Quelle non erano parole da seduttore e Walter lo sapeva bene ma, spinto dall'urgenza di dire qualcosa che provocasse una reazione, aveva deciso di dichiararsi, anche a costo di passare per uno sprovveduto che non sa trattare con le donne. Eppure, nonostante tutto, aveva ottenuto la reazione voluta, perché lei non se n'era andata, e poco importava se la macchina si era imballata accidentalmente oppure no: Giulia era ancora lì e forse aspettava qualcosa, magari una frase o anche solo una parola che le desse un motivo valido per restare. Inaspettatamente, fu proprio lei a riprendere il discorso, quasi volesse offrirgli un'altra opportunità:
"Hai detto di aver visto uno buttarsi da un ponte, qualche giorno fa, giusto?"
"Sì, è quello che ho detto."
"Però eri lontano e non hai potuto vederlo in faccia" fece lei fissando Walter negli occhi.
"Ho capito dove vuoi arrivare, ma ti assicuro che si tratta di Valerio, anche se non l'ho visto da vicino: la lettera che ha lasciato parla chiaro e poi ho i suoi documenti."
"Allora com'è che nessuno ne sa niente?"
Walter si fece più vicino.
"Ieri hanno trovato un cadavere sotto quel ponte. C'è la notizia sul giornale di oggi, non sanno ancora di chi si tratta, ma prima o poi lo scopriranno."
"Mettiamo che scoprano l'identità di quel tizio e si tratti proprio di Valerio" disse Giulia abbozzando un sorriso che sapeva di scherno e di leggero compiacimento. "Si chiederanno come poteva trovarsi in banca il giorno dopo il suo ritrovamento. Ti sei proprio messo in una bella situazione, complimenti!"
Walter si sentì raggelare.
"Beh, ma... non è detto che vadano in banca a controllare."
"Spera che vada così, altrimenti..."
"Altrimenti?"
"Altrimenti i poliziotti cominceranno a cercarti, e non soltanto loro ma anche i ricattatori che hai fregato."
"Se è per questo i balordi cercheranno anche te."
"Questo è tutto da vedere" fece lei in tono di sfida. "Io continuo a credere che Valerio sia vivo e che si sia nascosto da qualche parte. Però non capisco quale sia il tuo ruolo in questa faccenda."
Non sapendo che cosa dire, Walter si girò un attimo verso la strada, vide una Punto bianca che si avvicinava; lì per lì non ci fece caso ma poi, quando fu abbastanza vicina, si accorse che a bordo c'erano John, Carmine e Roberta.
"No, non è possibile!" fece, con il cuore a mille. "Non è possibile!" ripeté. "Sono riusciti a trovarci" disse, guardando Giulia, che rimase immobile come una statua.
Neppure John, che era alla guida della Punto, credette ai suoi occhi: aveva finalmente trovato il bastardo e anche Giulia, entrambi in un solo colpo. Li aveva trovati proprio quando stava per desistere, almeno per quel giorno. Sterzò di scatto e le gomme stridettero sull'asfalto per la brusca inversione. Roberta urlò qualcosa, forse aveva battuto la testa. John si fermò, poi scese dalla macchina. Carmine e Roberta fecero altrettanto. John infilò la pistola nella cintura dei pantaloni.
"Bene, bene, bene" disse Carmine. "Alla fine ci siamo ritrovati."
Roberta fece per scagliarsi contro Valerio o quello che si spacciava per tale, ma John la trattenne prendendola per un braccio.
"Ferma! Che vuoi fare?"
"Guarda come mi ha conciato il naso quello stronzo! Lasciami."
"Adesso ci serve, dopo potrai fare quello che ti pare. Calmati adesso!"
"Ho capito, non sono mica scema. Lasciami andare!"
John lasciò la donna, fece cenno a Carmine di tenerla d'occhio, poi si avvicinò a Valerio.
"E così hai cambiato la macchina. Hai già cominciato a spendere i nostri soldi."
"Ma John!" disse Carmine. "Non può essere, non è possibile che gli consegnino la macchina in una mattina: c'è da fare il contratto, l'immatricolazione, i documenti..."
"Zitto!" fece John con un movimento della mano.
"Scusate ma... ci conosciamo?"
"Non fare il furbo" disse John. "Ci conosci benissimo, Valerio, o come minchia ti chiami."
"Valerio chi?"
"Cazzo! Ma sta prendendo per il culo questo stronzo" urlò Roberta in atto si scagliarsi di nuovo contro di lui. La trattenne Carmine afferrandola per la vita.
"Ha per caso studiato a Oxford?"
"Fa lo spiritoso." disse John, fingendo di rivolgersi a Carmine. "Dove avrà messo i soldi?"
"Chiediamoglielo!" fece Carmine.
"Ma di cosa parlate? Di soldi? E poi, come ve lo devo dire? Io non sono quello che credete, mi state confondendo con qualcun altro. Io mi chiamo Walter, questo Valerio non so nemmeno che faccia abbia."
"La tua!" disse Roberta con la bava alla bocca. "Chiedilo a quella vacca seduta in macchina!"
Giulia strabuzzò gli occhi, poi scese dalla macchina, si avvicinò minacciosa a Roberta.
"Vacca a chi? Non sono io che si è messa con Valerio per fregargli i soldi!"
Carmine si frappose tra le due.
"Calma, calma, non peggioriamo la situazione: siamo qui per affari."
John sfilò la pistola dalla cintura, puntandola dritta contro Giulia.
Di' al tuo amico di cacciare il denaro, se non vuole che ti faccia saltare le cervella!"
Walter cercò di mantenere il sangue freddo: una mossa azzardata e la situazione poteva degenerare da un momento all'altro, e quando c'è di mezzo un'arma non si sa mai come va finire. Scartò l'idea di provare a disarmarlo perché uno sparo accidentale poteva colpire Giulia. Proprio in quel momento passò uno scooter rumoroso e Walter focalizzò lo sguardo sul centauro inconsapevole e poi sull'orizzonte, dove gli parve di riconoscere una macchina bicolore che stava arrivando di gran carriera.
"La polizia!"
"Sì, come no, e anche l'esercito" disse John.
Carmine si avvicinò alla Punto.
"Dobbiamo andarcene, John. La polizia, c'è la polizia, filiamo!"
John si girò di scatto, infilò la pistola nei pantaloni, si avviò verso la macchina.
"Ti è andata bene, per adesso. Sta pur certo che ci rivedremo."
Salì in macchina al posto di guida; gli altri due erano già a bordo.
Walter lo vide trafficare con la chiave: la Punto non voleva saperne di partire, lo vide agitarsi e riprovare più volte, finché un'accelerata improvvisa e nervosa, accompagnata da uno sbuffo di fumo intenso e odore di benzina, non espresse la sonorità di una marmitta bucata. La macchina ebbe un sussulto vibrato nell'atto di partire, poi subito una brusca decelerazione e un'inchiodata. La macchina della polizia si era messa di traverso sbarrando la strada.
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L'altro uomo
General FictionUn uomo assume l'identità di un altro per una donna, poi le cose si complicano.