"Buongiorno amore"
Disse la ragazza accanto a me a cui non avevo fatto caso da quando mi sono svegliato a causa di un sogno, un sogno che prevedeva degli occhi blu, e tanto tanto buio.
"Ei buongiorno"
La ragazza mi da un rapido bacio sulla guancia e poi sparisce in cucina.
È bellissima lei, bionda occhi azzurri. Eppure quegli occhi sono così dannatamente diversi dai suoi. È da un po' che non faccio altro che pensarci, mi sembra essere tornato indietro di anni fa. Eppure quella giornalista me la ricordava tanto.
"Vuoi il caffè amo?"
"Si adesso arrivo"
Mi sento così tremendamente in colpa, lei non si merita di soffrire eppure io cosa posso farci se la mia mente mi stordisce.
Devo tenere la mente fissa sulla mia vita di adesso e non al passato. Mi auto convinco che possa essere possibile.
"Oggi hai qualcosa da fare?"
Chiedo io speranzoso di poter cambiare aria e concentrarmi su di lei.
"Si devo andare a prendere alcune cose, stasera mia sorella torna, organizziamo una cena vieni anche tu ovviamente"
Salterei la proposta ma so che ci rimarrebbe malissimo.
"Sì certo, io oggi pomeriggio vado a finire quell'intervista"
"Mio dio ancora? Non ti lascia più in pace questa!"
È leggermente innervosita, forse un po' gelosa.
"No è solo che fa domande impegnative e io non rimango concentrato a lungo"
"E stai tranquilla è una brava ragazza, è solo lavoro anche per lei"
"Sarà meglio"
Borbotta.
È un po' buffa, continuo a cercare di focalizzarmi su di lei, tentando di non scorgere nei suoi occhi il riflesso di quegli occhi blu.
"Mhh sei gelosa?"
"Quello che è degli altri non si tocca, e tu sei mio"
Mi guarda con uno sguardo malizioso, che seppur sforzandomi non riesco a ricambiare.
'Che cazzo ti prende Niccolò datti una svegliata'
Di impulso la bacio, forse più avidamente di quello che volevo.
"Ei piano"
Lei si stacca per sistemare i capelli sul viso.
Il suo telefono squilla.
'Non so se esserne contento'
"Rispondo"
"Sì certo"
"Cri come stai?"
Inizia a parlare con la sua amica e io mi guardo intorno, spaesato nella mia stessa casa.
A salvarmi un messaggio di Chloe.Ei Niccolò ciao! Scusa il disturbo davvero, so che è domenica mattina ma vorrei spostare il nostro appuntamento a tra poco.Oggi pomeriggio devo proprio fare una cosa, vado a trovare mia sorella e glielo avevo proposto giorni fa! Perdonami davvero
Rispondo dicendo che mi andava bene, in fin dei conti non avrei dovuto fare molto.
"Ei io tra poco esco"
"Scusa un attimo cri ti richiamo..."
"Dove vai Nì?"
"Quell'intervista che dovevo finire la faccio adesso"
"Oh e come mai?"
"Mi ha scritto se potevo farle il favore e ho accettato"
"Va bene...ti aspetto a pranzo?"
"Credo di sì non dovremmo metterci molto"
"Ok allora a dopo"
"A dopo Lulù"
Le do un rapido bacio sulle labbra ed esco di casa.
Ci siamo dati appuntamento a casa sua, avevamo instaurato una confidenza tale che non mi pesava, anzi devo dire che è piacevole, è come se parlassi a un amica.
"Ciao Niccolò entra pure"
"Ciao, come va?"
"Tutto bene grazie, scusa ancora se ti ho fatto venire così improvvisamente"
"No ma di che tranquilla, non avevo nulla di meglio da fare che farmi interrogare sulla mia vita"
Ridiamo insieme alla mia battuta, ha alleggerito l'aria per cui ho fatto bene.
La casa è accogliente, sento subito un tepore che mi avvolge. Noto le foto appese ai muri e numerosi oggetti che rendono la casa vissuta con amore.
Chloe mi riporta subito alla realtà.
"Scusa il disordine è stato improvviso anche per me"
Dice mentre sistema il suo taccuino sul tavolo del salone.
"Se per te questo è disordine spero per te che non avrai mai il piacere di vedere casa mia"
Lei ride e io la osservo molto attentamente.
C'è qualcosa in lei che mi ricorda occhi blu.
Eppure io non dovrei pensarci, mi ha ridotto come uno straccio, a piangermi addosso per mesi e diventare quasi un automa. Non ho mai compreso il motivo per il quale è sparita.
'È fuori dalla tua vita, falla uscire anche fuori dalla tua mente!'
Smetto di vagare nei miei pensieri che mi riportano indietro nel tempo.
"Allora Nicco iniziamo?"
"Sì certo"
Il tempo è passato e noi non ce ne siamo nemmeno resi conto. È piacevole chiacchierare con lei. Abbiamo scambiato qualche battuta, e anche qualche informazione sulla nostra vita privata, ma ciò non mi è pesato affatto. È stato come parlare con un amica. È un anima ribelle lei, ma d'altronde le si legge negli occhi il suo essere fuori dalle righe. Ha girato per il mondo, lavorato per permettersi tutto ciò che faceva. Ha solo sfiorato l'argomento di sua sorella, che mi è parso piuttosto scottante per cui ho deciso di deviare subito.
"È stato davvero un piacere Niccolò"
"Anche per me stranamente, di solito non mi piacciono le interviste"
"Fa parte del tuo pacchetto bello, hai voluto la bicicletta?"
Le faccio una smorfia e ci mettiamo a ridere entrambi.
"Bene allora quando vorrai intervistarmi sai il mio numero"
"Cosa ti fa pensare che vorrò intervistarti di nuovo?"
"Okay allora non accetterò"
"Su scherzo"
"Dai ci vediamo un giorno di questi"
"Va bene Chloe allora a presto"
Ci salutiamo con un rapido bacio sulla guancia ed esco da casa sua per dirigermi a casa.
Quando arrivo noto che la cucina è vuota
'Ma dov'è?'
Mi chiedo tra me e me.
Guardo l'ora e mi accorgo che sono le 15 inoltrate.
'Porca puttana'
Salgo velocemente le scale e come previsto la trovo in bagno intenta a truccarsi.
"Ciao"
Dico stentato.
"Oh sei tornato, pensavo ti fossi perso in giro per Roma, sai com'è"
"Ero semplicemente a lavoro"
Dico scocciato
"Sei sempre a lavoro quindi non è che sia una grande novità"
Sento il sangue ribollire nelle vene.
'Calmo bello'
"Senti te lo avevo detto che dovevo finire questa cosa, perché sei arrabbiata adesso?"
Cerco di parlare con calma e quasi mi stupisco di me stesso.
"Mi avevi anche detto che saresti tornato a pranzo, è domenica Niccolò mi aspettavo di pranzare con te almeno oggi"
'Al diavolo!'
"Pensi che sia andato a divertirmi da qualche parte? Ho fatto un intervista fa parte del mio lavoro, non mi pare che io interferisca nel tuo"
Non risponde, si alza dal suo sgabello e mi chiude la porta in faccia.
'Sul serio?!'
Decido che è inutile parlare con chi non ascolta neppure, e vado da chi sa distrarmi dai miei pensieri, il pianoforte.
Mentre accarezzo i tasti, un po' a casaccio il mio telefono squilla, è mia madre.
"Ei mamma"
"Niccolò è importante"
"Che è successo?"
Sento che la sua voce è parecchio allarmata, inizia a venirmi l'ansia.
"Si tratta di tuo fratello, ha avuto un incidente"
È da lì sento solo quella brutta sensazione, il sangue che si rimescola nelle vene, il respiro pesante, è ansia, ma per me è buio.
STAI LEGGENDO
Ancora una volta noi
FanficLei è una ragazza vittima di sé stessa, vittima di ciò che desidera con ogni fibra del suo corpo, incapace di essere felice, di amarsi quanto basta per vivere. Lui sovrastato dalle tenebre della sua anima, divorato dalle sue ansie, con un passato ch...