Ho le mani che tremano ancora, nonostante Silas se ne sia già andato da almeno un'ora e la testa bloccata sulla scena di me che lo colpisco fino a farlo piegare in avanti per il dolore.
Ben gli sta!
Non avrebbe dovuto parlare in quel modo, facendo insinuazioni del genere.
Mentre Violet gioca con la sua bambola, osservo il mio riflesso nello specchio di fronte al lettino su cui sono seduta.
'Silas ha ragione.' sembra volermi dire.
È cosí, so che è cosí. Ma ammetterlo fa male.
È il peso che grava su di me da quel giorno, il segreto con cui faccio i conti da quando ho iniziato ad avere pulsioni sessuali.
È il mostro che mi prende per mano ogni volta che un bel ragazzo della mia età si appoccia a me e mi trascina via, verso un uomo sulla cinquantina pronto a spezzarmi il cuore.
È il demone che mi sorride, ogni volta che, per un motivo o per l'altro, sono in pericolo e mi fa provare quel brivido che poi mi fa bagnare tra le cosce.
Morirei piuttosto che ammetterlo ad alta voce.
Distolgo lo sguardo da me stessa nello specchio, disgustata da ciò che vedo.
Lydia ha ragione: non importa la facoltà a cui sono iscritta. Non posso psicanalizzarmi da sola, ho bisogno di aiuto.
Estraggo il telefono dalla borsetta ed invio un messaggio alla mia amica.Ricordi quel terapista di cui mi parlavi, che ti aiutò dopo la gravidanza? Mi passeresti il numero?
Qualche istante dopo arriva il numero del Dottor Keagan e poi un nuovo messaggio.
Sono fiera di te. E sono qui, se hai voglia di parlare...Di qualunque cosa.
Le invio una sfilza di cuoricini colorati e rimetto il telefono nella borsa, consapevole di essere fortunata ad avere la migliore amica del mondo.
Poi torno ad osservare Violet, mentre piega un pezzo di carta e si fa aria per il caldo soffocante.
E allora mi viene un'idea.
Forse potrei essere la sua Lydia, forse potrei aiutarla con la sua paura dell'acqua.
<<Faresti un pò d'aria anche a me?>> le chiedo. Lei sorride e si alza, sventolando il pezzo di carta di fronte alla mia faccia.
<<È un peccato che papà non abbia ancora fatto riempire la piscina.>>
<<Non credo che lo farà.>> mi dice.
<<Come mai?>>
<<Lui è sempre a lavoro e non la userebbe e io....>> Abbassa la testa con aria mortificata.
<<Tu?>>
<<Io ho paura dell'acqua.>> gioca con l'orlo del suo vestitino.
<<Che cosa? Com'è possibile che una bimba bella come una sirena, abbia paura dell'acqua?>>
<<Da piccola ci sono caduta dentro.>> ammette <<Non ricordo molto. Solo che vedevo la luce del sole e i contorni delle piante nel giardino, ma non riuscivo a tornare a galla o a respirare.>>
<<E da allora non hai piú messo piede in aqcua?>>
Scuote la testa.
<<E se ci provassimo insieme? Che ne dici?>>
<<Oggi?>>
<<Sí, oggi. Potremmo andare alla piscina qui vicino e provare a farci passare la paura.>>
<<No, non voglio. Se entro in acqua annegherò.>>
<<Non succederà perchè ci sarò io lí con te a proteggerti. Potrei insegnarti a nuotare come una sirena. Ti va?>>
La osservo mentre ci pensa su, con gli occhi impauriti.
<<Non sono tanto sicura. E se andassi a fondo?>>
<<Avresti i braccioli che ti terrebbero a galla ed io sarei lí con te e mi assicurerei che non ti capiti nulla.>>
<<Non saprei.>> risponde indecisa <<Papà si arrabbierà?>>
<<Assolutamente no.>> mento <<È stato lui a darmi il permesso.>>
So di essere una piccola bugiarda, ma se posso aiutare una bambina a superare un trauma e allo stesso tempo non passare la giornata a sciogliermi come un ghiacciolo, che male c'è? Per di piú sarebbe una gran bella vittoria da sbattere in faccia a quel pezzo di merda di suo padre.
<<Allora? Può andare?>> le chiedo nuovamente.
<<Ho tanta paura.>> confessa, con lo sguardo basso.
<<Non devi vergognarti delle tue paure. Anche io ne ho.>>
<<Davvero? Anche se sei un'adulta?>>
<<Ne ho tantissime.>>
<<Tipo?>> chiede, curiosa.
Ho paura di morire, come mio padre.
Ho paura di non trovare mai nessuno in grado di capire la voragine che ho nel cuore.
Ho paura di perdere mia madre.
Ho paura che quel pezzo di merda esca di galera.
Ho....
<<Ho paura delle api, per esempio.>>
<<Le api?>> domanda, sbigottita <<Come fanno a farti paura? Sono carine e poi fanno il miele.>>
<<Lo so, ma quando ne vedo una non riesco a farcela e scappo via come un razzo.>>
La osservo mentre cerca di farsi coraggio da sola. Viene verso di me ed allunga la mano con il mignolo in fuori.
<<Se oggi provo a nuotare, tu proverai a toccare un ape?>>
Stringo il suo mignolo col mio: <<E se dovesse pungermi?>> domando, fingendomi terrorizzata.
<<Non succederà, ci sarò io lí a proteggerti.>> mi rassicura.
<<E va bene.>> le dico <<Ma non lasciarmi da sola in giardino, intesi?>>
<<Neanche un secondo, croce sul cuore.>> imita un finto giuramento da boyscout.
Mi dirigo verso il suo armadio.
<<Coraggio sirenetta, troviamo un costume.>>
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LOVE ME DANGER - Amore oltre l'abisso
RomansaIl sole splende sempre a Waveside County, la piccola cittadina della California vicino all'oceano dove Selene vive con sua madre. Eppure, la sua vita ultimamente è davvero buia: gli studi per l'esame di psicologia diventano più difficili ogni anno c...