Capitolo 27

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Cataleya

Sono in cucina assieme a nonna stiamo preparando le lasagne per pranzo quando suonano alla porta, nonna esce dalla cucina e va ad aprire la sento parlare ma non riesco a capire con chi, e pochi istanti dopo si palesa in cucina con al suo fianco una donna che non conosco.

"Buongiorno sono Viola Garcia, lei deve essere Cataleya Ramos" chiede, osservo la donna di fronte a me, ha un volto rassicurante e due occhi grandi e gentili.

"Si sono io ma lei chi è mi scusi?"

"Sono una psichiatra, mi ha chiesto il suo fidanzato di passare qui da lei" mi spiega, e io mi irrigidisco all'istante pensando a come lui abbia osato farla venire qui da me.

"Mi spiace che sia venuta fino a qui per niente, la prego di andarsene" la donna mi guarda senza però muoversi di un solo millimetro.

"Dato che sono qui signorina Ramos che ne dice di fare almeno una seduta?" Mi propone con gentilezza, guardo nonna che è rimasta accanto a lei in silenzio e capisco dal suo sguardo che vorrebbe tanto che io accettassi, e così acconsento.

"Va bene accetto, prego mi segua in salotto" le dico facendole strada mettendoci poi sedute sulle poltrone una di fronte all'altra.

"Non capisco come Devon si sia permesso di parlarle di me" esordisco fissandola. La donna accavalla le gambe con classe un gesto innocente che un uomo potrebbe trovare provocatorio.

"Devon mi ha parlato di lei perché è un uomo immensamente innamorato, e terribilmente preoccupato del suo stato di salute mentale" mi dice in tono pacato, sospiro e subito dopo aver ascoltato le sue parole inizio a parlare come un fiume in piena.

Dopo un ora di seduta accompagno la Dottoressa Garcia alla porta di casa e sulla soglia prima di andarsene mi dice: "Verrò ancora se me lo permetterai" la fisso un istante per poi acconsentire perché questa seduta mi ha fatto bene, e so di averne ancora estremamente bisogno per uscirne.

Una volta che la dottoressa se n'è andata torno in cucina da nonna e mentre lei sta informando le lasagne io mi metto al lavello e inizio a lavare le pentole usate per cucinare.

"Com'è andata tesoro?" S'informa subito premurosa.

"Bene nonna ne avevo davvero bisogno" ammetto sincera e lei mi sorride dolcemente.

"Sei la mia piccola guerriera e so che tornerai ad essere la mia Cat di prima" le parole di nonna mi infondono molto coraggio.

"Sarà una strada dura nonna" ammetto.

"La forza la troverai dal piccolo che porti in grembo e da Devon, perché lui ti ama molto tesoro, non dubitarne mai." Appoggio sopra al mobile le pentole che man mano lavo e poi le confido i miei pensieri, sono sicura che questa saggia donna saprà aiutarmi.

"Nonna non posso più tenerlo legato a me, non è giusto nei suoi confronti" confesso sconfortata.

"Non lo tieni legato a te Cataleya, Devon sta al tuo fianco perché ti ama e non perché lo obblighi a fare qualcosa" risponde asciugando quello che ho lavato, la sua positività mi spiazza molto.

"Nonna ho il terrore al solo pensiero che Devon mi tocchi" ammetto vergognandomene.

"Un passo alla volta piccola mia, il tuo amore per lui è così puro e forte che quando il tuo corpo sarà guarito, sarà lui a farti capire che sei pronta a concederti nuovamente all'uomo che ami da tutta la vita, non avere fretta" fisso nonna con l'ennesima pentola in mano augurandomi con tutto il cuore che lei abbia davvero ragione, che quando il dolore sarà scomparso io sia nuovamente pronta ad amare Devon e a essere amata da lui.

***

È trascorso un altro mese e devo dire che inizio a sentirmi un pochino meglio, la Dottoressa Garcia viene a casa mia due volte alla settimana e grazie al suo aiuto professionale sono anche uscita di casa, sono stata a fare gli esami del sangue di routine e l'ecografia, e questo naturalmente l'ho fatto assieme a Devon. Il nostro bambino sta' crescendo bene ed è sano, è un maschietto e neanche a dirlo siamo entrambi al settimo cielo.

Sono in cucina e stò facendo i biscotti ricetta di nonna ovviamente, lei è uscita a fare la spesa però il nonno è in salotto a leggere il giornale. Suonano alla porta di casa guardo l'orologio appeso al muro e so che è Devon, viene a casa tre volte alla settimana passiamo assieme un oretta ogni volta, ma non abbiamo nessun contatto fisico a parte il consueto bacio che mi lascia sulla guancia quando arriva e quando se ne và.

Vado ad aprirgli e rimango ferma sulla soglia a fissarlo imbambolata, indossa un nuovo giubbotto è di pelle nera e gli stà divinamente, lo rende sexy in maniera indecente tanto che sento un fremito al basso ventre, e ne rimango sorpresa piacevolmente.
Ci salutiamo e lui lo fa come ho detto baciandomi la guancia, socchiudo gli occhi un istante inspirando il suo profumo, e alle narici mi arriva distintamente anche l'aroma di cannella, segno che ha in bocca un chewing-gum.

Andiamo in cucina si toglie la giacca e l'appoggia alla sedia, io intanto torno ai miei biscotti. Lo guardo di sottecchi e mi accorgo che il maglione che indossa è come una seconda pelle, letteralmente da sbavo.

"Ho comprato il libro dei nomi da tutto il mondo" mi dice sedendosi, lo guardo alzando un sopracciglio sorpresa della cosa, non mi sono nemmeno accorta che avesse qualcosa in mano.

"Mi sembra una buona idea" ribatto formando i biscotti con lo stampino.

Devon inizia a leggere il significato di diversi nomi, ce ne sono molti di davvero interessanti altri totalmente ridicoli, e altri ancora veramente orrendi.

"Sarà meglio che scriva su un pezzo di carta quelli che ci piacciono, la lista si sta' allungano e poi non ce li ricorderemo tutti" mi propone guardandomi, inforno la teglia di biscotti e poi gli dico che nel cassetto vicino al frigorifero si trovano un blocchetto e delle penne.

Si alza dalla sedia mentre io stò lavando l'insalatiera usata per fare l'impasto dei biscotti e inevitabilmente si avvicina a me. Inspiro nuovamente il suo profumo e mi accorgo che mi stà fissando e arrossisco.

"Cosa guardi?" Lo ammonisco bonariamente.

"La madre di mio figlio, oggi sei più bella del solito Cat" sorrido compiaciuta per il suo complimento e lo ringrazio.

Si appoggia sopra al ripiano della cucina e inizia a scrivere i nomi, io chiudo il rubinetto devo prendere l'asciugamano per asciugarmi le mani ma lui intralcia il mio percorso, stò per fare il giro quando Devon mi blocca afferrandomi una mano, è un semplice contatto ma che mi provoca la pelle d'oca.

"Mi... mi serve l'asciugamano" dico con il respiro corto fissandolo.

"Lo so" ribatte, ma prima che possa fare qualunque cosa lui mi accarezza il viso con modi dolci e gentili, e io chiudo gli occhi beandomi di questo momento sentendo subito dopo le sue labbra posarsi sulle mie, un tocco rapido e leggero ma pur sempre un tocco sentito, apro gli occhi e lui senza dire nulla prende il giubbotto dalla sedia e se ne va.

Rimango imbambolata a guardarlo di spalle allontanarsi e subito dopo l'occhio mi cade sul foglietto dove ha scritto i nomi per nostro figlio, solo che non ha fatto la lista come aveva detto ma ha scritto un messaggio per me.

"Ancora una volta mi hai dimostrato quanto tu sia una donna grandiosa, sei ogni giorno più forte e sicura di te, e io ogni giorno ti amo sempre di più. Non mollare Cataleya." Leggo le sue parole e sono un balsamo per il mio cuore ferito, e ancora una volta mi ha dimostrato quando sia un uomo MERAVIGLIOSO.

Nota autrice

Qualche passo importante si sta' muovendo nella direzione giusta
La nostra Cataleya sta' un pochino meglio ogni di più.

Devon è sempre meraviglioso non credete?

Grazie per i vostri commenti

Vi adoro 😘

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