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2014

Mentre gli occhi di Ambra scorrevano sulle lettere del suo libro, quelli di Niccolò fissavano lo schermo del suo cellulare pensando e ripensando a qualcosa da digitare sulla sua chat.
Ormai sapeva che nonostante il tardo orario Ambra sarebbe stata sveglia, specialmente in questi giorni. Infatti aveva raccontato a Niccolò che la sua famiglia non aveva preso affatto bene il suo tardo orario dell'altra sera, e sembrava che ancora non l'avessero superata, generando litigi continui, specie con il padre.

Messaggio A Ambra🦋: oggi a scuola non sapevo chi torturare, avvisa la prossima volta, così faccio sega anch'io ;)

Quando Ambra vide la notifica si lasciò andare in un ampio sorriso spontaneo, uno di quello che parte dal cuore e non capisci come fermare.

Messaggio a Niccolò: mi sono svegliata con il raffreddore e con poca voglia di sopportarti oggi

Mentre attendeva la risposta del ragazzo continuava a tenere gli occhi fissi sulla loro chat, spegnendo tutti i suoi pensieri negativi in un solo istante. La risposta però tardava ad arrivare, passarono minuti interminabili e Ambra cominciava a chiedersi se forse si fosse offeso, ma sapeva che questa opzione era la meno plausibile visto che i due erano soliti a parlarsi così.
Ripose il suo cellulare sul comodino un po' rammaricata.
Parlare con quel ragazzo la faceva sentire piena di vita e di luce, proprio come la Ambra di anni fa. Riusciva finalmente ad abbattere quella impenetrabile corazza, che ormai da tempo aveva innalzato col mondo intero.
Il sorriso di Ambra si era spento poco tempo fa, e non credeva che qualcuno potesse farle ritrovare quella voglia di sorridere che da tempo si era affievolita.
Eppure le sue innumerevoli paure la tormentavano, impedendole di godersi davvero ciò che la vita adesso le offriva.
Quel ragazzo estremamente complesso, ma dolce e gentile, con un passato contorto e un sogno che lo faceva aggrappare con le unghie e con i denti al presente, avevano ricordato ad Ambra quanto peso avessero i veri sentimenti, quelli che faticano ad essere espressi ma visibili negli occhi e nei gesti.
Ma i lati più oscuri di questi sentimenti venivano fuori proprio in sere come queste.
Ambra si sentiva delusa e demotivata, nonostante sapesse che erano moltissimi i validi motivi per i quali il ragazzo poteva aver smesso di rispondere, primo tra tutti la tarda ora della notte.

Messaggio da Niccolò: sto fori casa tua vediamo come mi devi sopportare adesso

Ambra balzò dal letto, incredula di ciò che aveva appena letto, perciò chiamò subito Niccolò pensando si trattasse di uno scherzo.

"Se è uno scherzo non fa ridere Niccolò"
"Non sto a scherza guarda tu stessa"

Ambra corse subito in cucina, nel modo più silenzioso possibile, ed aprì la finestra trovando la macchina del ragazzo parcheggiata proprio davanti al suo cancello.

"Ma tu sei tutto matto è notte fonda"
"Me vuoi lascia qua da solo?"
"No! Ma non posso uscire io entra tu in casa"
"Entrare? E se mi sgamano?"
"Tranquillo tu, vieni qui dai ti apro ma fai piano"

Quando chiuse la telefonata, Ambra riusciva a sentire il suo cuore scalciare e battere a un ritmo velocissimo. Il ragazzo invece seppur ansioso era divertito dalla situazione, soprattutto dopo aver visto la faccia preoccupata della ragazza non appena aprì la porta, cercando di non farla scricchiolare.
La ragazza portò subito un dito alla bocca facendo segno a Niccolò di non parlare, quest'ultimo annuì trattenendo una risata.
Ambra cercò di dire a Niccolò di seguirla, e con non poche incomprensioni, lo diresse alle scale che avrebbero portato i due alla camera della ragazza.
"Fai luce!!"
"Cosa?"
"La torcia del telefono"
Niccolò capì solo dopo qualche istante ciò che Ambra cercava di comunicargli con un tono di voce impercettibile.
Accese la torcia del telefono e i due iniziarono a salire le scale provando a mantenere un passo felpato.
Quando finalmente arrivano in camera di Ambra, quest'ultima chiuse la porta e si lasciò andare sul letto portandosi la mano sul petto.
Niccolò riusciva solo adesso a vederla bene, data la luce accesa: il suo volto era a tratti rosso scarlatto, e a tratti pallido probabilmente a causa dell'ansia provocata da quella sua intrusione; i suoi capelli erano disordinati, raccolti in una coda veloce, infine indossava dei semplici leggings con sopra una vestaglia di pile buffa, che su di lei trovava adorabile.
Come al solito era incantato da ogni suo particolare che poteva vedere.
"Sei viva?"
"Non mi chiedere cose del genere dopo essere entrato a casa mia alle 4 di notte"
I due scoppiarono in una silenziosa risata, e a quel punto Ambra iniziò a rilassarsi.
"Tu sei matto mi fai venire un infarto"
"Esagerata, non sei mai uscita di nascosto?"
"Cos-? No?!"
Niccolò rise ancora di più guadagnandosi un calcio dalla ragazza che lo ammonì di abbassare la voce.
Dopo alcuni attimi di silenzio dove Ambra provava a calmarsi e allo stesso tempo realizzare ciò che stava succedendo, Niccolò propose di uscire nel piccolo balcone per poter parlare più liberamente. A quel punto Ambra si armò di coperta di pile e accettò la proposta del ragazzo, che rise vedendola intenta a portare una coperta così pesante, nonostante fuori non facesse un freddo gelido.
I due presero posto sul pavimento e si coprirono con la coperta rosa portata da Ambra, per la quale Niccolò l'aveva presa in giro.
"Non avevi detto che faceva caldo?"
"Mamma mia e statte zitta un po'"
"Scusami?"
Con una mossa repentina tolse la coperta al ragazzo, che nonostante si ostinasse a non ammetterlo, stava gelando.
"Piccolè nun te conviene sta contro di me"
"Sennò?"
"Ao guarda che se urli ce sgamano quindi non te conviene"
"Guarda come da aria a quella boccaccia"
A quel punto il moro con una velocità disarmante, posiziona il dorso delle sue mani ormai gelide, sulla pelle calda del collo di Ambra.
Quando sta per urlare Niccolò toglie le mani e le segnala di non fare rumore data la situazione in cui si trovavano.
"Tu sei uno stronzo!"
"E tu?"
"Pff tu hai detto di non avere freddo e hai pure le mani gelide"
Niccolò si riappropriò velocemente della sua fetta di coperta, per poi avvicinarsi di più alla ragazza che sembrava essere diventata rigida e tesa.
A quel punto decise di fumare una sigaretta, rifiutandosi di passarne una anche alla ragazza di fianco a lui.
"Come va?"
"Boh Nì va"
"Sempre i tuoi genitori?"
"Un po' tutto in realtà, è complicato"
"Sei più magra"
Il ragazzo teneva gli occhi fissi in un punto, mentre sperava che Ambra finalmente si aprisse con lui.
"Lo so"
"Perché? Stai dimagrendo troppo non ti fa bene"
"Nicco pure tu.."
"Pure io? Ti ho vista quasi svenire Ambra, sono solo preoccupato"
"Sta tranquillo va tutto bene"
"Io lo spero ma a me non sembra proprio vada bene, piccolè quando capirai che te lo leggo negli occhi che sei triste?"
Ambra arrossì nuovamente, pare proprio che quel meccanismo automatico del suo corpo sapesse esprimere le emozioni meglio di lei stessa.
"E cosa mi vedi negli occhi?"
Il moro a sentire quelle parole sussultò e perse più di qualche battito; Ambra invece continuava a fissare il pavimento con gli occhi lucidi.
Il ragazzo le fece alzare delicatamente la testa, in modo tale da avere libero accesso a quegli occhi cristallini, e cercò di spiegare tutto ciò che quegli occhi così belli le dicevano di lei.
"Io nei tuoi occhi ci vedo una luce immensa, che però fatica a uscire; ci vedo amore e ci vedo sofferenza, ci vedo la voglia di vivere e allo stesso tempo una paura fottuta di uscire da quella bolla che ti sei creata per startene al sicuro"
"Ma soprattutto ci vedo un'anima pura, gentile e piena d'amore, che ha solo bisogno di essere curata"
Mentre Niccolò pronunciava queste bellissime parole che accarezzavano il cuore di Ambra, i loro occhi pieni di emozione non avevano mai smesso di cercarsi.
I due non parlarono, infondo adesso le parole erano superflue.
Nell'aria c'era una strana magia, le loro menti sembravano essere collegate con un filo immaginario; ma i loro cuori parlavano una lingua che solo loro potevano capire.
I loro sospiri sembravano mischiarsi data la stretta vicinanza ottenuta quando Niccolò poggiò la sua fronte su quella della ragazza.
Ambra era pietrificata da tutte quelle sensazioni, qualcosa sembrava essersi messo a posto dentro di lei, come l'ultimo pezzo mancante di un puzzle ancora da costruire.
Le loro labbra si cercavano, si desideravano, come calamite incapaci di respingersi al loro richiamo.
Eppure la paura di Ambra sembrava essere ancora lì, proprio dietro di lei a impedirle di vivere quel brivido che le stava regalando Niccolò.
Il ragazzo dal canto suo non voleva spaventarla, conoscendo la fragilità di Ambra al contatto fisico, perciò aspettava un segno per avventarsi su quelle labbra tanto desiderate.
Bastarono due suoni per far sì che tutta quella magia svanisse, come se non fosse mai esistita: due piccoli bussi sulla porta della camera di Ambra.
I due ragazzi si allontanarono subito, e con non poca violenza, Ambra spinse il ragazzo verso il muro per poi sparire dentro la sua camera, lasciando lì un Niccolò impancato e dolorante da quella spinta così rude.
"Ambra ma che cos'è tutto questo frastuono? Sei sveglia?"
La madre di Ambra aprì la porta, giusto un secondo dopo che quest'ultima aveva chiuso la porta del balconcino, dove si trovava Niccolò, per poi posizionarsi a letto.
"Si non riuscivo a dormire stavo guardando un film, non volevo svegliarti"
"No è che mi era sembrato di sentire delle voci"
"È il film"
"Ti preparo una tisana o qualcos'altro?"
"Nono tranquilla torna a dormire"
La madre di Ambra annuì assonnata e chiuse la porta della camera della figlia, intenta a tornare a dormire.
Ambra ancora con il panico che le scorreva nelle vene, si prese un momento per scarica tutta quell'adrenalina accumulata, prima di tornare silenziosamente dal ragazzo.
"Tutto ok?"
"Sisi è tornata a dormire"
"Oh comunque sei forzuta, mi hai fatto lascia a stampa sul muro"
"Scusa è che mi sono presa di panico, ti ho fatto male?"
"No tranquilla non sono così fragile"
"Menomale"
Le scappò una leggera risata, e subito quell'aria imbarazzata che si era creata, era svanita.
"Vieni sta per sorgere l'alba"
Niccolò si sedette nuovamente e accolse Ambra tra le sue braccia, coprendo entrambi con la coperta tanto ambita da tutti e due.
Rimasero in silenzio a guardare il cielo, fino a quando la mano di Niccolò non sfiorò quella della ragazza accoccolata a lui, che ricambiò titubante quel gesto così poco familiare.
"Non devi avere paura di niente piccolè"
Fu un sussurro, un lieve sospiro pieno di parole rassicuranti, che arrivò dritto al cuore della ragazza, che fece definitivamente intrecciare le loro mani.
A loro infondo bastava questo.
La loro affinità superava qualsiasi tipo di parola; il silenzio era la loro forma di magia.
Un amore che sboccia in fin dei conti fa un rumore assordante, che loro contrastavano con un altrettanto rumoroso silenzio.
Un silenzio colmo di parole, colmo di ringraziamenti, colmo di sentimenti nascosti ma mai negati.
Il punto è che il loro silenzio parlava, con quel rumore nullo loro si stavano scavando dentro, alla ricerca del coraggio, alla ricerca della felicità che forse non era più tanto affondo come entrambi pensavano.
Adesso c'era qualcosa, o meglio qualcuno, che stava facendo riscoprire a entrambi un sapore nuovo della vita, della gioia di condividere qualcosa con qualcuno, di porgere il cuore non aspettando niente in cambio.
Quella strana fiducia, quell'istinto incontrollabile di cavalcare l'onda senza pensare alle conseguenze.
Per Ambra questo sembrava impossibile prima di conoscere quel sognatore capace di alleggerirla, e regalarle sensazioni sconosciute.
Niccolò invece aveva finalmente trovato qualcuno capace di far uscire il vero lato di lui: una persona amorevole, capace di amare più di quanto si credesse; un'anima fragile nascosta dentro un volto da duro, un sognatore rinchiuso nella grigia gabbia della realtà, che però non avrebbe mai smesso di credere alle sue più remote fantasie.
Rimasero lì a guardare il sole sorgere, con le mani intrecciate e i loro cuori in pace, grati di essere tornati a battere in nome dell'amore.
Il sole non stava sorgendo soltanto nel cielo, poiché dentro di loro non era mai sorta Alba più luminosa.

Ancora una volta noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora