Capitolo 22

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Cataleya

Dopo oltre un ora che sono sola in casa a riflettere su quanto accaduto decido di andare da Devon, voglio sapere per filo e per segno tutta la verità di quella dannata sera per poi metterci per sempre una pietra sopra. Esco di casa e di decido di raggiungerlo in autobus, sono troppo pensierosa e rischierei di essere distratta al volante.

Arrivo sotto al condominio di Devon e prima di suonare al citofono prendo coraggio, perché so che non sarà una discussione facile. Suono e lui risponde dopo pochi istanti, entro nel palazzo e salgo le scale, gradino dopo gradino, e il mio cuore inizia a battere sempre più forte nel mio petto, la paura di sapere la verità mi manda fuori di testa.

Arrivo alla sua porta e lui come sempre mi sta aspettando sulla soglia, lo sguardo che ci scambiamo sa di amarezza da parte di entrambi, entro in casa e lo seguo fino al salotto dove ci mettiamo seduti, io sul divano e lui sul tavolino posto davanti ad esso per guardarmi dritta negli occhi.

"Non era mia intenzione andarmene così, ma sono stanco di non essere creduto" esordisce con voce triste.

"Be' ora siamo soli, e io voglio sapere ogni cosa" lo prego in tono autoritario.

"Quando uscii dalla palestra quella maledetta sera trovai Ana ad attendermi, subito le dissi che non avevo tempo da perdere con lei, che avevo un appuntamento e iniziò a farmi una scenata di gelosia, sebbene fosse sei settimane che non ci vedevamo più."
Lo ascolto con attenzione recependo parola per parola, e sapere che non si vedevano da oltre un mese mi fa capire che non mi stava prendendo in giro.

"Avete litigato e fino a qui l'ho capito, ma io ti ho aspettato oltre mezz'ora davanti alla pizzeria, hai litigato con lei per tutto quel tempo?" Indago.

"No, non abbiamo litigato per tutto quel tempo siamo anche andati..."

"No! Non lo voglio sapere" sbotto interrompendolo bruscamente alzandomi dal divano andando alla finestra.

"Ma che ti prende Cat?" Mi prende per le spalle facendomi voltare verso lui.

"Se stai per dirmi che siete stati a letto assieme non lo voglio sapere" affermo guardandolo fisso, e lui sospira esasperato.

"Lo dico per l'ultima volta Cataleya, quella sera non sono andato a letto con lei, anzi ti dirò di più avevo smesso di vederla perché ero stanco di mentire a me stesso, sapevo bene di amarti e volevo vivere una storia d'amore con te" mi confessa con il cuore in mano.

Lo abbraccio stringendolo forte a me, è un istinto naturale che mi porta a farlo e lui mi stringe a sua volta a sé, per poi poco dopo sciogliere l'abbraccio e portarmi sul divano assieme a lui.

"Finisco il racconto e poi chiudiamo per sempre questa dolorosa storia" mi dice e io annuisco d'accordo con lui.

"Ana dopo che mi disse le peggio cose d'impeto mi confessò di essere incinta, fu uno shock per me, le chiesi da quanto lo sapesse dato che erano da sei settimane che non ci frequentavamo più." Si blocca, il suo sguardo è cambiato e percepisco il suo stato d'animo in questo momento.

"Devon, è successo qualcosa di brutto anche ad Ana?" Ipotizzo, perché conosco bene il suo volto quando qualcosa lo angoscia. Lui annuisce per poi passarsi le mani sugli occhi lucidi di lacrime. Sospira, e io immagino che non sia facile per lui parlarne.

"Sapeva di essere incinta già da due settimane e subito ricominciammo a litigare di brutto, poi lei... Lei..." S'interrompe di nuovo perché le lacrime hanno avuto la meglio su di lui.

"Ana perse il bambino quella sera, e andai in ospedale assieme a lei" dice con la voce rotta dal pianto, mi siedo sulle sue gambe per stringerlo meglio al mio petto e lo lascio sfogare tutto il suo dolore, mi spiace immensamente per lui non posso comprendere ma immagino sia veramente straziante.

"Ora so che se non eri con me era per un motivo serio" lo conforto.

"Ti amo Cataleya e non avrei mai voluto che vivessi quell'incubo."

"Shh... Shh..." Lo rassicuro, finalmente possiamo chiudere per sempre con il passato.

Dopo un paio d'ore mentre Devon è ai fornelli a preparare il pranzo, io mi sono spostata in salotto perché ho deciso di chiamare mia madre. Le racconto dello scontro terribile tra me e Miguel, del fatto che sia stato davvero perfido nei miei confronti, e offensivo in quelli di Devon.

"Doveva essere felice per me, per noi, e invece ha avuto solamente parole di spregio." Mamma mi ascolta sentendosi in imbarazzo per lui anche se ha tentato di difenderlo, ma io gli ho fatto capire che c'è modo e modo di trattare le persone.

"Lo ha fatto perché ti vuole proteggere Cataleya, devi capirlo."

"No mamma lo ha fatto solamente per farci sentire inferiori a lui, l'uomo perfetto che fino a cinque anni fa ne ha combinate di tutti i colori anche lui" obietto con forza ricordandole come suo figlio fosse un gran cazzone.

"Forse hai ragione tu Cataleya" ammette con delusione.

"Togli il forse mamma, sai bene che è così." C'è un momento di silenzio e poi torna a parlare.

"Come vi siete ritrovati Cataleya?"

"Lavora sulle ambulanze nello stesso ospedale di Morena" la sento sospirare e subito la rassicuro che la mia amica non centra niente con il nostro esserci ritrovati, perché se non fossi andata a prenderla al lavoro non lo avrei rivisto, e non è stata una cosa combinata.

"Stai attenta al tuo cuore Cataleya, sai bene che Devon è sempre stato un dongiovanni."

"Tranquilla mamma lui mi ama tantissimo e me lo ha dimostrato più e più volte" le racconto con enfasi e felicità.

"Sono felice di saperlo tesoro, tu più di chiunque altra persona al mondo meriti la felicità."

"Devon è la mia felicità" la rassicuro e lei seppur ancora leggermente titubante sembra però aver capito che la nostra relazione è una cosa seria, e dopo avermi fatto altre raccomandazioni ci salutiamo con la promessa che per qualunque problema lei ci sarà sempre per me.

Nota autrice

Abbiamo scoperto il motivo del mancato appuntamento con Cataleya, un motivo doloroso. 😔

Il passato è stato chiuso finalmente ora vedremo come le cose procederanno...

Grazie per il vostro affetto ❤️

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