La settimana era continuata tranquilla, i ragazzi avevano tutti ripreso gli allenamenti ed erano poi volati verso Barcellona dove si sarebbe tenuto il Gran Premio, Arianna dal canto suo si era immersa nel lavoro, uscendo qualche volta con Mara ed il suo ragazzo che non aveva mancato di farle sapere il suo desiderio di conoscere i piloti. La ragazza si era sentita quotidianamente con Lewis, come ormai erano soliti fare, e gli aveva anche raccontato della serata con i tre omettendo del tutto la parentesi Charles alla quale anche lei non sapeva ancora dare una spiegazione. Il sabato aveva anche ricevuto una videochiamata da Daniel e Lando in procinto di sostenere le qualifiche, avevano riso molto e la ragazza gli aveva fatto l'in bocca al lupo per il weekend. Aveva seguito il Gran Premio seduta sul suo divano in chiamata con suo fratello e suo padre da casa, sentiva immensamente la mancanza della sua famiglia ormai erano anni che non abitava più nella loro stessa città ma era da molto che non tornava a trovarli e si ripromise di farlo nel più breve tempo possibile. Era martedì quando, arrivata alla galleria, si ritrovò Charles Leclerc all'ingresso, stupita ma decisamente non annoiata dalla sua presenza si avvicinò a grandi falcate sorridendo.
"Ciao Charles, ti posso essere d'aiuto?" Gli domandò cortese la ragazza, facendogli spazio per entrare anche lui all'interno.
"Ehm, si. Ho comprato casa nuova e volevo vedere qualche quadro." Rispose insicuro il monegasco, era la prima cosa che gli fosse venuta in mente e di certo non la vera motivazione per la quale si trovava lì. Non la vedeva da una settimana, aveva notato come Lando l'avesse videochiamata prima delle qualifiche ed aveva perfino sentito Lewis parlare di lei con George e si era sentito bruciare da quella malsana gelosia. Come poteva avere certe pretese se tutto ciò su cui si costituiva il loro rapporto erano sguardi?
"Che genere preferisci?" Arianna domandò interessata, un po' ci era rimasta male che i quadri fossero l'unico motivo per il quale si trovasse nella sua galleria ma si ricompose subito e cercò di adempiere al suo lavoro nel migliore dei modi. La voce di Jacques che commentava "è un buon cliente, deve restare da noi" le risuonava in testa come un mantra. Dopo una breve spiegazione delle preferenze di Charles, la ragazza gli fece vedere qualche opzione e parlarono delle possibilità per una buona mezz'oretta fin quando Lukas, che si trovava al punto info, non fece la sua entrata nello studio di Arianna.
"Hey Ari, perdonami il disturbo. C'è un ragazzo che chiede di te." Il biondo le annunciò con la testa che spuntava da dietro la porta.
"Ti ha detto il nome?" Chiese Arianna confusa, non aspettava clienti ne artisti.
"Non che ce ne fosse bisogno, è Max Verstappen." Disse il ragazzo con sguardo ammiccante, puntando gli occhi anche sulla presenza davanti a lei. A sentire quel nome Charles si irrigidì, si domandò se si stessero frequentando, se fossero amici o chi sa cos'altro.
"Oh, è Max." La ragazza non riuscì a fermare un sorrisino che le si creò in volto. "Digli di aspettare, sono con un cliente." Si bloccò di colpo alle sue parole, non voleva definire Charles un cliente ma non sapeva nemmeno quale altro appellativo dargli. Lukas uscì annuendo e scusandosi per l'interruzione, mentre il pilota la fissava intensamente come a voler capire e scoprire quello che veramente stava provando il quel momento.
"Bene Charles, ci riaggiorniamo tra qualche giorno? Ti invio una mail con le informazioni e le tempistiche." Era una situazione scomoda che voleva far finire il prima possibile.
"Ti lascio il mio numero, inviamele per messaggio. Non sono uno che controlla spesso le mail." Mentì il ragazzo, era sicuramente il tipo di persona che controlla le mail ogni mattina ma voleva una scusa per lasciarle il suo numero nella speranza lo usasse anche per qualcosa che non fosse il lavoro. Arianna sorrise e gli porse un blocchetto di post it con una penna ricevendo una risatina sommessa dal ragazzo che scrisse il suo numero per poi alzarsi e salutarla con la mano. La ragazza rimase imbambolata appoggiata allo stipite della porta, mentre osservava la schiena del numero 16 allontanarsi, si sentiva scombussolata ed era la sensazione che aveva sempre quando Charles se ne andava. Seduto nella sala d'entrata c'era Max che vedendo uscire il suo collega si stupì, perché avrebbe dovuto essere da Arianna un martedì mattina, si salutarono cordialmente e poi Max si avviò verso lo studio della ragazza.
"Ciao, posso?" Chiese bussando leggermente sulla porta socchiusa, in realtà Lukas gli aveva già dato l'okay per entrare ma essendo la sua una visita inaspettata non voleva disturbarla troppo.
"Certo Max, entra. Che sorpresa vederti qui!" Esclamò contenta Arianna, la presenza di Max la faceva sorridere più del dovuto.
"Doveva esserlo infatti." Ridacchiò lui. "Ti ho portato caffè e cornetto, spero che tu abbia dieci minuti liberi da dedicarmi." Parlò grattandosi la nuca, era in imbarazzo e non lo negava, quella ragazza lo metteva in difficoltà ma non solo perché era bella, vederla nel suo ufficio della sua galleria gli fece capire quanto fosse dedicata al suo lavoro e la fece assomigliare, ai suoi occhi, un po' di più a lui.
"Certo che sì! Non hai idea di quanto volessi un caffè in questo momento." Confessò l'italiana. Si scostò dalla scrivania per avvicinarsi al ragazzo, gli accarezzò una guancia guardandolo diritto negli occhi, erano così limpidi ma glaciali, di quelli che potrebbero farti toccare il paradiso oppure portarti diritta all'inferno. D'istinto lo abbracciò, senza dire niente legò le sue braccia al collo del ragazzo e poggiò la testa sul suo petto, si sentì sicura, quasi a casa.
"Scusami.." Balbettò appena capì quello che aveva fatto, era stato troppo forse. Max le sorrise rassicurante e la riportò alla posizione precedente, baciandole teneramente i capelli.
"E' strano ma è bello." Sussurrò infine lui. "Allora facciamo colazione?" Chiese dopo qualche minuto, si era confortevole ma lui non era abituato a tutto quello.
"Si, assolutamente."
Max passò nello studio di Arianna tutta la mattinata, dopo la colazione lei lo aveva invitato a rimanere mentre sbrigava le ultime cose, il pomeriggio lo avrebbe avuto libero e sarebbero potuti andare a pranzo insieme. La guardava lavorare, tra computer e vari documenti, incantato da quelle movenze così leggere ma imponenti allo stesso tempo, ogni tanto incrociava il suo sguardo e le sorrideva. Pranzarono in un piccolo ristorante sul mare, bevendo vino e ridendo come due bambini, passeggiarono sulla spiaggia parlando delle cose più disparate, e si stupirono entrambi della normalità di tutto quello, come se non fosse la prima volta, come se fosse stato così da sempre e dovesse esserlo per sempre. Arianna aveva avuto varie storie nel corso della sua vita, aveva perfino amato qualcuno ma niente le era sembrato naturale come quello che stava accadendo con Max, tutto così semplice ed immensamente bello che le fece quasi paura.
Si erano seduti sulla sabbia, Arianna si era tolta le scarpe e gironzolava tranquilla sul bagnasciuga con i piedi immersi nell'acqua, Max era rimasto immobile godendosi quella scena che gli sembrava una delle più belle mai viste. Si alzò poi anche lui, raggiungendola ed avvicinandola a se. L'abbracciò per qualche minuto, le loro fronti che si scontravano e i respiri che si mescolavano tra loro, gli occhi incatenati. Rimasero così, nessuno dei due ebbe il coraggio di lanciarsi, di buttarsi in un qualcosa che entrambi desideravano ma che sapevano avrebbe potuto rovinare tutto. Non sapevano che c'era qualche altra cosa che avrebbe potuto rovinare quel momento, e stava avvenendo proprio in quei secondi.
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Tutto quello che è stato già scritto
FanfictionUna grande occasione la porta a Monte Carlo, un passato difficile la tiene legata alla sua terra, il destino sa cosa vuole per lei. Ogni incontro, ogni avvenimento succede per un motivo ed Arianna cerca di ricordarlo ogni giorno.