Capitolo 7

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Cataleya

È sabato sera e rientro a casa verso le ventitré dopo essere stata fuori con le colleghe di lavoro per una serata tra donne. Apro la porta dell'appartamento e sento delle voci provenire dal salotto, Morena è in compagnia della ragazza con cui doveva uscire a cena da un po' di tempo, e così annuncio dall'entrata di casa la mia presenza onde evitare scene imbarazzanti, perché è successo diverse volte.

Morena mi invita a raggiungerle in salotto dove quando entro rimango colpita dalla bellezza della ragazza che è lì con lei, capelli neri come la pece, occhi grandi castani e penetranti e un sorriso cordiale. La mia amica fa le presentazioni e mi invita a sedermi a fare due chiacchiere assieme a loro, e io accetto di scambiare qualche parola con Nieves, perché a pelle mi piace molto e perché so bene che poi servirà a Morena per capire assieme a me, se Nieves sia compatibile con lei.

"Che lavoro fai?" Le chiedo un po' per fare conversazione e un po' perché sono curiosa, Morena mi ha solamente detto che è una collega senza bene entrare nello specifico.

"Faccio il paramedico nello stesso ospedale di Morena" e di Devon mi dico subito tra me irrigidendomi.

"Siamo un bel gruppo anche se poi come tutti i lavori si hanno sempre delle simpatie più per uno che per un altro" spiega, e io annuisco perché so bene che è la verità.

"Quindi tu conoscerai sicuramente Devon Torres" le chiede Morena guardandomi, e io non capisco che intenzioni abbia. E Nieves con un sorriso a trentadue denti ci dice non solo di conoscerlo, ma che sono anche buoni amici.

"Non immaginavo che anche voi lo conosceste, ma com'è piccolo a volte il mondo" afferma sorridendo.

"Già forse anche troppo piccolo" controbatto a denti stretti.

Nieves capta il mio disagio e mi chiede se ho dei dissapori con lui, ma io le assicuro di no e per evitare di rispondere a qualche domanda imbarazzante, decido di salutarle e congedarmi in fretta chiudendomi nella mia stanza.

Due ore dopo mentre stò ancora scrivendo al computer Morena entra nella mia stanza senza bussare buttandosi sul mio letto. La guardo in tralice e lei inizia con le sue solite domande di routine dopo un primo appuntamento. Mi chiede come mi sia sembrata Nieves, se mi piace, se mi stà simpatica e se la vedo bene per lei. Distolgo lo sguardo dal computer per puntarlo sulla mia amica.

"Non ho molto da dire Morena, ci ho parlato dieci minuti forse meno, mi sembra una ragazza alla mano molto bella e poi fa il paramedico cosa vuoi di più da una donna?" Rispondo sincera, e lei mi guarda con gli occhi a cuore confidandomi che le piace davvero molto, e che si vedranno nuovamente sabato.

"Sono felice per te tesoro mi auguro sia la donna giusta questa volta" il mio sorriso sincero la fa sorridere a sua volta, poi cambia espressione e si fa seria mettendosi seduta a gambe incrociate per guardarmi meglio.

"Le ho chiesto l'indirizzo di casa di Devon" mi confessa diretta, e io la guardo strabuzzando gli occhi scioccata della cosa.

Si alza dal letto tirando fuori un bigliettino dalla tasca dei jeans, poggiandolo sopra la mia scrivania. Inevitabilmente l'occhio mi cade su quel pezzetto di carta stropicciato con su scritto la via e il numero civico del palazzo in cui Devon vive.

"Perché lo hai fatto Morena? Non lo capisco" le domando leggermente in collera.

"Credo che se lui abiti qui sia destino, credo che se l'hai incontrato sia destino, credo che sia ora che affronti i tuoi sentimenti e che finalmente Devon sappia che tu lo ami" il suo tono è convinto e serio.

Io però anche se so che ha ragione, perché ahimè lei ha sempre ragione prendo il biglietto lo accartoccio gettandolo nel cestino della carta accanto alla mia scrivania.
Morena mi guarda in malo modo e prima di uscire dalla camera si ferma un momento vicino alla porta scuotendo la testa arrabbiata con me.

Quiero Decirte    (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora