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Uscimmo di casa ed arrivammo al locale.

"Dai, andiamo a ballare?" mi chiese Yuna scocciata.
"No." risposi fermamente.
"Non è tradimento ballare con qualcuno, e poi, quel tuo "Yoonho" non lo verrà mai a sapere."
"Non mi interessa, sono uscita per stare con te non per cercare un'altro ragazzo." lei sbuffò.
"Allora se siamo uscite per stare sedute ad un tavolo potevamo starcene a casa" mi provocò offesa, io alzai gli occhi al cielo, d'altronde non aveva del tutto torto.
Mi guardai attorno vedendo che eravamo le uniche praticamente isolate al tavolo e poi sospirai.
"Hai ragione, non aspettarti niente da me però." risposi, buttandomi sulla pista.
Lei rise e soddisfatta di essere riuscita a convincermi e mi seguì.
Iniziai a farmi largo tra le persone muovendomi dolcemente al ritmo della musica.

Presto, un ragazzo europeo si avvicinò a me da dietro e senza accorgermi mi prese per il fianco.
Io mi girai di scatto e con tono provocante ma anche scorbutico gli chiesi in italiano, sperando di azzeccare la nazionalità:
"Si fa così con le signorine a casa tua?"

Lui con un sorriso malizioso mi rispose : "evidentemente anche a casa tua" facendo riferimento a ciò che ci accomunava.
Io mi tacqui e continuai a ballare ma lui mi seguì.
"Come ti chiami?" mi chiese.
"Juno."
"Juno? Mi piace." disse lui passandomi un bicchiere; io non lo presi e mi scansai.
"Non bevo e comunque non prendo la tua robaccia."
"Andiamo tesoro, cosa c'è? Di cosa hai paura?" insistette lui.
Io non feci in tempo a rispondere che un ragazzo biondo abbastanza piazzato agrappò l'europeo dalla maglietta e gli intimò in coreano: "Ti ha detto che non ti vuole, smamma."
"Va bene, va bene, tanto non eri niente di che." rispose guardandomi male e se ne andò.

Non feci in tempo a ringraziare il ragazzo misterioso che vidi spuntare da dietro di lui Yuna con il suo ragazzo, SooTaek.
"Ancora tu?" dissero i miei occhi.
"Juno, lui è HyunWoo, l'amico in comune di cui ti parlavo."  lo presentò orgogliosa come se questo suo gesto avesse cancellato tutto ciò che pensavo sulla sua compagnia fino a quel momento.
"Piacere" lui fece per darmi la mano.
Io gliela strinsi con un sorriso forzato.

Il ragazzo di altezza media, aveva capelli rasati e tinti di biondo.
La sua pelle era abbastanza abbronzata e segnata dalle cicatrici dell'acne, la forma del suo viso era squadrata come i suoi lineamenti : taglienti.
Le sopracciglia erano folte ma in ordine e gli occhi neri all'orientale.
Il suo naso era abbastanza pronunciato mentre le labbra sottili.
Addosso portava una giubbotto dell'università che frequentava Yuna così come il suo amico SooTaek.

Io dopo il suo gesto, l'avevo quasi rivalutato.
"Allora che ci fate qui tutte sole?" ci chiese malizioso HyunWoo.
"Serata tra donne." risposi io fermamente come a dire che la loro presenza era di troppo.
Yuna si trovava tra due fuochi ed il suo imbarazzo era palpabile ; io, potevo quasi leggerla nel pensiero : rispettare la mia migliore amica o stare in compagnia del mio ragazzo ed il suo migliore amico?

"Andiamo, avete bisogno di due guardie del corpo, non è così Yuna?" SooTaek prese l'occasione al balzo sfruttando, a mio parere, il potere che lui esercitava su di lei.
"Già, ci potremmo divertire." gli rispose l'amico mettendomi un braccio attorno alle spalle facendomi l'occhiolino, io deglutii per l'agitazione ma anche la rabbia.

Yuna mi guardava come a chiedere pietà, io forse anche per disperazione mi arresi, lei poté leggerlo nei miei occhi così gli rispose :
"Certo, unitevi a noi.." disse lei.
I due ragazzi si guardarono con complicità io abbassai lo sguardo con delusione.

"Voi sedetevi lì che vi andiamo a prendere qualcosa." ci ordinarono entusiasti.
"Io non bevo!" gli urlai, sottintendendo che mi sarebbe piaciuto qualcosa di analcolico ma loro si erano già allontanati e non mi sentirono.
Io sbuffai e mi sdraiai sulla poltroncina, Yuna mi guardò :
"Mi dispiace.." mi disse lei guardandomi con gli occhi da cane bastonato.
"Cavolo Yuna dimmi la verità, gli avevi detto dove ci trovavamo?" sbottai, cercando di mantenere la calma.
"No, te lo assicuro!" mi rispose sinceramente.
Io sbuffai di nuovo, indecisa se crederle o meno.

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