Giunto al termine dell'acuta elucubrazione, immobile su quella spiaggia infuocata nell'attesa di un motivo ispiratore, mentre il mondo girava come se nulla fosse, Walter proiettò ogni pensiero oltre l'immanente, alla ricerca di una fonte numinosa da cui attingere suggerimenti sulla via da seguire.
Ma poiché nemmeno lo spazio metafisico sembrava volergli indicare i contorni di un disegno superiore di cui immaginava essere parte, con un ruolo ben definito, Walter diresse la mente verso orizzonti meno estesi, verso tempi e luoghi sempre meno assoluti, per tornare, infine, da dov'era partito: una realtà da affrontare.
Si risolse allora di agire subito, anche senza un piano strategico. Era sempre meglio fare qualcosa, anche di avventato, che rimanere fermo come un palo ad aspettare, intervenire, per non soccombere a una serie di possibili accadimenti che non avrebbero recato nulla di buono.
Pensò di risolvere la situazione affrontando un problema alla volta. Improvvisando. Era un atteggiamento da kamikaze, ne era consapevole, ma non vedeva altro modo di procedere nel gioco perverso in cui si era cacciato.
Per prima cosa, avrebbe chiamato Giulia per metterla in guardia da quei pazzi furiosi assetati di vendetta, consigliarle di non andare da Valerio, esortarla a non uscire di casa, che era ancora meglio. Le avrebbe parlato dello scambio di persona, trovando un valido motivo per non farla arrabbiare. Lei avrebbe capito o forse no. Era un passo obbligato, perché avrebbe saputo ogni cosa comunque, e in quel caso poteva dirle addio. Perduta per sempre.
Prese il cellulare, si appostò in un angolo di spiaggia meno affollato, alla larga da orecchi indiscreti. Compose il numero di Giulia, sapendo che da quel momento si sarebbe esposto irrimediabilmente.
Il telefono squillava ma nessuno rispondeva. Giulia non aveva il suo numero, se ne ricordò soltanto adesso. A un certo punto partì la segreteria e Walter chiuse la chiamata. Pensò allora di mandare un messaggio:
Non andare a casa di Valerio e stai lontana da Roberta e i suoi amici. È pericoloso.
Il cellulare squillò dopo pochi secondi. Walter rispose.
"Pronto?"
"Chi è?" fece lei.
"Walter."
"Non conosco nessun Walter, e poi cos'è questa storia di Roberta, che ne sai tu?"
Walter rimase senza parole: aveva immaginato una simile reazione, ma nella realtà faceva un altro effetto. Nondimeno, decise di proseguire raccontandole tutto fin dall'inizio:
"Valerio è morto... si è suicidato qualche giorno fa e..."
"Ma vaffanculo!"
"..."
Fine della rivelazione. Giulia aveva troncato in modo imprevisto e Walter rimase con un telefono muto. Forse era stato un po' brutale: così come l'aveva detto, poteva sembrare lo scherzo di qualche idiota. Al suo posto, forse avrebbe reagito allo stesso modo. Aveva ceduto all'impazienza, mentre avrebbe dovuto prenderla da lontano.
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L'altro uomo
General FictionUn uomo assume l'identità di un altro per una donna, poi le cose si complicano.