"C'è mancato un pelo" mi disse Yuna.
Uscimmo dal locale in fretta e furia come altre persone lì presenti.
"Torniamo a casa?" le dissi io ancora con il fiatone, il mio cuore batteva forte.
"Va bene, Juno." Yuna mi fece un sorriso dolce come a consolarmi.Durante queste vacanze in Corea infatti, la mia migliore amica decise di ospitarmi nella sua casa in affitto, in modo che io non dovessi prenotare un hotel e non sprecassimo tempo prezioso insieme. Menomale che avevo lei.
La mia vacanza sarebbe dovuta durare due settimane ma, ad essere sincera, avrei voluto che non dovesse finire mai.
Qui, con la mia migliore amica, mi ci trovavo bene ed in Italia non avevo un vero proprio progetto.
A parte l'università, l'unica cosa che mi interessava era far conoscere il mio progetto di scrittura."Juno, chiama terra!" mi disse Yuna scuotendomi una domanda davanti al viso ed io smisi di viaggiare con la fantasia.
"È bello qui, vero?" mi disse ancora lei, camminando verso casa.
Facendo la strada a ritroso era impossibile non notare la bellezza di quel momento.
Ci trovavamo proprio nel centro di Itaewon; di sera, tra le luci colorate della città sembrava tutto più bello : i profumi delle bancarelle di cibo e la musica proveniente dai locali mi faceva sentire come in un film o in un libro.Le strade erano piene ragazzi e ragazze felici che vedevano nel quartiere e nei suoi locali un'opportunità per rilassarsi e divertirsi dopo una lunga giornata passata in università o al lavoro, comprese me ed Yuna.
Itaewon, era anche famosa tra le zone di Seoul per essere particolarmente ospitale verso i turisti, era come un punto sicuro per persone provenienti da tutto il mondo, non che il resto della città non lo fosse.
Le vie, erano occasione per cantanti e ballerini emergenti di esibirsi davanti ad un pubblico vero; che al posto di mettersi in competizione, si assicuravano tutte le sere il loro posto preferito con tanto di microfono, cassa e cappello per le mance. Camminando per queste strade si aveva così la possibilità di passare tra un genere ed un altro, un tipo d'espressione d'arte ed un'altra.
Tutte le volte che passavo davanti ad uno di loro, mi chiedevo se in quel momento stessi assistendo ad una dei primi show di qualcuno che un giorno sarebbe diventato grande.Raggiungendo un altro quartiere, relativamente vicino a casa, si poteva scorgere la vera vita di strada, mentre i negozi diminuivano infatti, i locali aumentavano.
"Guarda lì!" le indicai un enorme murale con un bellissimo graffito di uno dei nostri cantanti preferiti.
Questa zona era piena di artisti di strada, peccato che alcuni sprecassero il loro talento rovinando bei palazzi.
"Mi fai una foto?" disse Yuna mettendosi davanti alla parete con l'idol, lei in posizione seducente, come se fosse lì per davvero.
"Certo!" scattai una foto e gliela porsi.
"Sono sicura che se vedesse questa foto si innamorerebbe di te" le dissi scherzosamente riferendomi al cantante.
"Peccato che c'è già qualcuno, posto occupato!" rispose.
"Cosa? Chi è?" dissi ridendo elettrizzata.
Lei mi guardò ed iniziò a correre verso casa.
Arrivammo così correndo e scherzando, facendoci riconoscere come a nostro solito da tutto il quartiere.Dopo aver salito le ultime ripide strade di Seoul, arrivammo davanti alla palazzina dove ormai da qualche sera dormivo insieme a Yuna.
L'esterno era fatto di eleganti mattoni e fuori da alcune porte finestre sporgevano piccoli balconi e lo sbocco dell'aria condizionata.
Nel loro disordine, le trovavo pittoresche.
Fuori da alcuni portoni di case vicine, ragazzi, nostri coetanei, chiacchieravano e fumavano.
"Sbrigati Yuna" le dissi io con il fiatone mentre cercava goffamente di aprire.
"Che c'è?" mi chiese lei ancora impeccabile dopo la lunga serata e la camminata; credevo che alle belle ragazze niente le potesse scalfire.
"Insomma, dopo ciò che ho successo ho fretta di tornare a casa." le dissi io guardandomi con circospezione.
Lei nel frattempo riuscì a sbloccare la porta.Una volta arrivate a casa, entrando in camera dopo una doccia, vidi Yuna in camera ad aspettarmi.
"Ti va di vederci qualcosa?" mi disse lei in pigiama e pantofole sul suo letto.
"Itaewon Class!" esclamammo entrambe con complicità.
Yuna iniziò a tirare fuori snack di ogni tipo, bevande e perfino delle maschere per la skin care. Io la guardai interdetta per la prontezza nel preparare il necessario.
"Cosa?" mi disse non capendo la mia espressione.
"Avevi già tutto pronto?"
"Ah, beh sì.." scoppiammo a ridere.
Si sedette e premette un tasto sul televisore da cui comparse subito il nuovo episodio pronto.
"Avevi già preparato anche la puntata?" risi.
"Senti, hai già rotto per il pupazzo, adesso non darmi ancora fastidio" disse ironica.L'episodio iniziò ed il momento di paura che avevano vissuto quella sera era ormai passato.
"Juno.." mi disse Yuna.
Io misi in pausa l'episodio e la guardai come a dire di continuare a parlare."..pensa se quel giorno non ti avessi risposto a quel post su Weverse."
"A quest'ora non sarei qui in Corea con te.." continuai, felice.
"Già, pensa com'è strana la vita." rispose.Io e Yuna ci conoscemmo due anni prima su un applicazione coreana per seguire i propri cantanti preferiti; lei avrebbe dovuto iniziare l'università io ero ancora in 3 superiore.
Da lì iniziammo a parlare ogni giorno ed diventammo vere e proprie amiche di penna finché, un giorno, non ci scambiammo i contatti telefonici e dopo tante videochiamate e messaggi decisi che se dovevo andare in Corea non potevo non trovarmi con lei."Vedi quelle stelline che ci sono lì?" lei si sdraiò ed indicò il soffitto così mi stesi anche io ad osservare.
"Quelle che hai comprato al mercato per un euro? " lei rise e mi diede una spallata.
La parte di soffitto sopra i nostri letti, era infatti tappezzata di stelline fluorescenti di tutti i colori, le prime notti devo dire che mi avevano infastidito però col tempo mi ci ero quasi abituata.
Lei tornò seria, o almeno ci provò.
"Quelle due piccoline siamo noi." mi indicò due che sembravano leggermente staccate dalle altre.
"Perché proprio quelle?"
"Perché sono rosa, e noi siamo le più stilose!" scoppiamo a ridere e poi si riprese più decisa :"..e perché non hanno bisogno di stare con le altre : sono coraggiose, indipendenti e belle."
Ci guardammo sorridendo, io feci un verso come intenerita e ci abbracciamo.
Dopo qualche secondo di silenzio riprese a parlare.
"Senti, ho notato che il ragazzo che ha scaraventato il moro prima indossava il giubbino dell'università che frequento." continuò "vuoi dirmi che potrebbe essere uno studente? Forse lo ha comprato dato che è famosa." Io rimasi perplessa.
"Il biondo? Non credo, vuoi dirmi che metterebbe a rischio il suo posto lì per fare a botte?" la guardai abbastanza convinta di ciò che avevo appena detto.
"No, infatti" rispose.
"Comunque tieni gli occhi aperti, sono curiosa adesso di scoprire se lo vedi."
"Il fatto è che non l'ho guardato bene, era biondo e di qui, niente di che poi." rispose e continuò "il ragazzo per terra però.." mi guardò con sguardo malizioso.
"Dai, Yuna!" le dissi come a disapprovare la sua attrazione verso un ragazzo del genere.
"Che c'è? Alto, capelli neri, aveva un aspetto freddo, sembrava un idol." sbuffai alle sue parole."Forse hai ragione" pensai.
Spazio autrice <3
Ciao a tutti ragazzi!
Sono tornata con il secondo capitolo! 💜
Vi ringrazio per il supporto che avete mostrato per il primo capitolo, spero che il secondo sia all'altezza delle aspettative! 🍓
Non esitate a farmi sapere la vostra opinione nei commenti!
A presto!
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Only Us ~
RomanceJuno finita la maturità decide di realizzare il suo sogno ed andare in Corea; lì si trova ad Itaewon con la sua migliore amica Yuna. Quest'ultima, studentessa di una prestigiosa università della zona, coraggiosa ed intraprendente accompagnerà la pro...