Era già stata in quell'Autodromo, da piccola con la sua famiglia a guardare uno dei suoi primissimi Gran Premi, quella volta però aveva un altro sapore, un po' più amaro. Una brutta sensazione le scorreva nel corpo e anche se cercava di sopprimerla non faceva altro che pensarci. Aveva inviato un messaggio a Lewis per metterlo al corrente dell'imminente follia, e lui le aveva procurato un pass e riservato una camera nel suo stesso hotel, felice che la ragazza avesse finalmente preso posizione. Arrivò all'autodromo di Monza in mattinata, parcheggiò la macchina e vide Angela aspettarla ai controlli, la salutò sorridente ed entrò con lei.
"Le qualifiche sono già iniziate, puoi guardale dall'hospitality." Le comunicò la bionda camminando al suo fianco, Lewis non le aveva spiegato la motivazione di quell'arrivo così inaspettato.
"Va benissimo." Rispose Arianna seguendola in silenzio. La gara fu tranquilla, Lewis riuscì a conquistarsi la pole seguito dal suo compagno di squadra e poi dalla RedBull di Max. Abbracciò Lewis appena tornato in garage e poi corse verso la postazione dell'olandese, fu fermata da un Daniel ancora in tuta arancione che le bloccò il passaggio.
"Non andare Ri." Le parlò mettendole le mani sulle spalle per frenare la sua corsa. La ragazza lo guardò confusa per poi sgusciare via dalla sua presa ed avvicinarsi alla RedBull seguita dall'australiano decisamente preoccupato. La scena che le si aprì davanti le squarciò il cuore in due, Max che baciava un'altra ragazza sotto lo sguardo attento di tutti i presenti e soprattutto delle telecamere. Rimase immobile, quasi paralizzata, non sentiva le voci delle persone attorno a lei e le lacrime cominciarono a sgorgarle copiose dagli occhi. Perché Max stava baciando ed abbracciando una ragazza che non era lei?
"Andiamo via." Daniel la prese sottobraccio, portandola lontana da quella visione. La accompagnò nel suo spogliatoio per poi uscire e chiamare Lando.
"Hey, hey. Riri, sono qui con te." Lando accorse velocemente nel camerino, abbracciando un'Arianna in stato di trance, non si muoveva e non spiccicava parola. Rimasero in quella posizione per qualche minuto, Lando che stringeva la ragazza tra le sue braccia e Daniel appoggiato alla porta che li guardava. Nel paddock invece, Charles fissava Max e quella ragazza scambiarsi effusioni pubblicamente, sentiva la rabbia ribollirgli nelle vene e pensò di prenderlo a pugni ma la sua volontà fu frenata da Lewis che gli si avvicinò.
"Non farlo, non ne vale la pena." Lo bloccò l'inglese, consapevole di quello che voleva fare, d'altronde se fosse stato un po' meno saggio lo avrebbe fatto anche lui.
"Non ne vale la pena? Arianna è chissà dove a guardare in diretta questa scena e io dovrei stare qui fermo?" Gli domandò sconvolto il giovane, scrollandosi di dosso la sua presa.
"Arianna è qui." Sospirò Lewis, se avesse saputo non avrebbe mai appoggiato la sua scelta di raggiungerli.
"Come? Dov'è?" Si girò completamente verso di lui, scosso da tutte quelle informazioni inaspettate.
"In McLaren. Mi ha appena scritto Daniel." Charles non se lo fece ripetere due volte e cominciò a correre per raggiungere la ragazza. Entrò sotto lo sguardo stupito del team e cominciò a cercarla fin quando non aprì la porta giusta e si catapultò vicino ad Arianna.
"Non piangere, non se lo merita." Le accarezzò le guance, asciugandole le lacrime. Lando e Daniel gli lasciarono il loro spazio, uscendo dalla stanza ma rimanendo sull'uscio per essere pronti ad intervenire in caso di bisogno.
"Me lo merito, non so nemmeno perché stia piangendo. Sono stata per prima io la stronza." Singhiozzò l'italiana lasciandosi cullare dalle braccia di Charles, che cercava di calmare il suo pianto.
"Non lo dire Ari, non lo dire mai." Le baciava piano le tempie, accarezzandole i capelli. Si sentì inutile, non riusciva a farla stare meglio e se ci pensava bene tutto era iniziato da lui, aveva sbagliato portando giù con lui anche la ragazza. Erano tutti preoccupati per Arianna, Charles era riuscito a farla smettere di piangere ma lei non aveva più aperto bocca, era rimasta inerme sempre con lo sguardo perso. Lewis saltò le interviste e la riaccompagnò in hotel, assicurandosi che dormisse almeno un po' coccolandola per farla addormentare. Uscì dalla porta quando sentì delle voci provenire dal corridoio, Charles fronteggiava Max con il viso rosso dalla rabbia.
"Ma che cazzo fai eh?" I loro volti a due centimetri di distanza, entrambi pronti a sferrare il colpo più forte. L'inglese incrociò lo sguardo con Daniel e Pierre che cercavano di tenere i loro amici per le braccia.
"Mi spieghi cosa vuoi tu? Faccio quello che mi pare e tu non hai alcun diritto..." Max non riuscì a continuare perché il monegasco sfuggì alla presa dell'amico e gli si buttò addosso. Arianna al suono delle urla si svegliò ed uscì anche lei dalla camera, vedendo quella scena l'adrenalina le circolò velocemente, spostò Lewis che le si era parato davanti, e prese Charles dal braccio.
"Charles, smettila! Che ti prende!" Urlò lei per farsi sentire, ma il ragazzo era così accanito che non la sentì nemmeno. Lei lo tirò nuovamente dal braccio, sussurrandogli di smetterla un'altra volta con la voce spezzata. Il ferrarista si bloccò immediatamente, spostandosi dal corpo di Max e guardandola.
"Arianna..." L'olandese non era a conoscenza del fatto che lei fosse lì, non pensava che avrebbe dovuto affrontarla così presto.
"Ti prego di non rivolgermi la parola, non adesso almeno." Gli rispose lei senza nemmeno guardalo negli occhi, la mano ancora stretta al braccio del monegasco.
"Arianna, ti prego, fammi spiegare." La supplicò lui avvicinandosi, ma fu fermato da Daniel che lo tirò indietro e da Pierre che si posizionò davanti la ragazza. Charles lo guardava in cagnesco e se non ci fosse stata Arianna sarebbe di certo ripartito alla riscossa, ma non voleva farsi vedere in quelle condizioni da lei. L'italiana scosse la testa e rientrò in camera, lasciando la porta aperta come ad invitare i tre ad entrare, voleva delle spiegazioni da parte del numero sedici.
"Non dovevi permetterti." Asserì severa appena li vide entrare.
"L'ho fatto per te Ari." Charles si sentì ferito da quelle parole, non voleva credere che stava ancora difendendo Max.
"No! L'hai fatto per far capire chi è il più forte, non sei il cazzo di maschio alpha Charlie! Non ho bisogno che tu vada a picchiare ogni persona, so cavarmela da sola ed anche meglio." Strattonò il ragazzo sotto lo sguardo attonito dei tre. Certo non si aspettava che lo ringraziasse per aver preso a pugni Max ma nemmeno che lo redarguisse in quel modo. Non le rispose ed abbassò lo sguardo, non sapeva come reagire ed aspettò il prossimo colpo da incassare.
"Ti senti forte ora? Credi di essere migliore di lui Charlie?" Per quanto fosse arrabbiata, Arianna non riusciva a non usare quel soprannome che racchiudeva una dose di dolcezza inopportuna per la situazione. "Tu la tua ragazza non l'hai tradita? Stanne fuori per favore." Concluse lasciando andare la maglietta del pilota che teneva stretta nei pugni. Si voltò di spalle sospirando rumorosamente. Lewis fece cenno a Pierre che portò Charles fuori dalla stanza. Arianna scoppiò a piangere, accucciandosi contro il muro portandosi le ginocchia al petto, era una situazione più grande di lei e non sapeva come uscirne.
STAI LEGGENDO
Tutto quello che è stato già scritto
FanfictionUna grande occasione la porta a Monte Carlo, un passato difficile la tiene legata alla sua terra, il destino sa cosa vuole per lei. Ogni incontro, ogni avvenimento succede per un motivo ed Arianna cerca di ricordarlo ogni giorno.