15. Stupefacente - James

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Hazel.

Billiecart.

Due persone, ma con la personalità di una sola.

Dolce, solare, matura per la sua età (molto più matura di me), sensibile e comprensiva, simpatica ma anche responsabile.

Cerco altri aggettivi meravigliosi come questi, che la possano descrivere, ma la verità è che cose così stupefacenti non si possono descrivere a parole, figuriamoci se provo io, che con le parole sono un disastro.

Andare al cinema è stato divertente, perché Hazel non conosceva nulla e io le ho spiegato un sacco di cose, ha pianto durante il film per la trama drammatica e per tirarla su siamo scappati da una sala all'altra, per vedere un Horror. Mi ha abbracciato per tutto il tempo, mettendo la testa contro il mio petto per non vedere gli zombie che uscivano dalle tombe e che tagliavano le gambe ai bambini.

L'ho presa in giro per tutto il tempo pure prima di darle la buonanotte.

"Buonanotte RagazzaTremolanteCheHaPauraDegliZobie" lei mi ha fatto la linguaccia e ha chiuso la porta di casa.

Ho studiato dalla vetrata lei che si toglieva gli stivali e il cappotto e si stendeva sul divano, annusando la giacca che mi deve ancora restituire.

Torno a casa e tolgo prima la maglietta, successivamente, levandomi anche la magliettina bianca che mi permette di cambiare aspetto, torno normale.

Gli occhi verdi non mi scrutano più e i capelli sono disordinati e scuri.

Controllo che Aviana dorma, poi mi chiudo in bagno e mi faccio la barba.

Che serata ragazzi, che serata!

Non mi sono mai sentito così bene e sono felice perché domani Hazel verrà a parlare con il vero James, chiariremo e le dirò che sono Elliot e la porterò a vedere il castello e lì ci baceremo e lei rimarrà qui.

Forse ho la testa troppo tra le nuvole, perché faccio un movimento di troppo e mi faccio un piccolo taglio sulla mandibola.

Mi chino per prendere da un cassetto degli asciugamani, ma quando guardo lo specchio, non trovo più il mio riflesso.

Un ragazzo e una ragazza si baciano ad una luce fioca, i visi illuminati solamente dalla fiamma di una candela.

Sono seduti sul divanetto di un pianoforte e si abbracciano trasmettendo protezione e il bene che si vogliono.

"Madden, non posso stare così tanto qui..." la ragazza accarezza il mento del ragazzo.

"Sì che puoi. Briella, non lasciarmi. Mio padre se n'è andato e tu sei la mia unica fonte di sicurezza." Madden? Briella? Ma non vengono dal mondo di Hazel?

Madden è suo fratello, quello che ha una relazione con la cameriera.

Il piano dello stregone è di mettergli contro il padre e di cacciarlo da corte... continuo ad ascoltare.

"Troppo pericoloso. Madden, ascoltami. So che questa storia è troppo per me. Sono... povera e tu sei... ricco. È un pericolo sia per me che per te, la servitù non può stare così a contatto con il figlio del re."

"Cambieranno le regole. Per noi due le regole cambieranno. Non posso vivere senza di te, Bri. Siamo due metà che combaciano e che possono sopravvivere solo se stanno insieme."

"Vedi qual è il tuo problema? Tu dici sempre sopravvivere. Quando si sopravvive, si soffre. Non voglio passare la mia vita a soffrire."

"E vuoi rompere e chiudere tutto qui solo per questa paura? Per la sofferenza?"

"Meglio stare male per un periodo rispetto che stare male per tutta la vita." Si alza dal divanetto e prende il grembiule, buttato a terra.

"Bri, non andartene"

"Arrivederci, Madden. Addio." trattiene le lacrime ed esce dalla stanza. Madden continua a chiederle di tornare indietro, ma lei va dritta per la sua strada.

Il punto da cui osservo la scena si sposta e va dietro a lei. Si sistema il grembiule e i capelli, asciuga le lacrime con una manica e saluta dei nobili che passeggiano lì vicino.

Sale le scale e bussa alla porta.

"Avanti" una voce dolce proviene dall'interno della stanza.

"Salve regina" dice la ragazza mentre si inchina davanti ad una donna abbastanza giovane, vestita con un abito lungo molto ingombrante.

"Hai notizie di mio marito?"

"Il re è partito per la guerra. Signora, confido che ritroverete vostra figlia."

"Grazie, ma non ha importanza: mio marito cercava da tempo una scusa per battersi contro quel popolo. Hazel non doveva nemmeno nascere."

"Ma quindi lui non riporterà vostra figlia a casa?"

"Se ci riuscirà, la porterà, ma di sicuro non sprecherà il suo tempo a cercarla." Hazel, povera piccola Hazel. Non doveva nemmeno nascere? Mi disgusta questa famiglia, che muoiano tutti. Lei non deve tornare a casa, rinunciare alla libertà per salvare una famiglia che non la vuole nemmeno.

"Briella, dimmi una cosa" prosegue la regina "voci mi hanno detto che una serva ha una relazione con un nobile. Ne sai qualcosa?"

"No, regina."

"Ne sei sicura? Perché voci mi hanno detto pure nome e cognome degli interessati e si dà il caso che mio figlio sia un diretto interessato..."

"Non..."

"Bri! Torna qui!" un urlo proviene dal corridoio. La regina si blocca e si alza dalla sedia alzando una mano per zittire la ragazza.

"Madden! Vieni subito qui!" urla.

"Madre, che piacere vederla!" esulta il ragazzo mentre osserva Briella che gli dice di zittirsi.

"Guardie! Buttate questi due in cella! Immediatamente!"

"Madre!"

"Non chiamarmi così: hai disonorato la tua famiglia, io non ti riconosco."

Detto questo uomini armati entrano nella stanza e prendono i due giovani, costringendoli a seguirli per andare dietro alle sbarre.

Lo specchio torna normale e fisso il mio riflesso: sporco di sangue e con metà barba fatta e metà no.

Proteggerò io Hazel, non le dirò quello che pensa di lei la sua famiglia e quello che sta succedendo: che muoiano tutti, non si meritano il suo aiuto. Farò in modo che la principessa resti qui e non si faccia male.



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