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2014
Strano ma vero quel pomeriggio ho studiato per l'interrogazione del giorno dopo, ho così accantonato l'idea di uscire.
La mattina dopo arrivo in classe, inaspettatamente in orario. Quando entro noto qualcuno di nuovo seduto nel banco proprio dietro al mio, è una ragazza, sicuramente quella di cui parlava ieri la prof, ha le cuffie, lo sguardo basso sulle sue dita che non fa altro che intrecciare e torturare. Non riesco a vederla in faccia, noto solo gli occhiali, i capelli neri corvino che le cadono dritti nel viso. Sembra carina ma allo stesso tempo cupa, mi trasmette qualcosa di negativo, angoscia quasi. Mi rendo conto che la sto fissando troppo tardi, visto che lei alza la sguardo probabilmente sentendosi osservata.
Eppure appena vedo quegli occhi, non posso far altro che continuare a guardare, sembra di leggerle dentro, i suoi occhi sono uno specchio, sono spenti, contornati da delle occhiaie scure che accentuano di più quel colore magnifico dei suoi occhi. Sono blu, non azzurri, ma blu. Vedo quella luce, vedo che lei non è questa, c'è qualcosa che la soffoca.
Probabilmente sono solo pazzo e la mia testa sta camminando solo ad immaginazione, ma ho voglia di parlarle.
Mi avvicino e decido di presentarmi, ancora un po' perso in quegli occhi che mi avevano stregato.
"Ei ciao devi essere la ragazza nuova vero?"
Annuisce mentre abbassa di nuovo lo sguardo.
'Non nascondere quegli occhi meravigliosi'
"Sono Niccolò"
"Ambra"
Perfino il suo nome mi incanta.
"Che bel nome, non capita spesso di sentirlo in giro"
Fa spallucce, forse non vuole parlare.
'Fatti i cazzi tuoi nic'
"Anche Niccolò è un bel nome"
Mi dice prima che io mi giri a prendere posto al mio banco. Sembra che sulle labbra abbia mezzo sorriso e fin ora non lo avevo proprio visto.
È strana mi trasmette qualcosa, sento una sensazione cupa di tristezza, credo.
Quegli occhi mi sono rimasti impressi nella mente, sembrava mi chiedesse aiuto solo con lo sguardo.
'Mio dio basta Niccolò sono solo...occhi'
Cerco di auto convincermi a non pensare più all'accaduto e decido di ripassare per l'interrogazione della prossima ora.

"Moriconi hai studiato eh? Sei stato bravo ma hai molto da migliorare, facciamo che ti metto 6 e sabato mi porti l'argomento nuovo"
"Prof ma ieri ho studiato un intero pomeriggio, cosa non andava?"
"Hai delle lacune importanti Niccolò, devi riguardare alcune cose"
'Ma vaffanculo' penso dentro di me mentre quella faccia da schiaffi del mio professore ride. Dio quanto odio questi atteggiamenti di superiorità.
Suona l'intervallo ma oggi non ho proprio voglia di uscire, quello di cui avrei voglia è suonare il pianoforte , vedere le mie dita danzare insieme alla tastiera, chiudere gli occhi e lasciarmi prendere dalla melodia.
Mi giro vedo che Ambra è lì e non si è mossa. Non si è presentata e i professori non hanno detto nulla se non che è una nuova alunna.
È strano perché di solito presentano sempre quelli nuovi, e io essendo stato bocciato ne so qualcosa.
Vedo che non mangia niente e che sta leggendo qualcosa.
"Che leggi secchiona?"
Mi mostra la copertina del libro.
Leggo dalla copertina il nome ma non conosco il libro, in realtà leggere non è mai stato un passatempo che mi attirava.
" mh non lo conosco"
"Non ti piace molto leggere vero?"
È una delle prime frasi intere che le sento pronunciare.
"No in realtà non molto, preferisco suonare"
"Oddio tu suoni?"
Sembra che il suo volto si illumini in un solo attimo.
"Si io suono il pianoforte"
I suoi occhi splendono dopo le mie parole, e io non posso fare a meno di perdermi a fissarli.
"Io faccio danza classica per me il piano è stupendo"
Danza classica? Non la vedo proprio con uno chignon tirato, un body e delle scarpette da ballo.
"Non lo avrei mai detto sai?"
Le dico sincero.
"Eh si l'apparenza inganna"
"Sai io in settimana suono per uno spettacolo di danza"
"Davvero? Quanto mi piacerebbe danzare con un piano forte dal vivo"
Adesso i suoi occhioni blu sono sognanti.
Da dietro quegli occhiali noto quasi felicità adesso, mentre parla di quello che ama di più.
I suoi occhi riescono a trasmettermi ogni emozione che prova, sono uno specchio, uno specchio d'acqua cristallina.
Non riesco più a tenere lo sguardo, abbasso gli occhi.
"Come mai sei qui a metà anno?"
Abbassa gli occhi anche lei, lo noto perché la sue mani iniziano a intrecciarsi su se stesse.
"Per varie ragioni"
Dice solo questo.
La sua voce è strana, diversa.
'È così strano'
Non ho mai portato avanti una conversazione così a lungo. Non sono troppo socievole anzi. A interrompere la discussione e anche i miei pensieri ci pensa la campanella. E mentre la classe si riempie, lancio un ultimo sguardo a lei che però non lo ricambia.

Spazio autrice
Questo è un flashback di Niccolò, durante la storia ne troverete tanti di entrambi i protagonisti. Mi piace l'idea che piano piano si raccontino.
Ditemi cosa ne pensate se vi va🫶🏻

Ancora una volta noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora