Capitolo 1

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Sette anni dopo

Cataleya

Sono stata al telefono con mia madre per quasi un ora, ci sentiamo ogni quindici giorni per questo quando lo facciamo le chiamate durano dai tre quarti d'ora a un ora. Mi ha raccontato le ultime novità sulla famiglia e sui vicini di casa, mia madre è una donna alquanto pettegola, e così sono venuta a sapere che mia cugina Valeria si è separata dopo soli due anni di matrimonio, che mio fratello Miguel ha cambiato l'auto un altra volta, e che i Soler nostri dirimpettai hanno un cane nuovo, un Alano per l'esattezza. Dopo le sue notizie è stato il mio turno quello di raccontarle la mia vita in queste due ultime settimane. Le ho detto del corso di pasticceria, di come procede la mia scrittura e come va il mio lavoro in libreria, come sempre è stata felice di sapere che stò bene e mi diverto, ma ha anche ribattuto sul fatto che dovrei trovarmi un fidanzato, e io le ho risposto che l'uomo giusto non l'ho ancora incontrato.

Stò finendo di prepararmi per uscire a ballare con i miei amici, anche se non ho molta voglia di andare in discoteca, avrei preferito andare da qualche altra parte. Ho indossato dei jeans verdi militare e una canotta nera di strass, ho raccolto i lunghi capelli in una coda alta e mi sono truccata in maniera leggera come amo sempre fare. Infilo le scarpe mentre Morena mi invita a muovermi, sbuffo seccata perché ha sempre fretta e almeno quando si esce a divertirsi vorrei fare le cose con più calma. Mi alzo dal letto e infilo nelle tasche dei jeans soldi e la carta d'identità, il telefono lo terrò in mano fino in discoteca poi metterò in tasca anche quello, perché quando vado a ballare non voglio avere borse ad impicciare.

Usciamo di casa dirette alla nostra meta con la macchina di Morena e dopo quaranta minuti buoni siamo a destinazione. Giriamo alla ricerca di un parcheggio per un bel po' e poi ne troviamo uno alla fine dello spiazzale d'erba a lato della discoteca. Dopo essere scese dalla macchina camminiamo lungo il campo facendo attenzione alle buche, e a non farci stendere dalle macchine che continuano ad arrivare, questa è una delle discoteche più frequentate di Barcellona.
Quando arriviamo davanti all'entrata ci guardiamo attorno in cerca dei nostri amici, c'è talmente tanta gente capanelli di persone qua e la che chiacchierano tra di loro, oh in attesa di qualcuno per entrare in discoteca tutti quanti assieme.

"Tu li vedi?" Mi chiede Morena, scuoto la testa mentre anche lei si guarda ancora attorno.

"Prova a fare uno squillo a Leo, di solito è l'unico che risponde" suggerisco guardandola.

"Si hai ragione ci provo subito" prende il telefono dalla borsa e lo chiama ma ahimé senza ottenere nessuna risposta da parte sua. Riprova diverse volte mentre io invece tento di chiamare Carmen ma nulla, nessuna risposta neanche da lei.

"Quegli stronzi sono già tutti dentro per questo non ci rispondono, non sentono col chiasso della musica" ipotizza incazzata.

"Si lo penso anch'io" confermo amareggiata.

"Non hanno nemmeno avuto la decenza di aspettarci, o almeno di avvisarci con un messaggio" si lamenta giustamente Morena.

"Sai bene come sono fatti, scommetto che è stato Ruben a spingerli ad entrare, lui ha sempre gli spini al culo" dichiaro seccata a mia volta.

"Sai che ti dico Cat andiamo via, andiamo in un bar a bere qualcosa di buono e fresco" propone e io annuisco.

"Sono d'accordo con te, tanto più che non avevo nemmeno molta voglia di ballare."

"Nemmeno io sinceramente, era giusto per stare in compagnia con loro, ma dato come si comportano che si fottano" dichiara delusa.

"Abbiamo proprio degli amici del cazzo" confermo arrabbiata, e con rassegnazione torniamo verso l'auto e subito dopo ci rimettiamo in strada.

"Dove si va?" Chiede Morena tenendo gli occhi sulla strada.

"Che ne dici del First?"

"Mi pare una buona idea, dato che è il nostro locale preferito" constata e così trovata la nostra meta lungo il percorso chiacchieriamo con la nostra ritrovata allegria.

Dopo aver parcheggiato l'auto ci incamminiamo lungo il marciapiede a braccetto come due vecchie comari, attiriamo diversi sguardi di interesse e apprezzamento da entrambi i sessi, e noi come sempre ci guardiamo compiaciute e divertite. Passeggiamo con lentezza chiacchierando del più e del meno fino a Carrer d'en Ruic, il vicolo dove si trova il First Cocktail bar.

Questo posto lo adoriamo perché è davvero unico, con le sue pareti completamente ricoperte da post-it di tutti i colori attaccati dai clienti, con su scritto la qualunque cosa, il bar seppur non eccessivamente grande ha comunque una sala dove giocare a freccette e a calcio balilla, e fanno anche musica dal vivo, e poi i cocktail sono davvero i più buoni della città.
Quando arriviamo nel locale c'è già diversa gente e noi due ci mescoliamo tra la folla di clienti. Salutiamo varie persone che conosciamo e arriviamo al bancone nel momento in cui due ragazze si alzano dagli sgabelli per andarsene, e così ci accomodiamo veloci al loro posto.

I ragazzi dietro al bancone sono due e come sempre offrono un servizio rapido ed efficiente, tanto che poco dopo Rafael è già davanti a noi, dopo un caloroso saluto ad entrambe prende le nostre ordinazioni e mentre attendiamo i nostri cocktail iniziamo a chiacchierare. Le racconto in breve le novità di mamma e poi non so come finiamo col parlare di me e della mia vita privata.

"Com'è andata l'altra sera con quel gnocco di Francisco? Lo vedrai ancora?" Fisso la mia amica scuotendo la testa negativamente, e lei mi guarda accigliata.

"Cos'ha quello splendido ragazzo che non va sentiamo?"

"Non ha nulla che non vada, è stata una serata graziosa ma io non mi sento pronta" rispondo sincera, nel frattempo Rafael ci mette davanti due bicchieri con i nostri Sex on the beach. Entrambe beviamo dalla cannuccia un sorso di questa prelibatezza per poi continuare il discorso iniziato.

"Sei un caso senza speranza amica mia, ci sarà pure qualcuno per cui faresti follie e non pensare a chi sai tu" mi rimprovera senza nominarlo, e la cosa mi sorprende perché è stata proprio lei ad aiutarmi a dimenticarlo.

"Tranquilla c'è un altro a parte l'innominabile" ribatto sarcastica e lei sgrana gli occhi per la sorpresa, curiosa di sapere di chi si tratta.

"Avanti spara voglio sapere chi è questo manzo che ti toglie il sonno" sogghigno sorniona.

"Non ho mai detto che mi toglie il sonno, solo uno è riuscito a farlo."

"Shhh... Zitta ti proibisco di pensare a lui" mi minaccia bonariamente.

"Ok ammetto che questo lui l'ho sognato qualche volta ma è uno irraggiungibile" ammetto prendendomi gioco di lei, che è sempre più sulle spine.

"Avanti dimmi chi è Cataleya, e vedrai che con il mio aiuto lo conquisterai" mi dice fiera di sé.

"Be' allora ti dovrai impegnare più di quanto pensi perché l'uomo per cui farei follie a parte Torres" mi lascio sfuggire, e lei alza gli occhi al cielo e io ridendo finisco di dirle che l'uomo in questione altri non è che il famosissimo Nicholas De Angelis, al suo nome quasi si strozza con il cocktail e disperata mi fulmina con gli occhi.

"Tu Cataleya Ramos resterai zitella a vita" sentenzia tornando a bere, e io la imito per poi continuare a ridere divertite.

"Tu invece cosa mi dici della sensuale Monica?" La punzecchio a mia volta curiosa.

"Lo sai che io sono uno spirito libero" afferma senza entrare nei dettagli della loro rottura.

"Non sei uno spirito libero Morena e lo sai bene. Mi dispiace tanto che nemmeno lei fosse la ragazza giusta per te."

"Ma io ho già trovato la mia anima gemella e sei tu dolcezza, le altre le uso solo per il sesso" risponde sarcastica e finiamo per ridere assieme di gusto.

Nota autrice

Sono trascorsi sette anni e come avete letto la vita di Cataleya è cambiata... Piano piano scoprirete di lei e dell'innominabile Devon Torres

Spero siate curiose ...

Grazie per l'affetto i commenti che adoro e i voti ⭐

Quiero Decirte    (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora