A volte si fanno scelte troppo affrettate.
Ecco, ne sono un esempio. Le mie scelte sono così.
Affrettate.
Egoiste.
Dei. Puri. Disastri.
Mi sono messa nei casini, per evadere dal mio mondo e correre verso un universo sconosciuto, da un ragazzo sconosciuto, fidandomi di uno sconosciuto che credevo amico.
Piego le lenzuola sul letto su cui ho appena dormito, e apro la finestra della camera.
Aviana è appena andata a scuola e non ho ancora parlato con James (credo che non lo farò mai più), non voglio più pensare a nulla e godermi la natura, ma come metto il naso fuori per ascoltare il cinguettio degli uccellini, vengo invasa da un odore pungente e inizio a tossire.
Dei carri non trainati da cavalli, ma che vanno da soli, non mi permettono di ascoltare il suono della natura e le sue dolci melodie.
Sembrava un sogno, e invece si sta trasformando in un incubo.
Mi dite il nome "James"? Non sento più niente. Nulla. Niente di niente. Le farfalle sono scappate dal mio stomaco o, peggio, morte.
In più, dopo il sogno che ho fatto (di cui non posso verificare la verità), temo di aver preso tropo in fretta la decisione.
Devo lasciare assolutamente questa casa e trovare un modo per tornare a casa. Chiudo la finestra e faccio per aprire la porta della camera per parlare per l'ultima volta con questo ragazzo così pericoloso, ma mi blocco.
"Che le hai fatto?"
Silenzio.
"Papà, rispondimi, ti sembra normale? Tradire così la mamma?"
"Non puoi capire, James. Tornatene a studiare."
"Perché non mi consideri? Ti ordino di smetterla di prendere in giro quella povera donna!"
"Ma ti senti? Chi è che ti ha sempre coperto nelle risse? Io! Chi ti teneva la mano mentre mamma stava male? Io!"
"Mi sembra di ricordare che intanto tenevi la mano anche ad una donna, e non sto parlando della mamma!"
"Vedrai quando tu sarai vecchio! Capirai quello che ho passato!"
"Io non diventerò schifoso come te!"
"Lo sei già. Sei già me. Una copia sputata, forse io sono anche meglio."
Silenzio.
Poi un botto, tipo un vetro rotto.
"Papà, fermati!" un urlo, poi una parola detta dalla voce del padre con troppa aggressività.
Trattengo le lacrime, ma le gambe si muovono e mi trovo a camminare verso gli urli.
"Che sta facendo?" urlo anche io.
"E questa chi è?"
"Smettila! Hazel, che ci fai qui?"
"Una delle tante, ora sì che ho capito"
"Non ascoltarlo" non mi servono gli ordini di James per non ascoltare il padre, mi blocco.
I pugni serrati lungo i fianchi, l'aria che non entra più nei polmoni.
Sono bloccata.
E fisso il sangue che c'è a terra, e fisso i cocci blu macchiati di rosso, e fisso il padre che strangola al collo il figlio, dalla cui fronte esce un fiume bordeaux.
"Ti è andata bene, ragazzaccio. Ma tornerò, e tu non dirai nulla a tua madre per proteggere sia la tua che la sua incolumità"
Il padre lascia la presa e James cade a terra, io gli vado vicino e mentre l'uomo chiude la porta d'entrata, cerco di tranquillizzare il ragazzo.
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Scusa Se Ho Scelto Te
ChickLitLa vita può essere come quella descritta nei libri? Esistono persone che ti amano e che ti stanno vicino nonostante problemi e sofferenze? L'amore può vincere su tutto o è solo una frase fatta e senza senso? Hazel cerca le risposte a queste domande...