ANDREA
Mi sveglio con un leggero mal di testa, forse sarà a causa dei troppi pensieri che ultimamente si fanno largo nella mia mente. E' finita la scuola e ora, affinchè non inizierò ad andare al mare con i miei amici sarà davvero una palla a casa. Il tempo di una doccia e decido di uscire a fare una corsetta, sempre meglio di starmene a casa, sul divano. Attacco gli auricolari al iphone e incomincio a camminare veloce facendomi cullare dalla musica, che ultimamente è la sola a consolarmi e a capirmi. L'aria fresca mi solletica il viso mentre Everytime dei the kolors mi da la forza giusta per la corsa. Bella non si é fatta piú sentire dall'ultima volta che mi ha chiesto di parlare. Mi manca ma dopo 1 settimana senza parlare non mi sembra giusto contattarla e poi rischierebbe di rovinare di nuovo la mia convinzione di dimenticarla. La musica è altissima ma non mi impedisce di sentire Luca che mi chiama con il suo tono un tantino troppo alto. Scollego un auricolare da un orecchio e mi fermo ad aspettarlo mentre fatica a respirare poiché ha dovuto fare una corsa per raggiungermi. Ops. "Abbassa quel volume coglione! Ti sto chiamando da 2 isolati fa"
"Ti farà bene, sei ingrassato ultimamente" e inizio a prenderlo in giro.
" A parte gli scherzi, come stai?" mi dice con un aria preoccupata.
" Luca...io sto bene, come mai questa domanda?" cavolo gli prende?
" Per Bella dico..."
" Ah si, non preoccuparti ora c'é Anna e poi le parlerò un giorno e le dico che é meglio stare ognuno per conto perché..."
"Ma non te lo ha detto?"
" Ma di che cavolo parli?"
"Ehm...André io ho un paio di lavoretti da fare ci vediamo dopo" Lo tiro con uno strattone. "Tu da qua non te ne vai affinché non mi dici tutto!"
"Bella si trasferisce a Milano André"
Il vuoto piu totale.Bella
"Bella dai muoviti!! "
"Un attimo mamma sto finendo di prendere i panni invernali!"
Oggi é una di quelle giornate in cui preferirei starmene in camera ammalata anziché fare ste stupide valigie per il trasferimento, tanto manco voglio andarci a sto Milano del cazzo. Lo faccio solo per i miei genitori. Abbiamo già svaligiato le armadio dalle cose inutili per questi restanti 15 giorni. Mentre le mie cose stanno ancora lí dato che ancora non ho preso una decisione.Nessuna decisione sembra essere mai la giusta. Porca vacca! Passiamo l'intera giornata avanti e indietro svuotando le armadio. Oggi é il giorno libero di mamma quindi ne stiamo approfittando. La musica alta non mi impedisce di ascoltare il rumore dei miei pensieri. Devo parlare con Andrea. Basta oggi mi presento sotto casa sua e non me ne vado affinché non mi fa salire! Almeno un addio...decente.
"Mamma io vado da Andrea..."
" Si ma fa presto per la cena e salutami tanto Gelsa" Gelsa é la migliore amica di mamma ed é proprio per questo che io e Andrea ci conosciamo da tempo. Metto gli auricolari e mi incammino.
Dopo 10 minuti mi trovo davanti al suo cancello di ferro lavorato e dopo mille scuse per tornare a casa mi decido a bussare.
"Chi é?"
" Gelsa sono Bella, c'é Andrea?"
" Si certo entra"
Mi aprono i cancelli e entro salendo la voluminosa scala fino alla porta principale.
"Vieni Bella, vieni..." mi accoglie il papà. Sento una serie di voci accavallate che arrivano dalla cucina.
"Quante volte ti ho detto che quando mi vogliono devi prima chiedere a me e poi aprire?!"
"Andrea! Era Bella penso che era scontato che potevo aprire cosa ne posso sapere io?!"
"Lascia perdere..."
Esce dalla cucina e me lo trovo di fronte. Vaffanculo stronzo.
" Vengo un'altra volta...scusatemi." faccio un sorriso dispiaciuto alla migliore amica di mia mamma e esco. O almeno tento di uscire dato che inciampo e mi sbuccio il ginocchio. Porca puttana! Fammi sprofondare ora , Oh zeus!
Gelsa viene a soccorrermi e mi porta in cucina insistendo di mettere un po di ghiaccio.
Andrea mi guarda fissa e non distoglie gli occhi un attimo. Cazzo vuole? Finalmente me ne vado!
"Gelsa va tutto bene, grazie sei sempre meravigliosa."
" Ce la fai a camminare?"
" Si certo , non é niente" Mi alzo o almeno tento di alzarmi dato che perdo l'equilibrio e per poco non cado se non fosse per Andrea che mi ha presa al volo.
"Non ce la fai, Bella!"
"Chiamo mamma e mi faccio dare un passaggio non ti preoccupare"
"Nono Andrea ti accompagna"
Guardo Gelsa e poi Andrea, ha gli occhi duri come una lastra di marmo e freddi sempre come ad essa. "Non voglio dare fastidio, lasci perdere ora chiamo mam..." "prendo le chiavi della macchina" mi ferma lui.
Dopo 5 minuti di lotte solo per arrivare all'auto ci troviamo a 30cm di distanza.
"Scusa." dico io.
"Per essere caduta davanti casa mia? E avermi sottratto tempo?"
Mi giro immediatamente e questo mi causa una fitta al ginocchio" mi dici cosa cazzo ti ho fatto? Non vuoi parlarmi, non vuoi chattarmi, mi tratti cosí davanti ai tuoi genitori , mi ignori, cosa ne hai fatto del mio migliore amico?" una lacrima scende e la mia reputazione da dura si scioglie, immediatamente. Ferma la macchina ormai sotto casa mia.
"É colpa tua! Tu! Mi hai rovinato! Ti ho sempre amata! Sempre! Tu no! E non mi stava bene! Tu eri tutto per me! Eri la cosa piú bella che avevo! E ora..." cazzo piange" tu parti...e io non ne sapevo niente! Migliore amico una minchia! Tu mi hai mentito... E ora la colpa sarebbe mia?"
" Te lo volevo parlare della partenza ma tu eri indaffarato!"
"Lo sapevano tutti! Anche i miei genitori e io no..."
Non avevo parole forse perché le parole ora non bastavano a un cazzo. Lo abbraccio talmente forte da farmi male le braccia. Quello sarebbe stato l'unico saluto che avremmo avuto.
"Addio Andrea"
"Addio."
Stavo davvero scegliendo se baciarlo o no? MERDA!Holaaa! Todos bien? Hahaha non fateci caso. Allora vi piace la storia? A me sembra mediocre. Cosa succederà? Bella bacerà Andrea? O no?
Buona lettura. Scusate eventuali errori. ❤
STAI LEGGENDO
Ti ricordi di me? Sai una volta ero la tua migliore amica <<IN REVISIONE>>
Storie d'amore"Bella! Fermati,cazzo." "Andrea...lasciami in pace,okey?"non riesco a parlare senza singhiozzare, tutta quella situazione era un vero schifo."No. Non ti lascio sola." Lo guardo, e a pensarci bene non lo facevo da molto,avevo sempre quella paura di p...