Un trasferimento inaspettato

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Il pomeriggio trascorre lento e lo passo in gran parte a leggere per la miliardesima volta Orgoglio e Pregiudizio mentre sgranocchio qualche biscotto con le goccie al cioccolato.
É inutile dire che mi sento depressa, gelosa e con l'istinto omicida a mille e non basterebbe una flebo di nutella iniettata nelle vene per calmarmi.
Non sono mai stata tanto possessiva, forse perché non sono mai stata innamorata ma solo il pensiero del suo nome accompagnato a quello di un'altra mi fa ribollire il sangue nelle vene.
Gelosia portami via.
Ma io non sono gelosa! Devo smettere di continuare a fare la stupida, ma che mi salta in mente, siamo amici e lo saremo per sempre, solo amici...sí solo amici... É questo che siamo.
Solo amici. Vorrei dirgli tutto. Vorrei dirgli che forse mi piaceva quando mi guardava di nascosto e gli chiedevo "Cosa vuoi?" e lui sorrideva, come al solito, e mi diceva " sempre e solo te". Avrei preso al volo quell'opportunità e non sarei stata qui a rimpiangermi addosso.
8 mesi fa mi disse si volermi bene piú del dovuto ma io gli spiegai che tra noi non sarebbe riuscito, siamo come luna e sole, opposti. Glielo dissi e lui mi sorrise tristemente e mi abbracciò. Non abbiamo mai piú aperto la questione forse perché prima non provavo ciò che provo io ora. Porca puttana! Quando lui mi amava... Ritornerei indietro solo per ascoltare quelle parole e sentirmi bene nonostante i tanti problemi che si rifugiavano nella mia testa, ma niente aveva piú importanza se non dopo di lui.
"Bella a tavola!"
Eccola ,la mamma tutto fare che mi salva dai miei incubi. Scendo dal letto, sistemo i capelli, asciugo gli occhi ormai pieni di lacrime e sorrido al mio riflesso. Sorrido. Di quei sorrisi finti che pochi e tanti riescono a fare ma che ti salvano nei momenti in cui preferisci stare zitta e non dare tante spiegazioni, soprattuto se non c'é nessuno in grado di ascoltarti. E capirti.
Scendo. Papà vestito elegante per il suo lavoro da diretto di studio , bello come il sole a capo tavola. Di tanto in tanto noto qualche rughetta ma lui é la perfezione in persona. I miei lineamenti sono suoi mentre ho preso i capelli biondi e gli occhi azzurri da mamma e anche le tette grosse che ormai non sopportavo piú. "Ciao papiciullo" lo prendevo in giro,sembra ansioso e distratto.Gli do un bacio sulla guancia e vado ad aiutare mamma a preparare i piatti.
Apparecchio e metto i piatti ad ognuno. Nessuno ha ancora detto una parola. Silenzio assoluto. Allora decido di romperlo io per prima.
"Mamma deve impararmi a cucinare" ridendo.
"Bella dobbiamo dirti una cosa" arriva al sodo papà.
Sapevo che c'era qualcosa che non andava. "Si...dimmi"
"Sono stato trasferito"
"Trasferito? E dove?"
"Milano"
"Cosa? Ma papà..."
"Io andrò con lui, non lo lascerò solo, capiscimi Bella" aggiunge la signora Bianchi.
Li guardo allibita. "Va bene ma io? Ci avete pensato?"
I signori si guardano e poi mamma parla" Bella noi accetteremo qualsiasi tua preferenza, hai quasi 18 anni , ma ci farebbe piacere se venissi con noi, ormai dovrai fare solo un altro anno di liceo e potrai andare lí , che ne dici?"
Per un tempo che sembrava non terminare mai iniziai a pensare alle mie amiche, a quanto le avrei deluse, a tutte le cazzate che abbiamo fatto, a quando Maria Rosaria diede un calcio al pallone della palestra e rompemmo una finestra, a quando Marisa é diventata la mia seconda mamma, a quando insieme ci diamo l'abbraccio di gruppo imitando i Teletubbies, a quando in strada ci chiamano ' le tiramisú' perché con le nostre stronzate riusciamo a far ridere anche alla statua della Libertà. E poi penso a lui. E si offusca la vista nel solo pensare una vita lontana. Napoli-Milano. Cazzo.
Non riesco a dire niente, solo..." Come farò..."
"Bella potrai stare con la nonna se non vuoi, sia io che tuo padre andiamo lí per lavorare, ho chiesto anche io il trasferimento, sarà solo per un anno o piú"
" Devo pensarci...io vorrei stare con voi"
I miei genitori sono tutto per me. Loro mi amano, ed é reciproco. Non posso fare al meno di loro. Mamma sa tutto di me. Papà é il mio re. Non posso lasciarli, sono la loro unica figlia. Nei loro sguardi si leggeva la tristezza.
" Pensaci molto bene...okey?" mi accarezza la nuca come se fossi ancora una bambina di solo 4 anni e non sa che decisione prendere.
Cazzo... Milano

Ti ricordi di me? Sai una volta ero la tua migliore amica <<IN REVISIONE>>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora