Spiegami

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Quella sera Severus e Artemisia non si videro, erano entrambi abbastanza turbati e avevano bisogno di stare da soli.

Si incrociarono a lezione durante la settimana ma non si dissero nulla. Artemisia passava ormai le sue giornate a studiare ripetendo per gli esami. Aveva già deciso la prova libera e in realtà una volta trovato l'argomento si era accorta di averlo avuto sempre sotto gli occhi, voleva dare tutta sé stessa però e quindi doveva preparare qualcosa di unico. Si sentiva preparata in tutte le materie tranne in pozioni, o meglio, temeva di non essere all'altezza delle aspettative e ripeteva in maniera quasi maniacale la preparazione delle pozioni più difficili e gli usi degli ingredienti più complessi.

"Artemisia dai, smettila di studiare e vieni qui" le disse Kathrine che era seduta con gli altri poco lontana. "cinque minuti e arrivo, finisco il capitolo", "Eh no, vieni qui ora" disse Michael divertito e dopo un attimo si sentì sollevare dalla sedia con la magia. Il ragazzo scoppiò a ridere guardando la sua espressione di rimprovero.

Dopo averle fatto fare un paio di giravolte il ragazzo la riportò a terra. Lei li squadrò tutti molto male ma poi sorrise: "Credo di poter interrompere. Allora, di che parlavate?"

Furono tutti contenti di averla in mezzo a loro anche se l'imbarazzo con Lidia non era passato. Finirono a parlare delle loro aspirazioni future, dei percorsi che volevano intraprendere, anche se erano talmente ricchi da poter vivere di rendita, come voleva fare Gabriel.

Gli altri invece avevano interessi personali molto diversi tra loro:
Kathrine voleva diventare una medimaga, Charlotte occuparsi del negozio della madre, Lidia andare a vivere in Francia e Michael voleva fare magizoologia e girare il mondo.

"Gabriel ma tu alla fine hai rinunciato?" chiese Charlotte alludendo ad Artemisia. Il rosso si mise più scomposto sulla poltrona e con un sorrisino divertito la guardò dritto negli occhi, prima di rispondere: "Ma guarda, io non ho rinunciato proprio a nulla, è lei che rinuncia a tutti. Vedi come ha trattato me e Lidia"

"Non vi ho trattati in nessun modo, non mi piacevate e ve l'ho detto. Non sto con qualcuno per poi provarci con qualcun altro, invece tu con la povera Dafne...", la faida tra loro era ancora decisamente aperta ed era la cosa che le dava più fastidio.

"Neanche tu sei una santa, prima hai baciato Lidia e poi l'hai scaricata"
"Ma sei diventato il magiavvocato difensore dei deboli e degli oppressi? In più già mi sono spiegata e a te non devo nulla"
"In realtà non mi hai spiegato niente, ti sei scocciata da un giorno all'altro e non mi hai mostrato un minimo di rispetto" fece notare la riccia e Gabriel assunse un'espressione trionfante.

"Non riuscite a capacitarvi che per una volta nella vostra vita qualcuno vi rifiuti anche se siete ricchi e purosangue? Perché se no non mi spiego questo accanimento, state diventando asfissianti"

"Meglio di essere te che allontani ogni persona dalla tua vita, ti ritroverai sola" infierì Gabriel ritrovandosi la bacchetta di Artemisia alla gola. "Guarda un po': nella mia vita ci sei tu e avrei fatto meglio ad allontanarti subito, comunque non è mai tardi per rimediare." Disse con voce mortifera. Da quando aveva preso il marchio sentiva che la sua rabbia veniva potenziata e non riusciva ad avere reazioni ponderate. Vide il rosso deglutire spaventato e abbassò la bacchetta soddisfatta. "Ti ringrazio per aver rovinato la bellissima atmosfera che si era creata, vado in camera mia" poi si volto verso gli altri: "Non è stata colpa tua, non preoccuparti" disse a Charlotte che aveva fatto iniziare la discussione a causa del suo interesse per i pettegolezzi, l'abbracciò per rincuorarla "Scusa, non immaginavo sarebbe successo tutto questo" le disse la bionda dispiaciuta.

Poi si rivolse a Kathrine: "Ci vediamo più tardi per astronomia"

*

Piton era alla scrivania quando sentì bussare alla porta del suo studio, era quasi mezza notte. Imprecò immaginandosi chi sa chi dall'altro lato mentre andava ad aprire. Rimase stupito quando si ritrovò Artemisia davanti. Stette in silenzio un attimo prima di trovare le parole: "Entra".

Mostrerò alla Vostra Illustre Signoria ciò che una donna può fareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora