28. Urla - James

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Sbatte la porta e si chiude in camera.

Non oppongo resistenza: so di essere stato uno stupido a non dirle nulla e non biasimo la sua rabbia.

Busso alla sua porta.

"Hazel", non mi aspetto che mi apra "non sei obbligata ad aprire, volevo solo dirti che non ti ho detto nulla perché... volevo averti tutta per me, perché ho sentito che i tuoi genitori hanno detto che..." non me la sento di dirle che lei è stata un errore.

"Hanno detto che sono stata un errore." Completa lei la frase che non ho il coraggio di finire. Vorrei dirle che non è vero, ma non voglio mentirle di nuovo.

"Sì, hanno detto così."

"Mi hanno sempre odiata i miei genitori." Dice dall'altra parte della porta. "Sono venuta qui per farmi accettare per quello che sono, ma evidentemente non sarà mai possibile."

"Non dire così, io ti accetto per quello che sei."

"Ma non hai avuto il coraggio di dirmi quello che pensavi, non ti sei rivelato, non mi hai detto che mio padre e i miei fratelli stavano morendo, che Madden era chiuso in carcere con Briella, che Kiestun stava prendendo il potere..."

"Madden ha detto a Briella che la ama" aggiungo io, so che lei sorriderà, nonostante le lacrime versate e gli occhi lucidi.

"Affrontiamo la cosa insieme, troviamo un modo, ma insieme." Hazel non mi risponde e mi costringo a chiudermi nella mia camera.

Perderla per una cosa non detta.

Perderla per una cosa così stupida.

Per il coraggio mancato.

Perderla perché volevo tenerla più vicino.

Perderla perché non sono mai in grado di preservare qualcosa, perché non riesco ad osservare la mia rosa bianca da lontano.

Rimango in camera a rovinarmi fino a quando Connor non spalanca la porta e non mi prende per un braccio, rosso in viso e agitato. Sarà felice di sapere che lei ora sa.

"Le ho detto tutto, stai tranquillo. Non c'è più nulla da rivelarle..."

"Non c'è bisogno che mi dici che ora sa tutto, perché l'ho già capito da solo: la sua camera è vuota."

Lo scosto ed entro nella sua camera, le finestre spalancate, la luce della luna che illumina la superficie del letto, una lettera appoggiata sul cuscino.

"Cari ragazzi,

vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per me in questo periodo: è stato bello poter evadere dal mio mondo e trovare persone come voi. Anche se mi avete mentito, non sono arrabbiata con voi, perché mi rendo conto di non avervi reso la vita facile.

Sono arrivata qui un po' a caso, senza sapere cosa mi avrebbe aspettato.

Se un ragazzo premuroso e maturo come te, Connor, che mi avrebbe accolta in casa sua e avrebbe cercato di curare le ferite del mio cuore,

se avrei effettivamente visto dal vivo i tuoi occhi neri, James, se i sentimenti che provavo per te al castello erano reali o semplicemente illusioni.

Mi dispiace dirtelo, ma non lo so.

Non lo so soprattutto perché quando ho visto quel tuo sguardo perso, mentre mi raccontavi quello che avevi sognato non volevo più parlarti.

Mi hai mentito un'altra volta.

È brutto sentire che qualcuno ti mente, soprattutto se ci tieni così tanto e se il vostro legame si sta rafforzando.

Scusa Se Ho Scelto TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora