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Esco dal van mentre l'aria gelida di Milano mi accarezza la pelle.
Mi stringo nel cappotto, mentre con passo incerto mi dirigo all'entrata del posto che avrebbe ospitato il mio primo concerto.
Sono giorni che non riesco a dormire sereno, giorni fatti di ansia e angoscia, ma nonostante queste sensazioni negative sono consapevole che stavo andando a saldare un patto, mi dirigevo alla nascita di qualcosa, di qualcuno.
Ciò che stava per succedere era la mia rinascita in Ultimo.
Sento la gola iniziare a pizzicare, non per il freddo, bensì per l'emozione incontenibile che sento non appena guardo da fuori il posto dove avrei cantato per la prima volta davanti a 500 persone.
Mi ero già esibito altre volte, qualche concorso qua e là, a Testaccio con circa 20 persone, all'honiro label party con poco più di 200 persone.
Eppure la differenza adesso era netta.
500 persone venute qui per me, per sentire la mia musica dal vivo, per cantare ed emozionarsi con me.
Entro nell'edificio e lo studio attentamente.
Provo a tatuare nella mente ogni piccolo momento di quel giorno.
Faccio le prove e ora dopo ora sembro entrare in uno stato confusionale sempre più forte.
"A Nì e statte quieto, stai a fa na maratona?"
Adriano mi blocca con le braccia, mentre io ero intento a sbollire la mia tensione camminando.
"Me devi lascia perde"
Sono irrequieto, voglio solo salire su quel palco e dimenticare tutto.
"Te lo devi gode' sto momento, nun fa così"
Adriano prova a rassicurarmi e subito noto gli altri ragazzi avvicinarsi.
"Niccolino nun te preocupà"
Cocco mi da una pacca sulla spalla, che poi sfocia in un abbraccio.
"Stai a sentì Nassi tuo, più stai tranquillo mejo te godi sto momento"
Annuisco iniziando a morsicare le mie unghie.
"È ora!"
Il mio manager sbuca dal camerino, e dentro di me esplode qualcosa.
Le parole adesso si sono smaterializzate, e insieme a loro la paura di non farcela.
Adesso avrei urlato davanti a 500 persone le canzoni per anni nascoste nel cassetto di una scrivania, e loro lo avrebbero fatto con me.
Prima di uscire dal camerino bevo un sorso d'acqua, aggrappandomi a quel gesto come se potesse darmi la giusta grinta.
Abbandono il mio cellulare sullo stesso divano dove sarebbe finita la bottiglietta d'acqua di lì a poco.
Prima di andare il mio telefono si illumina, ma il mittente mi è sconosciuto, poiché il suo numero non è registrato.

Buon concerto Nì❤️🌟

Dal messaggio però riesco a intuire chi possa averlo mandato.
O forse voglio soltanto immaginarlo, per cui decido di non indagare oltre.
A questo punto, con un grande sorriso in volto, dovuto a più di una cosa, mi dirigo sul palco che mi avrebbe svoltato la vita.
Non appena la musica parte annienta in una sola volta tutti i miei pensieri e le mie ansie.
Adesso c'ero io, c'era la musica, c'erano le persone che volevano ascoltarmi.
Inizio a cantare con una disinvoltura che non è da me.
Ho sempre avuto un carattere chiuso e timido, eppure tutto questo adesso sembrava non esistere più.
Dentro di me si era mosso qualcosa.
La mia voce è un tutt'uno con la loro, è magnifico.
Mentre canto quelle canzoni sento come se avessi vicino la mia fonte ispiratrice.
Quegli occhi profondi che avevano guidato la mia mano nella scrittura di questo disco, che adesso cantavano tutti.
Dalle mie lenti scure guardavo gli occhi di tutti coloro che cantavano con me, chi si scatenava e chi si emozionava tra le note.
Una magia indescrivibile.
Quando partono le note di sogni appesi sento di aver collocato dentro di me l'ultimo pezzo del puzzle.
Urlare quella canzone, quell'inno, insieme a tutte quelle anime mi fa sentire completo, fa crescere dentro di me un'emozione fortissima.
"Io vi ringrazio dal profondo del mio cuore, perché oggi ha inizio una favola, oggi ha inizio Ultimo"
Il mio primo concerto è finito.
Scendo dal palco e quell'adrenalina che fino a pochi minuti fa si era impossessata di me era come svanita, lasciando spazio ad uno strano vuoto.
I miei amici mi travolgono in un abbraccio mentre mi urlano complimenti vari.
"Mo se festeggia Nì"
"Stai fori, se festeggia domani dopo Roma, nun posso rischia de fa danni"
"Ao guardalo è cresciuto"
Ridiamo tutti insieme per poi andare via dal luogo dove avrei per sempre lasciato una parte di me.

Sono in hotel, l'orologio segna le 3:29.
Sono nel piccolo balcone della mia camera mentre fumo l'ennesima sigaretta.
Penso e ripenso a ciò che ho appena fatto, a ciò che ho visto.
Mi viene la pelle d'oca e realizzo che ciò che faccio adesso ha un senso.
Ciò per cui io ho lottato ogni giorno adesso prendeva forma.
Penso a quando tra qualche ora suonerò a Roma, a casa mia.
Mi vengono gli occhi lucidi, per me è difficile assimilare tutto.
Ciò che sta succedendo ha un che di surreale, poiché prima di questo momento la mia carriera è stata ostacolata da tantissimi "no", e ogni volta che venivano pronunciati vedevo il mio sogno allontanarsi, ma il fuoco che avevo dentro si alimentava sempre di più.
Mentre fisso un punto indeterminato del cielo, ricordo del messaggio che ho ricevuto poco prima di salire sul palco.
Questo contatto non ha una foto, ma dal piccolo nome accanto al numero capisco subito di chi si tratta, e sorrido senza pensarci.
Ambra aveva chiesto il mio numero, probabilmente alla sorella, ricordandosi di quanto fosse importante questo momento per me.
Scorro fra le chat, trovo anche un messaggio di Lucrezia, uno di mia madre e dei miei fratelli, e anche di alcuni miei amici che non potevano essere presenti oggi a Milano.

Da Lu: buona fortuna amore, spacca tutto!❤️🍀

Fisso il messaggio sentendomi una schifezza.
Io e Lucrezia non ci vedevamo da giorni ma nonostante questo ha voluto scrivermi per augurarmi buona fortuna.
La mia testa sembra oscurarsi completamente.
Decido di rispondere a tutti alla velocità della luce, per poi rimanere a fissare quei due messaggi.
'Ti fai paranoie inutili, Ambra è solo un'amica ormai'
La frase che continuavo a ripetermi, cercando forse di auto convincermi.

A Lu: sono tornato da poco, grazie mille❤️
Ci vediamo domani Lù❤️

Invio il messaggio senza pensarci troppo, sapendo che non mi avrebbe risposto a quest'ora della notte.
Poi apro quella chat e rimango altri minuti a fissare quel messaggio, composto da poche frasi, ma che sembrava così diverso.
Memorizzo il numero, che ormai avevo perso, e poi rispondo.

A Ambra🌟: te ne sei ricordata! È stato spettacolare, grazie mille per il pensiero❤️

Sto per spegnere il telefono e rientrare in camera, quando quest'ultimo si illumina.

Da Ambra🌟: non me ne sarei mai dimenticata, domani ti aspetta Roma, sarò lì col cuore❤️

Mi paralizzo leggendo quel messaggio, ma mi viene naturale risponderle subito.

A Ambra🌟: che ci fai sveglia alle 4 del mattino?
Da Ambra🌟: ultimamente dormire non è tra le mie attività preferite, ma sei tu quello che dovrebbe riposare in vista di domani!!!
A Ambra🌟: so che dovrei ma ho in corpo una sensazione strana
Da Ambra🌟: io la chiamerei felicità Nì🦋

Quel botto e risposta improvvisamente si ferma.
Felicità, fa strano dirlo.
Rileggo il suo ultimo messaggio, cercando un modo per rispondere ma lei mi precede.

Da Ambra🌟: goditi questi momenti, non andare in paranoia, questo adesso è il tuo momento
A Ambra🌟: direi che mi conosci
Da Ambra🌟: un pochino, il giusto da sapere che spesso auto saboti
A Ambra🌟: penso che ciò che è successo oggi sarà il mio più bel ricordo
Da Ambra🌟: solo i primi di una luuuunghissima lista, vai tranquillo Niccolò, la tua musica arriva dritta al cuore e questo non cambierà mai!❤️
Da Ambra🌟: buonanotte Nic❤️
A Ambra🌟: buonanotte a te, grazie di tutto🌟

La nostra conversazione si interrompe ed io fisso ancora il telefono tutto sorridente.
Tutta questa positività è però interrotta dai pensieri che spengono immediatamente tutto il mio entusiasmo.
'Lucrezia Nì pensa a lei'
Decido di entrare in camera e stendermi finalmente a letto, cercando di dormire qualche ora, con una consapevolezza diversa.
Due persone nello stesso corpo.
Ultimo e Niccolò coesistevano da sempre, ma adesso Ultimo non era più una fantasia, adesso Ultimo faceva parte della gente.

Ancora una volta noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora