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"Lo teniamo ancora un po' sotto osservazione, ha delle fratture importanti appena possibile lo trasferiremo per la riabilitazione"
Dopo la solita routine mattutina il dottore esce dalla stanza.
"Nicco ma che hai sembri più messo male de me"
Alle parole di Lorenzo mi distolgo dai miei pensieri.
"No è tutto ok, solo che c'hai fatto preoccupa"
Mento spudoratamente cercando anche di strappargli qualche risata.
"Vai a prendere un caffè vah che hai na faccia inguardabile"
"Fottiti"
Mentre esco dalla stanza sento di nuovo quella brutta sensazione di indecisione.
Vorrei con tutte le mie forze andare da lei, ma quelle terribili parole di Chloe mi bloccano.
'Voleva morire'
Mi sento male al pensiero.
Io ho bisogno di sapere perché.
Sono stato male per mesi aspettando che tornasse, mi sono dato la colpa per cose che non ho mai fatto, solo perché lei da un giorno a un altro era come sparita.
Il mio telefono squilla e rompe la bolla di pensieri in cui mi ero rinchiuso.

"Niccolò ma che fine hai fatto?"
"Lu scusami sono dovuto scappare in ospedale, mio fratello ha avuto un incidente"
"Oddio come sta?"
"Sta bene adesso tranquilla, senti non è che appena puoi mi passeresti a dare le chiavi del mio appartamento? Le ho lasciate a casa e non ci ho nemmeno fatto caso"
"Sì certo appena posso vengo a dartele, come stai Nì?"
"Sto bene non preoccuparti"
"Cercherò di crederti"
"Dai adesso vado, ci vediamo dopo allora"
"Si va bene a dopo Nì"

Quando chiudo la telefonata sento un ulteriore peso sullo sterno.
Quasi non respiro sento di aver bisogno di una boccata d'aria.
Solo adesso mi rendo conto che ho dedicato tutti questi pensieri ad Ambra, quando c'era Lucrezia che era preoccupata per me.
'Che cazzo di casino'
Forse ciò di cui ho davvero bisogno è parlare con lei, chiarire e chiudere questo capitolo della mia vita.
Decido che questa è l'opzione più giusta e con l'impulsività che mi contraddistingue decido di salire al terzo piano.
Quando sono davanti alla sua porta sono tentennante se aprirla o meno, ma poi ritrovo in me la tenacia che mi ha fatto arrivare qui e la apro di botto.
Ma la stanza è vuota.
'Grazia a Dio'
Tutta quell'aria che ho trattenuto è uscita fuori in un colpo solo.
Mi guardo intorno ed è una normalissima stanza d'ospedale.
Vicino a letto c'è un piccolo comodino pieno zeppo di libri.
Uno mi salta subito all'occhio.
"Fiori di poesia" di Alda Merini.
Mi parlava così tante volte di quel libro che alla fine ho ceduto e gliel'ho regalato.
Mentre lo apro scivola un piccolo foglio di carta stropicciato.
"Scusa :("
Ricordo bene quando le ho inviato questo bigliettino a scuola.
Avevo passato una brutta notte a causa dei miei incubi ed ero più scontroso del solito.
'Quanto riusciva a calmarmi'
Quando apro il libero noto che è tappezzato di fogli di carta, fiori stropicciati e ormai secchi, carte di cioccolatini e biglietti di treni.
'Inguaribile romantica'
Un sorriso amaro mi spunta sulla faccia alla visione di questi ricordi.
Un foglio alla fine del libro suscita la mia attenzione.

N.
"Ovunque tu sia,
Ovunque tu, immeritatamente, mi guardi
Ovunque tu stabilisca io abbia una casa,
forse pure una grigia prigione, io so che da qualsiasi pietra tu puoi far scaturire un fiore
nel perimetro della mia mente"
-Alda Merini

Quando giro il foglio noto che c'è ancora qualcosa, e con le lacrime agli occhi, continuo a leggere.

Ovunque tu sia io ti penso, penso a quanto tu non meriti il dolore che ti ho provocato
Ti prego di perdonarmi con ogni fibra del mio corpo, ogni giorno che passa qui dentro e a me manca sempre di più il fiato
Mi auguro che tu sia felice, che non pensi più ai miei occhi che, come mi hai confidato, erano causa di tormento
Vorrei solo riuscirti ad amare come meriti, ma non posso
Prima dovrei imparare ad amarmi, ma niente mi è mai risultato più difficile
Perciò ti lascio andare, con un dolore immenso che mi logora dentro, oggi, domani e per sempre
Sono tua, il mio cuore lo è
E lo sarà fin quando il tuo ricordo sarà vivo nella mia mente.
-A

Quando finisco di leggere sento le lacrime salate che mi scorrono sul viso.
'Perché'
È la prima cosa che riesco a chiedermi, mentre cerco di rimettere tutto al suo posto.
Sento un pugnale dentro al petto che non fa altro che girare e andare più a fondo.
"Ovunque tu sia" già ci ho pensato anch'io'
Quando sento bussare alla porta sussulto.
Uno stato di ansia inizia a pervadermi.
'Non può essere lei non avrebbe bussato'
Quando sento la porta aprirsi il mio cuore minaccia di fermarsi.
'Grazie al cielo non è lei'
"Scusi che ci fa lei qui?"
L'infermiera sembra infastidita, ma io sono troppo sollevato per pensare alla sua rabbia.
"Ehm cercavo Ambra ma non c'è a quanto pare quindi stavo andando via"
La prima cosa che mi è venuta in mente e anche la più scontata.
Scivolo via velocemente da quella situazione scomoda.
Se prima ero confuso, adesso la mia testa non riesce a collegare niente di razionale.
Ciò di cui avrei bisogno è soltanto una sana dormita e staccare un po' da questa realtà che diventa più scomoda ogni giorno che passa.
Il telefono mi vibra nelle tasche e capisco che deve essere arrivata Lucrezia.
La vedo davanti alla sua auto ha in aria preoccupata.
"Ei Nì"
Si avvicina velocemente e mi abbraccia.
Un caloroso abbraccio nel quale voleva regalarmi conforto.
"Come stai?"
Mi chiede prima di lasciarmi un bacio tra i capelli.
"Sto bene tranquilla, non è stato nulla di grave non preoccuparti"
Cerco di rassicurarla.
Mi sento uno sporco traditore quando in realtà l'unica cosa di cui sono colpevole sono i miei pensieri.
"Vado a casa a rinfrescarmi un po', so di ospedale"
"Va bene amore io vado a lezione, fatti sentire ogni tanto, dopo torno a casa dalle altre, ho provato a sistemare un paio di cose a casa tua"
Annuisco e le do un bacio sulle labbra per liquidarla.
Vorrei solo che la mia mente fosse capace di virare nella direzione giusta, su Lucrezia e sulla mia vita, senza ulteriori complicazioni.
Prendo i caffè per me e Lorenzo e gli comunico del mio breve ritorno a casa.
Quando sto per entrare in macchina tolgo il telefono dalla tasca e sbloccandolo mi salta subito all'occhio una notifica

Just.Chlo ha iniziato a seguirti

Entro in macchina e decido di dare un occhiata al profilo.
Non ha molte foto, alcune di lei in America altre in Turchia e poi, quella che mi rapisce subito, con occhi blu.
Sbircio un po' anche nel profilo di Ambra, trovandolo fra i commenti, ma è vuoto.
Sbuffo e lancio il telefono nel sedile accanto.
Poso la testa tra le mani e finalmente sono solo con i miei pensieri ingarbugliati.
La testa mi esplode di informazioni, e avvenimenti che mi hanno sconvolto la vita in 2 giorni esatti.

Ancora una volta noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora