Quiero Decirte (Completa)

Capitolo 4

Devon

Entro nella nostra sala dei paramedici dove lavoro timbro il cartellino lo rinfilo nel portafoglio e mi metto seduto sul divano ad aspettare le comunicazioni di servizio, e inevitabilmente mi pongo un milione di domande su Cataleya. Sono rimasto totalmente ma piacevolmente spiazzato nel trovarmi faccia a faccia con lei, un vero tuffo al cuore mi sono sempre chiesto dove fosse andata ad abitare quando lasciò Malaga sette anni fa.

Dopo la sua aggressione non sono più riuscito a sentirla ne a vederla, perché la sua famiglia me lo ha impedito in tutti i modi. Nemmeno Morena mi è stata di aiuto perché essendo la sua migliore amica da sempre, naturalmente ha voluto proteggerla rifiutandosi di ascoltare le mie ragioni per il mancato incontro con Cat, ritenendomi anche lei in parte in colpa per quello che le era accaduto. Un po' li ho capiti perché dopotutto quella dannata sera Cataleya era lì per vedersi con me, mi sono sentito a lungo in colpa per essere mancato all'appuntamento, e in un certo senso mi ci sento ancora, ma sono stati gli eventi di quella sera a impedirmi di raggiungerla, eventi che hanno segnato anche me per sempre.

Ora che l'ho rivista però, ora che ci siamo finalmente ritrovati, io vorrei tanto sapere tutto di lei e di com'è la sua vita qui a Barcellona. Ancora non ci credo che viviamo nella stessa città, è proprio destino il nostro. Mi piacerebbe molto iniziare a frequentarla, e in un certo senso a conoscerci di nuovo ma forse lei non lo vorrà, dopotutto c'è anche questa ipotesi da considerare, anche se la scaccio via all'istante restando positivo che tutto questa volta andrà bene.

Cataleya è sempre stata così importante per me, e io non sono mai riuscito a dirglielo e questa cosa mi ha sempre dato il tormento, se solo avesse saputo forse mi avrebbe cercato lei. Mi passo le mani in volto perché avrei tanto voluto correrle dietro, avrei voluto fermarla e stringerla a me e invece il lavoro me lo ha impedito. Ho i suoi grandi occhi smeraldo stampati nella mia mente, è diventata ancora più bella, più sensuale, una donna davvero sexy e io posso solo sperare di rivederla prima o poi, anzi di rivederla presto se fosse possibile. Ho davvero tante cose da dirle a cominciare dalle scuse che non sono mai riuscito a farle.

"Ehi Devon come stai? Hai una brutta cera questa sera" mi dice Amparo entrando nella nostra saletta.

"Non è la serata giusta per punzecchiare" le rispondo in tono seccato.

"Cosa c'è tesoro per caso ti ha morso una tarantola?" Insiste divertita ma io la ignoro volutamente, perché alle volte è davvero insopportabile quando ci si mette.

"È così da quando ha visto una persona qui fuori" fa la spia il mio amico Emanuel, beccandosi immediatamente un'occhiataccia da parte mia, ma lui mi ignora volutamente ridendo beffardo. È un vero bastardo quando ci si mette, e so bene che lo sta' facendo per mettere zizzania tra me e Amparo, non gli è mai andato che andassimo a letto assieme, mi ha sempre messo in guardia da lei, tanto che non piace a nessuno dei miei amici.

"Uhhh... di che persona si tratta? Dai racconta Emanuel, scommetto che è di una ragazza che stai parlando vero?" Si impiccia anche Nieves, e il mio amico annuisce dicendole che si tratta di una sventola da urlo, una donna da capogiro e lei mi fa l'occhiolino compiaciuta, mentre vedo che lo sguardo di Amparo si è fatto scuro.

Prima che inizino tutti quanti a pormi domande a cui non voglio rispondere, mi defilo alzandomi dal divano uscendo di fuori nello spiazzale delle ambulanze, dove trovo Diego e Mateo che parlano di calcio e così mi unisco a loro.

**

Cataleya

Mi ricompongo prima che Morena arrivi pulendomi con delle salviettine umide le guance per colpa del rimmel colato, ma gli occhi rossi purtroppo sono un evidente segnale del mio pianto, accidenti a me e al mio essere una frignona. Guardo il telefono è in ritardo di oltre dieci minuti e subito dopo aver guardato l'ora mi arriva un messaggio proprio da lei, le dico dove sono parcheggiata esattamente, e poco dopo la vedo arrivare di corsa e sorridente, apro le sicure dell'auto e lei sale come un tornado iniziando a parlare a raffica.

Accendo il motore e mi avvio verso casa con lei che mi tempesta di informazioni, parla della sua giornata infernale nel reparto di oncologia, della collega che le piace e che l'ha invitata ad uscire assieme a cena, e del meccanico che l'ha contattata dicendole di un nuovo intoppo che ha trovato sulla sua macchina. Ascolto tutto in religioso silenzio sono ancora stravolta, ma quando mi fermo in coda al semaforo non ho più scampo da lei.

"Ehi bellezza stò parlando con te da un quarto d'ora e non mi hai controbattuto nulla di tutto quello che ti ho detto, e questo non è assolutamente da te che hai sempre qualcosa da ridire. Dimmi un po' è successo qualcosa?" Mi conosce così bene che i subito accorta del mio malessere. Mi volto a guardarla un istante facendole un sorriso di circostanza per poi ripartire.

"Avanti Cataleya che succede? Ho visto che hai pianto i tuoi occhi parlano per te, chi è il colpevole delle tue lacrime?" Mi domanda con voce preoccupata.

"Ne parliamo a casa Morena, ora sto guidando e mi devo concentrare" le dico in tono pacato e lei sospira.

"Ahi ahi, se mi rispondi così è di sicuro qualcosa di grave" ipotizza subito.

"Nulla di grave Morena, ma è comunque stato un duro colpo inaspettato al mio povero cuore" dichiaro seria.

"E un colpo al cuore lo definisci nulla di grave Cat?" Chiede sorpresa, sento il suo sguardo su di me ma non la guardo, non potrei farlo senza piangere nuovamente e così per evitare altre lacrime tengo lo sguardo fisso sulla strada, e non parliamo più fino al nostro arrivo a casa.

Nota autrice

Devon è rimasto piacevolmente sconvolto dall'aver rivisto Cataleya, se solo non avesse dovuto iniziare il suo turno di lavoro l'avrebbe sicuramente inseguita.

Sarà disposta Cat a confrontarsi con lui? Saranno in grado di ritrovarsi?

E di Morena che dite? Meno male che ha una amica fantastica al suo fianco

Al prossimo capitolo 😘