l'altra mano sul mio viso.
Lo accarezza dolcemente e vista l'assenza dei suoi occhiali da sole, ho una visione paradisiaca dei suoi occhi color miele.
"Nicco.."
Sussurro perché credo che in questo momento sia l'unica cosa che ancora il mio cervello riesce a fare.
"Dimmi"
Avverto il suo respiro caldo sulle mie labbra e di colpo divento rovente, aspetto un suo bacio più di ogni altra cosa, ma non mi accontenta.
Le sue mani scivolano sul mio collo regalandomi un biglietto sola andata per il paradiso.
"Dovevamo parlare"
"Non servono le parole però"
Sembra spaventato ad avvicinarsi ancora a me, perciò credo sia arrivato il momento di mettere in chiaro le cose.
Mi avvicino pericolosamente alle sue labbra, in modo da sfiorarle.
"Ambra se fai così..."
"Non sono intoccabile Niccolò, ricordatelo"
A quelle parole sembra accendersi di passione, finalmente unisce le nostre labbra in un bacio dapprima lento e dolce, che poi prende tutt'altra piega, è esigente e passionale, fuori dagli schemi.
Mi manca il fiato ma non ho intenzione di smettere.
Insinua una mano tra i miei capelli, spingendomi sempre di più verso di lui, facendo muovere i nostri corpi insaziabili, all'unisono.
Io ho bisogno di lui, lui ha bisogno di me.
Le sue labbra non si staccano mai dalle mie, la sua lingua chiede l'accesso in modo gentile, e viene accolto nel modo più caloroso.
Le sue mani vagano, e quando si insinuano sotto il maglione mi sfugge un lamento, le sue mani ancora fredde sulla pelle mi hanno fatto venire i brividi, e non solo per il gelido contatto.
Lui mi guarda con uno sguardo illeggibile.
"Dovremmo fermarci"
Poggia la sua fronte sulla mia, mentre lotta con tutto se stesso di rimanere sulla sua decisione.
"Dovremmo?"
Non mi sono mai sentita più sicura di adesso.
"Ambra mi fai perdere il controllo"
"E sei sicuro che io non voglia questo?"
So a cosa pensa, ma non è ciò che voglio.
È passato del tempo da quel bruttissimo episodio, e Niccolò è stato l'unico a farmi provare queste sensazioni, al contrario di ciò che pensa io mi sento più che al sicuro con lui, finalmente se le sue mani mi toccano non voglio sprofondare, voglio solo che continui a regalarmi quei brividi.
"Non riesco a starti lontano"
Le sue mani rimangono esattamente dov'erano prima, accarezzando la mia pelle.
"Non sentirti in dovere di fermarti, sai cosa intendo"
"Ho paura che tu possa non volerlo"
"Niccolò non c'è persona con la quale io mi senta al sicuro più di quando sono con te..credimi"
Mi guarda per qualche istante, e mi bacia la fronte con una lentezza unica.
Mi accarezza come se fossi di porcellana, mi fa sentire così desiderabile, così donna.
Mi bacia la mandibola, poi il collo e d'un tratto è quasi del tutto sopra di me.
Poi...solo il suono del campanello.
"Cazzo è Chloe"
Amo mia sorella, ma davvero non poteva rimanere fuori casa un altro po'?
Sbuffo e mi allontano controvoglia da Niccolò, che prova a ricomporsi velocemente.
"Finalmente a casa"
Mia sorella entra in casa e sembra non accorgersi della presenza di Niccolò.
"Che hai fatto ai capelli tu? Sembri uscita dal manicomio"
I suoi occhi scendono sul mio abbigliamento leggermente sfatto, e il suo sguardo cambia.
Prima che possa dire qualcosa la avviso della presenza del ragazzo, che nel frattempo viene verso di noi, salutando Chloe.
Lei mi guarda come per dirmi 'cosa stava per succedere tra voi due?', ma non la assecondo, sentendomi già abbastanza in imbarazzo.
Mia sorella sparisce velocemente al piano di sopra, lasciandoci nuovamente soli, nell'imbarazzo del momento precedente.
"Forse dovrei andare"
"Aspetta Nic dovevamo parlare"
"Io ho già parlato con te"
Si avvicina nuovamente in modo pericoloso, e ho subito perso la facoltà di ragionare.
"Con gli occhi...con la bocca...con le mani"
"E cosa mi hai detto?"
"Niente che si possa ripetere"
"Quindi non abbiamo parlato ancora"
"Cosa mi stai chiedendo?"
Il suo sguardo è esigente e malizioso, tutto ciò che basta per mandarmi in tilt.
"Di parlare"
Dico con tono innocente.
Beh credo che in realtà quello che gli sto chiedendo è tutt'altro che parlare.
"Vuoi parlare? Allora andiamo a cena"
Mi coglie decisamente alla sprovvista la sua richiesta.
"Cosa?"
"Andiamo a cena, io e te una specie di appuntamento"
Adesso mi ha stupita del tutto.
"Un appuntamento?"
"Si sai di solito si fa per conoscere una persona, noi cambiamo le regole"
Lo guardò ancora imbambolata, poi guardo l'orologio davanti a me è strabuzzo gli occhi.
"Ma sono le otto e un quarto"
"E quindi? Hai da fare?"
"No"
Sorrido e lui mi segue a ruota.
"Ma dovrò cambiarmi"
"Anch'io dovrò cambiarmi, quindi credo che sarò da te per le nove e un quarto massimo"
Ho un'ora per prepararmi per uscire con lui, credo che sarà sufficiente...o forse no, ma non è il momento di andare nel panico.
"Va bene"
"Pensavo dessi in escandescenza"
"Ma io non mi sento minacciata dalla tua puntualità Moriconi"
"Questo lo vedremo"
Mi da un rapido bacio sulla fronte e si allontana da me, mettendo fine a un altro dei nostri momenti magici.
"Mi raccomando puntuale piccolè"
Annuisco e sono sicura di essere arrossita, il suo sguardo mi rimane addosso un altro po' e poi sparisce.
Non appena chiude la porta corro subito al piano di sopra, ho pochissimo tempo, e ho decisamente bisogno dell'aiuto di mia sorella.
"Chloe!"
Apro di scatto la porta e la trovo in accappatoio.
"Che è successo?"
Credo di averla fatta spaventare, ma è di sicuro per una buona ragione.
"Io e Niccolò abbiamo un appuntamento...tra meno di un'ora"
"Meno di un'ora?! È gravissimo!"
Sembra quasi più preoccupata di me.
"Ok facciamo così, va a farti una doccia io guardo se c'è qualcosa di decente nel tuo armadio, e bonus dell'ultima ora se ti piace qualcosa di mio puoi indossarla"
Apre subito l'armadio e lo scruta attentamente, mentre io rimango imbambolata a pensare che io e Niccolò stiamo per uscire insieme.
Sento i brividi, sento l'euforia che mi scorre dentro, è qualcosa di nuovo, mai provato prima.
"Hai cinque secondi per sparire in doccia...uno...due..."
"Si sì vado"
Corro in bagno e faccio una delle docce più veloci della mia vita.
Metto l'accappatoio e quando torno in camera di mia sorella il letto è pieno di vestiti, che forse non avevo mai visto.
"Come faccio a scegliere tra tutto questo?"
"Tutto programmato, lì è l'angolo vestitini, dai maglioni lunghi a vestiti semplici con i quali abbinare delle calze e degli stivali"
Dice indicando l'angolo del letto, tappezzato di ogni tipo di vestiti.
"Lì invece abbiamo angolo gonne, pantaloncini, pantaloni con qualcosa di abbinabile"
"Ma non so se il posto in cui andremo sia elegante o meno, cosa dovrei mettere?"
"Niente panico quando non sappiamo quanto bisogna essere eleganti si opta per una gonna elegante, e sopra qualcosa di più semplice"
Credo di non mettere una gonna da anni almeno.
"Non un pantalone..?"
"Non pensarci neanche!"
"Ma li avevo messi come opzioni!"
"Beh scordatelo, oggi ti dovrai sforzare un po' cara la mia sorellina"
Mi arrendo alla volontà di mia sorella, anche perché il tempo scorre, e io sono già indietro sulla tabella di marcia.
Decidiamo insieme quali siano le migliori opzioni e finalmente restringiamo il cerchio, fino a scegliere quale sia quello che indosserò stasera.
Una gonna nera aderente, forse un po' troppo per i miei gusti, ma non troppo corta, con sopra un caldo maglione bianco, che finisce proprio sull'orlo della gonna.
"Hai controllato che le calze non siano sgualcite?"
"Si Chloe mille e una volta"
Anche quel poco di autocontrollo che era rimasto nella mia parte più razionale, era stato neutralizzato dall'ansia di mia sorella.
"Hai messo il rossetto?"
"Io non metto il rossetto!"
Dico decisa.
Non mi ero mai preparata per un appuntamento del genere, e credo che sia d meglio così! Soprattutto se nei paraggi c'è mia sorella.
Avevo già messo il mascara non mi avrebbe convinta a mettere pure il rossetto, non sono abituata a vedermi con del trucco.
Fortunatamente quando poso lo sguardo sul mio telefono, sono le 21:13 e il messaggio di Niccolò è sempre lo stesso.
'Sono qui'
"Ok sto andando"
Dopo le mille raccomandazioni di mia sorella per le scale, finalmente apro la porta e la saluto con un bacio veloce.
Il mio sguardo cade subito sul ragazzo poggiato sulla sua macchina, indossa una camicia bianca, con dei bottoni liberi che fanno intravedere la pelle del suo petto, ed è già strano vedere Niccolò con una camicia.
"Due minuti di ritardo signorina"
"Non fare il furbo ho il bonus scale, e Chloe!"
Lui ride e si avvicina a me, guardandomi in modo insistente.
Si avvicina al mio orecchio mentre tiene le sue mani strette alla mia vita.
"Sei veramente uno spettacolo"
Sussurra ed io mi sento già in un pianeta molto lontano.
Non avevo mai visto il lato seducente di Niccolò, la nostra storia è sempre stata diversa dalle altre.
Lui faceva parte della mia vita, io della sua, in modo costante, e senza riserve, eppure pur per quanto l'attrazione era forte, io non ero mai stata pronta a lasciarmi andare come sto facendo adesso.
Prima di staccarsi da me mi da un leggero bacio sulla guancia e mi apre la portiera dell'auto.
Un sorriso si fa spazio sul mio volto, insieme alla convinzione che questa serata sarebbe stata perfetta.
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Ancora una volta noi
FanfictionLei è una ragazza vittima di sé stessa, vittima di ciò che desidera con ogni fibra del suo corpo, incapace di essere felice, di amarsi quanto basta per vivere. Lui sovrastato dalle tenebre della sua anima, divorato dalle sue ansie, con un passato ch...