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Ero già pronta da un po' quando finalmente la porta della mia camera si apre, rivelando dietro di sé tutti i medici che fin ora mi hanno seguita.
"Allora oggi è un buongiorno eh?"
Sorrido subito alle loro parole, mostrando a loro solo un po' della felicità che provavo in realtà dentro di me.
"Beh pare di sì"
"Va bene Ambra, sembra tutto apposto, come sai continuerai sia con il percorso nutrizionale che con le sedute dalla psicologa, però in queste settimane sembri aver fatto davvero dei passi da gigante per cui mi sento tranquillo nel dimetterti"
"Ogni tanto vieni a farti visitare, soprattutto al ginocchio stai molto attenta va bene?"
La mia fisioterapista si avvicina controllandomi con lo sguardo, io per tutta risposta annuisco continuando a sorridere.
"Ci mancherai tanto piccola Ambra"
"Anche voi mi mancherete tanto, io non potrò mai ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per me, anche se il cibo sa proprio di ospedale"
Tutti ridono mentre iniziano a salutarmi con dei calorosi abbracci.
"Eccoci sorellina! Siamo pronte ad andare?"
"Prontissime"
Dopo aver salutato praticamente tutto l'ospedale, siamo riuscite ad andare, portandomi dietro una strana sensazione di malinconia mista a felicità, mi rendevo conto che in quel momento si stava chiudendo un capitolo orribile della mia vita, che però mi ha circondato di affetto.
Ma la mia voglia di tornare a vivere vinceva decisamente su quella strana malinconia, non vedevo l'ora di tornare a casa, uscire e fare tutto ciò che non ho più fatto in questi anni.
"Non mi sembra vero di portarti a casa"
"Già neanche a me, è come surreale"
"E invece è tutto vero"
"Niccolò è passato, andrà a Sanremo giovani"
"Non avevo dubbi"
"Oh oh stanno i Modà alza il volume"
Le note di "Bellissimo" rimbombano nell'auto di mia sorella, mentre i pensieri si accendono nella mia testa come luci di Natale, mi passano per la mente le immagini del concerto improvvisato fatto in camera di Niccolò.
Noi due in uno dei nostri pomeriggi passati insieme, tra sigarette, qualche litigata e sguardi timidi, mentre cantavamo a squarciagola la canzone in questione, occhi negli occhi.
Stranamente anche mia sorella conosceva bene la canzone, infatti iniziamo a cantarla insieme, nonostante in quel momento fossi catapultata a qualche anno fa, quando tra me e Niccolò stava nascendo tutto.

2014

La ragazza suona insistentemente alla porta di Niccolò con una certa preoccupazione.
"Ao che è sto casino"
La figura di Niccolò con la faccia assonnata fa capolinea alla porta, suscitando in Ambra un'istantanea vampata di calore.
"Mamma mia non ti svegliano nemmeno i cannoni?"
"Piccolè avvisa la prossima volta"
"Non vieni a scuola da tre giorni, pensavo fosse successo qualcosa"
"Quindi eri preoccupata per me?"
"Metti a bada il tuo ego signorino"
"Dai entra"
Niccolò fa spazio alla ragazza, mentre lei entra in quella casa che ormai sembrava conoscere molto bene, infatti i due erano soliti a incontrarsi lì nei pomeriggi nei quali Niccolò non aveva per niente voglia di studiare, e Ambra aiutava come poteva.
"Allora come mai non sei venuto?"
"Non mi andava"
Il ragazzo fa strada fino alla sua camera, che si presentava completamente al buio.
"Siamo in un tugurio qua"
Ambra accende la luce rivelando il solito putiferio che era la stanza del ragazzo, il quale non aveva perso tempo per rimettersi a letto.
"Niccolò!"
"Che voi"
"Mi dici che hai?"
Ambra prende posto vicino a lui e con tutta la calma e pazienza del mondo prova a farsi dire dal ragazzo cosa lo turbasse.
"Sono andato a trovare papà qualche giorno fa ed è tornata l'insonnia e gli incubi"
La ragazza si ammorbidisce subito non appena Niccolò abbatte quella corazza mostrando a lei la sua parte più fragile.
"Per questo non sei venuto a scuola?"
Per tutta risposta annuisce mentre inizia a morderei le unghie, in chiaro segno di ansia e nervosismo.
"Va bene allora hai bisogno di dormire non è vero?"
"Non dormo da due giorni"
"Bene e allora stare chiuso in casa non aiuta, devi stancarti molto"
"Piccolè scusa ma non ho proprio voglia di uscire di casa"
"Non devi per forza uscire di casa per stancarti"
"No?"
"Ci penso io"
Ambra apre subito la sua app per la musica, nella quale aveva playlist per ogni evenienza, da quelle rilassanti, alle più movimentate, fino a quelle malinconiche.
Nonostante il momento abbastanza triste che stava affrontando Niccolò, il suo piano era quello di mettere delle canzoni il più spensierato possibile, in modo tale da distrarlo un po'.
Parte subito la canzone spagnola da lei scelta, che inizia subito a canticchiare, mentre prende con sé Niccolò facendogli abbandonare la sua comoda postazione.
Lei inizia subito a farsi prendere da un ritmo scoordinato, provando a far muovere di poco anche il ragazzo.
"Che stiamo facendo esattamente?"
"Sta zitto e balla"
"No che non ballo"
"Non farmi sentire stupida e balla anche tu"
Dopo queste parole inizia ad accennare qualche movimento goffo, che fa ridere la ragazza davanti a lui che provava in tutti i modi a farlo sciogliere.
"Il ballo non fa per me"
Ambra stoppa la musica vedendo che la sua idea non aveva funzionato.
Ma aveva ancora qualche idea da usare per far distrarre Niccolò, poiché se il ballo non era il suo campo, sicuramente il canto lo era, soprattutto se si tratta di canzoni dei suoi artisti preferiti.
"Bene cambiamo campo allora"
"Possiamo non far nulla?"
"Non ti va di ascoltare un po' di musica?"
"Mh forse quello si, ma non quella roba spagnola, non sono in vena"
"Bene scegli tu allora"
"Non so se i miei gusti di possano piacere, non sono di certo di moda"
"Se seguissi le mode non ruberesti le mie playlist"
"Mh"
"Dai qualcosa di più recente del solito"
Partono delle note ad Ambra fin troppo conosciute, una delle sue canzoni preferite del momento, infatti la scelta di Niccolò non era avvenuta a caso.
"Daii doveva essere qualcosa per farti distrarre, non per farmi cantare come una pazza"
"Vedere te spensierata è la più bella distrazione per me"
Il loro contatto visivo sembra ancora una volta incatenarsi, senza alcuna intenzione di lasciarsi andare.
Ambra proprio come aveva già anticipato al ragazzo inizia a cantare, come se fosse da sola, libera da qualsiasi pregiudizio.
Niccolò si unisce a lei, anche se di tanto in tanto gli sfuggiva qualche parola.
I due però continuavano a guardarsi, era diventato un gesto automatico per entrambi, che quasi non era più causa di imbarazzo, era qualcosa che li distingueva, una cosa solo loro.
Non appena parte il ritornello i due si mettono la mano sul cuore, come se stessero cantando l'inno nazionale.

"Bellissimo parlarti anche se so
Che i nostri occhi non si guardano
Bellissimo ascoltar le sue parole
Consapevole che tagliano
Poi ritrovarsi in un suo abbraccio
E stringerla più forte al petto
Fino al punto di sentire i nostri cuori che si toccano
È bellissimo"

Le stonature non erano un problema, la disperazione con la quale cantavano non era un valido motivo per sentirsi in imbarazzo, nessuno dei due si era mai sentito più libero di così.
Quando la canzone finisce si ritrovano senza fiato, ed entrambi trovano spazio sul letto di Niccolò.
"Avevi intenzione di farmi stancare? Ci sei riuscita"
"Non pensavo volessi far stancare anche me però"
"Se vado giù io vai giù anche tu"
I due ridono, continuando il loro contatto visivo ormai impossibile da abbandonare.
Niccolò apre le braccia, facendo segno ad Ambra di avvicinarsi a lui, ed è soltanto così, col suo profumo addosso, con la sua pelle a contatto con quella della ragazza, che riesce a prendere sonno in modo tranquillo, senza il rischio che i suoi fantasmi del passato si ripresentino sotto forma di incubi.
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"Ao sei tra i vivi?"
"Eh? Sì certo"
"A che pensi sorellina?"
"Niente di che"
"Mh"
Continuo a fissare la strada che scorre veloce, con i miei pensieri che sembrano mantenere la stessa velocità dell'auto in cui mi trovo, ma poi la mia attenzione viene catturata ancora una volta dalla radio.
'Come sappiamo tra non molto inizia sanremo, e proprio ieri c'è stata la selezione delle nuove proposte, e a quanto pare una delle più interessanti ore che sia Ultimo, che ci sembra che sia il favorito'
"Non stanno parlando di Niccolò?"
Il mio sguardo si rivolge subito a quello di mia sorella, che alza ancora di più il volume della radio.
'Proprio per questo lo abbiamo intervistato'
Un intervista? Non me ne aveva parlato.
'Trovate l'intervista, che è più una chiacchierata con il nostro ultimo, sul nostro sito'
La mia curiosità si spinge oltre ogni limite, il che mi porta subito a prendere il mio cellulare e cercare l'intervista in questione.
"La stai già cercando?"
"Beh...si"
Chloe scoppia a ridere ed io non posso fare a meno di seguirla, non abbandonando però il mio obbiettivo.
Non ci metto troppo a trovare l'intervista in questione, in primo piano c'è un video e subito dopo segue la forma scritta.
Clicco subito il video, che ci mette più del previsto a caricare, facendo partire qualsiasi cosa tranne ciò che mi interessava davvero.
"E muoviti"
"Ambra non litigare col cellulare"
"Sti siti sono una truffa"
"Devi solo avere pazienza"
Non appena mia sorella pronuncia quelle parole il video parte, sembra che persino il mio cellulare mi voglia prendere in giro oggi.
Non appena parte il video non posso fare a meno di notare nel suo volto della stanchezza, mi sembra anche abbastanza pensieroso, come se avesse la testa da tutt'altra parte, qualcosa che in realtà in Niccolò si manifestava spesso.
L'intervista sembra essere di normale amministrazione, senza domande particolari, ed effettivamente sterile, con argomenti comuni.

"Senti Niccolò ma invece nella vita privata come va? Intendo vita sentimentale"
Il suo volto si irrigidisce immediatamente, sembra sorpreso della domanda, e al quanto spiazzato.

"Tutte le tue fan sono curiose di sapere se il tuo cuore è già impegnato"
"Lo è"
La sua risposta invece, stupisce me.
La giornalista chiede altre informazioni, che però Niccolò si rifiuta di dare.
Mi sento stordita da queste risposte, non riesco a capire a cosa si riferisca.
Eppure non credo che Niccolò sia fidanzato, altrimenti non avrebbe avuto tutti quei riguardi nei miei confronti, o forse è ciò che spero.
"Senti Chloe quando hai intervistato Niccolò ti ha detto se era fidanzato con qualcuno o meno?"
Mia sorella impallidisce.
"No non ne abbiamo parlato, perché questa domanda?"
"Curiosità"
Mi passa per la testa di scrivere qualcosa a Niccolò, ma tutto quello a cui penso mi sembra fuori luogo.
Sbuffo sentendomi terribilmente confusa, ma non appena guardo fuori dal finestrino noto che siamo già sulla via di casa, e a un tratto torna in me rutta la gioia che si era persa tra i labirinti delle mie preoccupazioni.
"Sorellina, siamo a casa finalmente"

Ancora una volta noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora