Capitolo 29

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Cataleya

È l'ultimo giorno dell'anno e sono uscita fuori con Devon e gli amici per il consueto cenone, è la prima volta che lo faccio dopo tre lunghi mesi. Tutti mi hanno accolta con affetto ed entusiasmo, e devo dire che la cena scorre piacevolmente, mi sento a mio agio e mi sto anche divertendo parecchio. Devon mi è seduto accanto ed è sempre premuroso per ogni cosa di cui ho bisogno. Il suo amore per me è in costante crescita e anche il mio per lui, dopo quel bacio romantico sotto il vischio se ne sono aggiunti altri, ma non siamo mai andati oltre.

Grazie alla terapia ho però capito che stavo sbagliando a volerlo lasciare e ne abbiamo parlato tra di noi, e lui mi ha risposto che tanto anche se lo avessi lasciato lui avrebbe continuato ad amarmi, e ad aspettarmi.

I miei genitori e mio fratello con sua moglie Nerea sono venuti a Barcellona per trascorrere assieme il Natale, si sono fermati tre giorni nei quali tra Miguel e Devon si è instaurato un rapporto di rispetto, e io ne sono molto felice. So che non potranno più essere amici come un tempo ma il solo fatto di parlarsi civilmente per me è stato un gran traguardo e un bel regalo di Natale.

I ragazzi hanno scelto di festeggiare in un ristorante dove fanno anche musica, così si può ballare senza dover andare più tardi in discoteca, e tra una portata e l'altra della cena sono scesa in pista due volte, naturalmente insieme a Devon.

Sono le due del mattino quando lasciamo il ristorante perché siamo ambedue stanchi, ci avviamo verso casa solo che lungo il tragitto decido di volermi fermare a dormire da Devon, casa sua è molto più vicina di quella dei miei nonni e visto che è in piedi da quasi ventiquattrore perché al lavoro ha fatto il turno di mattina, voglio evitare di fargli percorrere lunghi tragitti.

Appena arriviamo a casa di Devon la prima cosa che faccio ancora prima di togliere il cappotto, è liberarmi degli stivali col tacco che mi stanno facendo vedere le stelle.

"Ti fanno male i piedi amore mio?" Annuisco mentre appendo il cappotto vicino alla porta accanto a quello di Devon.

"Non hai lasciato vestiti qui, ti presto una mia felpa per dormire."

"Si grazie, io intanto vado al bagno" annuisce e io scompaio nella stanza dove per fortuna almeno qui sono rimaste le mie cose, e così dopo aver fatto pipì e lavato le mani, mi lavo i denti mi strucco e sciolgo la treccia laterale che avevo fatto per uscire. Esco dal bagno e vedo Devon che sta' finendo di stendere le coperte sul divano, mi sento in colpa a farlo dormire lì.

"Ehi!" Esclamo guardandolo.

"Ehi piccola, ho sistemato per me il divano" mi spiega fissandomi, annuisco per poi andare in camera da letto.

Entro nella stanza dove trovo una sua felpa appoggiata sul letto. Mi tolgo il tailleur e lo adagio senza sgualcirlo sopra la sedia che Devon ha in un angolo della stanza, indosso la sua felpa e mi infilo sotto le coperte, pochi istanti dopo lui si palesa in camera con addosso il suo pigiama blu navy che gli sta d'incanto, e mi dà la buonanotte. Lo saluto a mia volta e lo guardo uscire ma nonostante io sia stanca non ho per nulla sonno, e così avvolta nel silenzio della casa la mia mente viene investita dai ricordi, i ricordi dei giorni più belli della mia vita, quelli trascorsi con lui a Venezia.

Mi stò sistemando meglio sul letto quando sento il bambino muoversi, rimango senza respiro colpita da questo movimento leggero che assomiglia ad uno sfarfallio e il mio cuore scoppia di felicità.

"Devon, Devon!" chiamo ad alta voce il mio ragazzo e lui si precipita nella camera da letto guardandomi preoccupato.

"Che succede amore?" Chiede in apprensione.

"Vieni qui" gli ordino, e lui si siede nel letto continuando a guardarmi senza capire nulla.

"Ho appena sentito il nostro bambino muoversi" il mio entusiasmo è così grande che i suoi occhi si illuminano di felicità e ci sorridiamo a vicenda con gioia.

"Vieni sotto le coperte prenderai freddo."

"Sei sicura Cat?" Annuisco, ora più che mai voglio stare assieme a lui.

Lo invito ad appoggiare la mano sulla mia pancia accanto alla mia, e poi lo invito a stare in silenzio in attesa di sentire se il nostro piccolino si muove ancora. Ci osserviamo per un tempo indefinito e poi quando siamo quasi rassegnati che non succederà più, lo sentiamo muoversi e l'emozione dipinta sul volto di Devon mi fa battere così forte il cuore che ho quasi paura di avere un infarto.

"Credo non ci sia nulla di più bello che sentire il proprio figlio muoversi, ti sono immensamente grato Cataleya per questo dono che mi fai" gli sorrido per poi baciarlo con passione.

"Questo miracolo lo devo anche a te, e per fortuna è arrivato al momento giusto." Questa volta è lui a baciarmi e mentre lo fa riappoggia la mano sulla mia pancia e l'accarezza dolcemente, sono completamente rilassata, felice e amata.

Appoggio la mano sopra la sua e guardandolo nei suoi profondi occhi cioccolato che mi fanno impazzire, lo guido giù fino ad arrivare al bordo degli slip, ci fissiamo in silenzio e poi spingo la sua mano oltre l'elastico dentro le mie mutandine, e sentire la sua mano calda su di me dopo tanto tempo mi crea la pelle d'oca.

"Sei veramente sicura Cataleya?" Chiede conferma e io annuisco.

Continuo a guidarlo ad un ritmo dolce ma intenso, e i primi ansimi si fanno sentire e lui continua a darmi ciò che voglio ardentemente e in poco tempo raggiungo l'orgasmo che mi fa contorcere dal piacere, un piacere forte, nuovo, che si prova solo in gravidanza. Lo prego di non fermarsi e lui mi penetra con due dita e io sussulto godendo di questa sua invasione, i miei gemiti intensi gli fanno aumentare il ritmo ma prima di venire lo faccio fermare, e lo prego di fare l'amore con me.

"Cataleya non stiamo correndo troppo?" Scuoto la testa e subito lo rassicuro.

"Sono pronta per amarti di nuovo Torres, voglio fare l'amore con il padre di mio figlio."

"D'accordo ma se ti senti a disagio fermami subito intesi?" Annuisco.

Devon si spoglia in pochi gesti e poi fa scivolare via dal mio corpo la sua felpa il reggiseno e gli slip, e poi inizia un percorso di baci languidi, morsi e leccate esigenti sul mio corpo che va a fuoco per lui.

"Dio quanto mi è mancato tutto questo" mi lascio scappare tra un gemito e l'altro.

"Recuperiamo tutto quanto" mi dice con voce eccitata.

"Si...si...si... Oddio Devon mi fai morire" urlo mentre lui mi penetra con disarmante lentezza. Facciamo l'amore in modo dolce, intimo, profondo, un modo per mettere la parola fine all'incubo che abbiamo vissuto, un modo per ritrovarci e capire che il nostro amore è più forte di prima.

Nota autrice

La nostra ragazza è ufficialmente guarita🥰

Vi aspetto anche venerdì perché ci sarà l'epilogo😍

Baci 💋💋💋

Quiero Decirte    (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora