6. L'Incubo - Hazel

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Continuo a fissare fuori dalla finestra, aspettando che smetta di piovere.

Ok, la smetto di dire stupidate.

Continuo a guardare fuori dalla finestra mentre aspetto che lui torni.

È più forte di me, non riesco a non pensare a quello che è successo.

Avere un ragazzo così vicino che esce di casa per stare con i suoi amici, mentre tu piangi a casa sua, è una cosa davvero strana.

Affondo ancora un cucchiaio in quella cosa fatta di latte ghiacciato che tutti chiamano gelato e non trovandone più molto, mi accorgo di averne mangiato mezzo chilo.

Scatta la serratura della porta, poi sento un tonfo, poi un "ciao".

"Ciao" saluto James.

"Aviana?"

"Dorme. Mi ha chiesto quando tornassi, le ho detto presto. Meglio che tu vada a vedere se dorme." Mi aspetto che vada da lei, invece si leva quelle scarpe che sembrano di cartone e si siede vicino a me.

"Hai quasi finito tutto il gelato..." mi rimprovera ridendo. Lo guardo e mi prende il cucchiaio.

"I riflessi, Hazel! Non sei allenata!" detto questo, si mette del gelato in bocca e lascia il cucchiaio nella vaschetta.

Sospiriamo insieme.

"Che cos'è il cioccolato?" chiedo spezzando il silenzio. Si mette a ridere, e lo fisso scocciata.

"Una cosa che mangi e che ti fa stare bene. Se lo finisci, però, James si arrabbia." Scoppiamo a ridere e sento caldo, molto caldo.

Sto così bene qui che non vorrei essere in nessun altro posto.

"Grazie perché mi accogli, davvero, lo apprezzo" dico un po' a disagio.

"Puoi stare quanto vuoi, i miei praticamente non sono mai a casa."

"Spedizioni per pacificare regni?" dico scherzosa.

"No, no" ride "non hanno un bel rapporto, però."

"Almeno un tempo si amavano"

"Sì, ma tanto tempo fa, e mia mamma si sottomette a mio papà, non capisce che può lasciarlo."

"I miei si sono sposati e non si amavano nemmeno"

"Litigano?"

"Oh, no. Non possono, è contro il giuramento."

"Almeno non subisci le loro litigate e non passi notti nel letto a sentire i più grandi insulti urlati da persone con la stessa voce che ti cantava ninnenanne quando eri piccola..."

"Effettivamente, deve essere molto particolare vivere una situazione del genere..."

"Particolare?" ride, poi cambia discorso. "E così tu sei scappata da quel regno per trovare il vero amore?"

"Sì..."

"Credevi fossi io?"

"Mi sono convinta che mi stessi aspettando, ma capisco che tu hai anche altre persone con qui stare, quindi, appena capisco come tornare a casa, mi tolgo dalle scatole, stai tranquillo."

"Puoi restare quanto vuoi. Perché io? Perché mi hai scelto?"

"Non lo so. Ma davvero, mi dispiace, e questa cosa mi mette a disagio. Sono entrata nella tua vita così a caso e ho distrutto i tuoi piani..."

"Non ne avevo di piani, e comunque, anche per una nuova amica si possono modificare..." gli sorrido, incapace di ribattere con qualcosa all'altezza di quella frase così gentile.

Scusa Se Ho Scelto TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora