Quiero Decirte (Completa)

Capitolo 2

Devon

Esco dal bagno fresco di doccia e torno in camera da letto, dove la ragazza con cui ho trascorso ore felici sta' ancora dormendo nel mio letto.

"Ehi sveglia dolcezza" la chiamo mentre mi vesto, lei mugugna qualcosa stiracchiandosi come una gatta per poi aprire i suoi magnifici occhi verdi.

"Buongiorno Devon" la sua voce è impastata dal sonno ma il suo sorriso è radioso.

"Buongiorno a te" le dico osservandola scoprirsi il corpo dal lenzuolo alzandosi dal letto, è ancora nuda e i miei occhi si beano della sua vista, ha proprio un fisico da sballo tanto che devo mettere a cuccia il mio amichetto che si sta' già risvegliando.

Si riveste e mentre lo fa le chiedo se voglia fare colazione, scuote la testa e mi dice subito di no poi da uno sguardo all'orologio al suo polso e scusandomi mi dice che si è fatto tardi e che deve andarsene. Non obietto, ne cerco di farle cambiare idea dopo tutto quando si rimorchia un estranea solitamente funziona così.
L'accompagno alla porta e prima di uscire di casa si sofferma a osservarmi e poi mi lascia un ultimo bacio mozzafiato.

"È stata una notte di fuoco, grazie per i quattro orgasmi" mi dice sorridendomi, sorrido a mia volta fiero e compiaciuto di me stesso.

"Grazie a te bellezza per le ore felici che mi hai fatto trascorrere" rispondo con voce roca e poi la guardo uscire dalla mia casa e dalla mia vita.

Ritorno in camera da letto e la prima cosa che faccio è aprire le finestre per far uscire l'odore di sesso dalla stanza, tolgo le lenzuola dal letto e mentre lo faccio inevitabilmente ripenso a questa notte pazzesca. Ho fatto del sesso straordinario con una sconosciuta rimorchiata in discoteca, era una ragazza dolce e molto bella e la cosa che mi ha colpito, e mi ha fatto avvicinare a lei per conoscerla è stata la sua assomiglianza estetica con Cataleya.

Abbiamo ballato assieme fino alle tre di notte, fino a quando eccitati e smaniosi di scopare abbiamo deciso di lasciare la discoteca, invitandola a venire a casa mia. Abbiamo fatto scintille fino a poche ore fa spassandocela davvero molto. Vado in bagno dove metto le lenzuola in lavatrice e mi torna alla mente Cat, penso spesso a lei non l'ho mai dimenticata e mi chiedo sempre come sarebbe stato tra noi se solo quella sera fosse andato tutto diversamente. Poi mi dico che non la rivedrò mai più, l'ho cercata molte volte sui social ma non l'ho mai trovata, e ogni volta che torno a Malaga a trovare la mia famiglia e giro per le strade della città, mi guardo sempre attorno con la speranza di vederla, speranza che puntualmente muore ogni volta perché non è mai successo.

Vado in cucina e mi preparo un frullato iperproteico e una volta trangugiato tutto recupero il borsone dalla camera da letto, e mi dirigo in palestra dove ho appuntamento con il mio amico Emanuel.
Esco di casa e dopo una mezz'oretta sono al parcheggio della palestra, scendo dall'auto e vedo il mio amico arrivare dopo di me e viene a parcheggiare accanto alla mia macchina. Non appena scende ci fissiamo un istante e anche sul suo volto ci sono i segni di stanchezza della notte che ha passato con la rossa, una stupenda ragazza che anche lui ha conosciuto ieri in discoteca, e inevitabilmente scoppiamo a ridere.
Prendiamo ognuno il proprio borsone ed entriamo in palestra per il nostro consueto allenamento di Karate.

Al mio rientro a casa trovo sotto il mio palazzo Amparo e la guardo con perplessità perché sapevo che non dovevamo vederci.

"Ciao" la saluto cordialmente chiedendole cosa ci faccia qui.

"Avevo voglia di vederti" so bene che il suo voglia vedermi significa scopare con me, ma sinceramente proprio non mi va.

"Sono stanco Amparo, sono appena uscito dalla palestra" le dico avviandomi al portone, lei non demorde e mi segue come un cagnolino.

"Avanti Devon uno stallone come te non può rinunciare a una scopata con me con la scusa che è stanco" obbietta maliziosamente.

"Mi spiace deluderti bionda ma la mia non è una scusa sono stanco davvero, e poi devo andare anche a fare la spesa" la informo.

"Su avanti hai trent'anni non sei un vecchio decrepito a meno che tu..." S'interrompe perché ha capito e mi guarda sgranando gli occhi.

"Stanotte te la sei spassata con qualche sciacquetta di poco conto" mi accusa in tono velenoso, e io la fulmino con lo sguardo.

"Non hai il diritto di essere gelosa Amparo e lo sai bene."

"Ogni volta che esci con Emanuel finisci sempre per fare delle cazzate" si lamenta seccata.

"Fare sesso con una bella ragazza non è una cazzata Amparo, ma un bel modo per occupare il tempo" le dico in tono duro e infastidito dalle sue accuse assurde.

"Credevo stessimo bene" mi fa presente.

"Infatti stiamo benissimo, ciò non toglie che io non mi possa divertire con altre donne" le faccio presente, e lei aggrotta la fronte guardandomi accigliata.

"Sei uno stronzo!"

"No sono sincero, vedi Amparo tu non hai l'esclusiva su di me, come io non ce l'ho su di te" le ricordo mettendo bene in chiaro le cose.

"Sai bene quanto io tenga a te" confessa.

"Anche io tengo a te" ribatto aprendo il portone del palazzo.

"Devo andare Amparo ti saluto" la liquido e lei rimane a fissarmi nera in volto, ma la cosa non mi interessa affatto.

Entro in casa e svuoto il borsone della palestra mettendo tutto nel cesto dei panni sporchi, svuoto la lavatrice e vado a stendere il bucato e ripenso alla discussione senza senso appena avuta con Amparo, quella donna sta iniziando a stancarmi, all'inizio non era gelosa adesso fa sempre delle insulse scenate quando sa che scopo con altre ragazze, ma non stiamo assieme, non è la mia ragazza e deve capire di smetterla con la sua gelosia, anzi a dirla tutta dovrei proprio smetterla di andarci a letto assieme.

Nota autrice

Ed eccoci qua, avete conosciuto com'è la vita di Devon, nonostante siano passati sette anni lui pensa sempre a Cataleya e continua a cercarla senza immaginare che adesso entrambi vivono a Barcellona.

Ma quando si ritroveranno che reazione avranno?

E Amparo credete la smetterà con la sua gelosia?

Al prossimo capitolo 😘