4. (Selene)

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Sono le nove e mezzo e non sono riuscita a chiudere occhio. Non so esattamente che cosa mia abbia tenuta sveglia: forse il rumore delle moto che passavano sulla Main o forse le cicale che cantavano per il caldo, l'imminente esame o magari lo schifo di situazione in cui sono bloccata.
<<Vuoi già uccidere il nuovo vice-sceriffo?>> mi domanda Lydia.
Mi risveglio dai miei pensieri:<<Cosa?>>
Lei indica con gli occhi qualcosa sul tavolo e solo in quel momento mi rendo conto che, sovrappensiero, non ho fatto altro che scarabocchiare il biglietto da visita che mi ha dato Wolfe, disegnando un paio di corna sopra il suo nome ed una coda attorcigliata tra le lettere del cognome.
<<Non ci sei con la testa stamattina.>>
<<Ho solo dormito poco.>>
<<E la colpa è di...Silas Wolfe?>> chiede osservando meglio il bigliettino.
<<Quel tizio è...>> non so nemmeno cosa dire. <<Si può sapere che è successo a tuo suocero?>> domando.
<<Sarebbe dovuto andare in pensione l'anno prossimo ma era stanco di lavorare, voleva passare piú tempo con la famiglia e con il suo nipotino.>>
risponde, passandosi le mani sul grembiule. <<Wolfe é stato trasferito qui e cosí ha preso la palla al balzo per starsene a casa in anticipo.>>
Non dico nulla e continuo a fissare il cartoncino.
<<Come mai hai il suo numero?>>
<<Martedí mattina mi ha fermata sulla Sungate.>>
<<Perchè eri sulla Sun?>>
<<Ero in ritardo per il pranzo, non te lo ricordi?>> chiedo <<Per questo stavo andando un pò troppo veloce.>>
<<Ti ha fatto la multa?>> mi domanda divertita.
<<No, la multa l'ho scampata.>> le dico. <<Ma in compenso mi ha puntato il faccia la pistola.>>
<<CHE COSA?>> urla spaventata.
<<Abbassa la voce.>> le intimo. Lei si siede, attonita.
<<Ma che diavolo stai dicendo? Perchè mai avrebbe dovuto?>>
<<Io...Diciamo che non ho esattamente obbedito agli ordini.>> le dico per tagliare corto. Non è esattamente cosí che è andata ma la conosco e so quanto sia bacchettona su certi suoi princípi. Se le raccontassi i dettagli andrebbe da suo suocero a spifferare tutto e non posso nemmeno immaginare il casino che scoppierebbe in casa mia. I rapporti con mia madre sono sempre tesi, ma con questa storia del lavoro, da un paio di giorni si è ammorbidita e non stiamo piú litigando. Voglio solo che rimanga tutto com'è ora.
<<Ma questo non spiega perché hai il suo numero.>>
<<D'accordo, tieniti pronta.>>
Mi guarda con aria confusa e preoccupata.
<<Mia madre, che non sapeva nulla di questa storia, ha incontrato Wolfe e mi ha incastrata a lavorare per lui come baby-sitter.>>
<<Cosa?>> chiede <<Aspetta, mi stai dicendo che quell'uomo ha moglie e figli?>>
<<Una figlia.>> le rispondo <<Ed è single.>> mi raddrizzo sulla sedia: <<Ed abita a pochi isolati da casa mia.>> concludo poi.
Resta in silenzio qualche secondo per metabolizzare le informazioni. <<Questo spiega perchè gli serva una baby-sitter. Il padre di Ross dice che non smette mai di lavorare, sta sempre chiuso nel suo ufficio e a volte torna a casa a notte fonda.>> si rialza quando entra un cliente <<Ma allora chi bada alla figlia per ora?>>
<<A quanto pare, la Signora Brooks.>>
<<L'anziana che aveva il negozio di
fiori?>> alza un sopracciglio, scettica.
Annuisco e bevo un sorso di tè che nel frattempo è diventato freddo.
<<Dovrei chiamarlo per accordarci per domani, ma è talmente arrogante che lo chiamerei solo per insultarlo.>>
<<Ross dice che si da parecchie arie e che tratta tutti con sufficenza in ufficio.>> mi risponde Lydia mentre torna dietro al bancone.
<<Quindi dovresti iniziare domani?>>
<<Già.>>
<<Non hai il primo appuntamento con quel tizio, domani sera.>> si lamenta, mentre versa una tazza di caffè bollente.
<<Quel tizio ha un nome: si chiama Sebastian.>>
Lydia alza le spalle e scrolla la testa facendo ondeggiare la coda bionda:<<Per me resta il tizio troppo grande con cui hai deciso di fartela.>>
<<Non è troppo grande.>> le dico.
<<Allora perchè non hai detto a tua madre che ci esci?>>
E ora? Che le dico?
<<Touchè.>> mi arrendo, alzando le mani.
<<Quanti anni ha in più di te, venti?>>
<<Esagerata!>> esclamo <<Nemmeno una decina.>>
<<Io rimango della mia idea.>> dice, tagliando una fetta di torta. <<Dovresti parlare con qualcuno dei tuoi complessi paterni.>>
Lydia ha ragione, ne sono consapevole. Ed ha il coraggio di dire ad alta voce quello che pensano molti dei miei amici, mia madre e persino io.
Sono perfettamente consapevole che mi manca mio padre e che tendo ad uscire con uomini molto piú grandi di me per compensare a questa mancanza. Ma fino a quando il salto di età rimane socialmente accettabile che male c'è?
Ho conosciuto Sebastian in un locale e mi ha chiesto di uscire. Ha solo otto anni piú di me e sembra un bravissimo ragazzo...uomo....Una bravissima persona.
<<L'amore non ha età.>> taglio corto sorridendo.
<<Bella risposta>> dice sarcastica <<Anzi sai che ti dico? Giustificati cosí con Wolfe. Mi scusi, ma devo proprio andare, adesso. Devo dimostrare che l'amore non ha età.>> mi prende in giro, imitando la mia voce in modo teatrale.
Le lancio una penna, ma la schiva finendo dietro al bancone.
<<E se il tuo nemico non volesse sentire ragioni.>>
<<Lo avviserò che il mio impegno è assolutamente inderogabile. O dovrà cercarsi un'altra babysitter.>> rispondo con un ghigno diabolico. Sto aspettando questa serata da mesi ed ho comprato un vestito che farebbe invidia ad una dea greca. Di certo non mi farò rovinare i piani da Mr. Arroganza.
Mi rigiro il biglietto tra le dita e poi mi decido a scrivergli, ma non prima di aver salvato il suo numero sotto l'appellativo di Psycho.
Digito velocemente un messaggio e lo invio prima di pentirmene:

Giusto perchè tu lo sappia, domani sera ho una festa. Spero che tu sia a casa prima delle otto.

Ripongo il biglietto nell'agenda e ricomincio a studiare. Ma faccio appena in tempo a leggere qualche riga che il telefono vibra sul tavolo.
É lui:

Ti aspetto stasera alle sei per farti conoscere Violet. Sii puntuale. E vedi di non commettere altri reati, se riesci.

Che figlio di...

FOTTITI.

Rispondo in stampatello, giusto perchè il messaggio sia chiaro.
Ma come dicono si permette?
Pochinsecondi dopo ricevo la sua risposta:

Come non detto. Aggiungo 'Oltraggio a pubblico ufficiale' alla lista. A stasera.

Potrei quasi immaginarmelo: tutto sorridente e vittorioso, mentre si liscia la barba e pensa di avermi fottuta. Ma se pensa davvero che io pieghi la testa in questo modo, non sa chi sia Selene Greene.

LOVE ME DANGER - Amore oltre l'abissoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora