Capitolo 15

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Cataleya

È sabato mattina il mio giorno di risposo e sono in cucina a stirare, una cosa che mi piace molto fare. Il campanello di casa suona e mi avvio in entrata per vedere chi sia, guardo dallo spioncino e vedo che si tratta di una ragazza. Quando le apro mi ritrovo davanti una donna bionda con gli occhi di ghiaccio che fanno venire i brividi.

"Sei tu Cataleya Ramos?" Mi chiede con pacatezza e io annuisco dandole conferma.

"Tu chi sei?" Domando a mia volta osservandola dalla testa ai piedi, è molto bella e ben curata.

"Mi chiamo Amparo González, vorrei parlarti di Devon Torres" rimango colpita dalla cosa, perché un estranea dovrebbe parlarmi di lui?

"Scusa ma non so chi tu sia" obbietto.

"Sono un paramedico" mi scosto dall'uscio di casa per farla entrare e la faccio accomodare in cucina. Spengo il ferro da stiro e mi siedo accanto a lei, ho una strana sensazione alla bocca dello stomaco, e il mio istinto non si fida di lei, questa donna non mi piace per niente.

"Cosa devi dirmi su Devon?" Chiedo diretta.

"Lavoriamo assieme ma siamo molto più che colleghi, io e lui avevamo una storia che si è interrotta bruscamente quando ti ha incontrata" mi spiega lasciandomi totalmente spiazzata.

Non avrei mai pensato che Devon avesse una ragazza, e tantomeno che l'abbia lasciata così seduta stante per me. A dire la verità mi sembra un comportamento non da lui.

"Io non ero a conoscenza della cosa" mi difendo subito.

"Lo immaginavo" il suo tono è alquanto seccato.

"Spiegami cosa vuoi esattamente da me?" Le domando guardandola.

"Che ti faccia da parte mi pare ovvio" il suo luccichio negli occhi sembra quasi un modo per tentare di intimidirmi, ma non ci riuscirà.

"Non ci penso nemmeno, io non rinunceró a Devon, lui ha chiaramente fatto una scelta e a te non resta che accettarla." Sono chiara e diretta e non distolgo lo sguardo dal suo di un millimetro.

Apre la sua borsa prende il telefono e pochi secondi dopo mi mostra la foto sullo schermo, una foto che ritrae lei Devon e una bambina.

"Lei è Isabel, guarda pure ci sono anche altre foto" gongola gelandomi sulla sedia, e in tutta tranquillità fa scorrere le immagini sul suo telefono, mentre il mio stomaco si contorce per la delusione.

"Ora che hai visto a chi stai distruggendo la vita, e la felicità, sei ancora sicura di volertelo tenere per te?" Vuole farmi sentire un mostro, una donna senza coscienza, cosa che assolutamente io non sono.

"Non ho fatto del male a nessuno" mi difendo guardandola nei suoi occhi così freddi e inespressivi.

"Lo hai fatto invece, anche se inconsapevolmente" mi accusa con un ghigno malefico in volto.

"Scusa ma ora devo chiederti di andartene da casa mia" la prego terribilmente scossa da tutto questo.

Lei si alza da tavola e fissandomi con odio mi dice: "Scopare con Devon vale davvero la felicità di mia figlia?" La sua domanda è brutale e io sussulto per l'ennesima sua accusa infondata.

"Ti prego vattene, esci da casa mia" urlo contro di lei prima che le lacrime inizino a scendere lungo il mio volto.

Prima di uscire dalla mia cucina però mi consiglia nuovamente di pensare al bene della bambina, non le rispondo non ho altro da dirle e a questo punto soddisfatta se ne và. Quando sento la porta di casa chiudersi mi fiondo in camera da letto e scacciando le lacrime che vogliono uscire mi cambio alla svelta, mando un messaggio a Devon chiedendogli se si trova in casa e mi risponde dopo un po', mentre mi stò allacciando le scarpe da ginnastica. Leggo la sua risposta si trova a casa, gli chiedo di rimanerci e che stò per raggiungerlo.

Quiero Decirte    (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora