16

136 7 20
                                    

Walter non sapeva se John parlasse sul serio o stesse soltanto recitando la parte del duro, ma questo non importava, perché il prelievo l'avrebbe fatto comunque. Il problema era un altro: che cosa sarebbe successo dopo averlo fatto?

"Va bene, va bene" disse Walter. "Farò come dite. Solo che non mi ricordo nemmeno il numero di conto corrente. Dovrei salire nel mio studio e vedere un estratto conto."

"Ma come! Dici di non ricordare nulla, però ti ricordi dove hai messo i documenti?" disse Carmine con la voce alterata.

John fece un cenno con la pistola.

"Basta fare storie. Andiamo a cercare questo estratto conto, non perdiamo altro tempo, che ne abbiamo perso fin troppo."

Walter si alzò, raggiunse lo studio seguito dai due. Si sedette alla scrivania e aprì il cassetto, dove ricordava di aver visto i documenti bancari.

Carmine si avvicinò furioso. Prese i documenti dal cassetto e li buttò sulla scrivania.

"Sbrigati!"

"Un attimo che cerco... ah, ecco. Devo scrivere il numero del conto, altrimenti lo dimentico." Walter rovistò tra le carte alla ricerca di un foglietto. La fortuna gli arrise, perché oltre a quello trovò anche un documento su cui c'era la firma di Valerio. Cercò di memorizzarla. In banca si sarebbero insospettiti se l'avesse fatta troppo diversa.

John si avvicinò.

"Andiamo!"

Walter ebbe come un ripensamento.

"Aspetta che risistemo le carte."

Carmine lo afferrò per un braccio e lo costrinse ad alzarsi.

"Le sistemi quando torni... forse."

Walter seguì John sulle scale. Sarebbe bastato un calcio e l'avrebbe fatto cadere, poi avrebbe afferrato Carmine, che era alle sue spalle, per proiettarlo di sotto. Ma questi sembrava avere la capacità di leggere nel pensiero:

"Non farti venire strane idee perché tanto non serve a un cazzo."

Walter non rispose, scese in silenzio pensando al modo di fregare quei due una volta fatto il prelievo. Sapeva di poterlo fare, perché gli sembravano dei dilettanti, due balordi che si erano cacciati in un affare più grande di loro.

John si fermò appena giù dalle scale, si rivolse a Walter:

"Tu vai con la tua macchina. Carmine sale con te. Io vi seguo."

"Bravo, John. Era quello che volevo dirti io. Così questo qui, chiunque sia, non potrà fare scherzi."

Walter si avviò verso la macchina senza fretta, cercando di rimanere calmo e lucido per non cadere in uno stato ansiogeno, che gli avrebbe fatto compiere qualche sciocchezza. L'idea di prelevare il denaro in compagnia di quei balordi gli piaceva sempre meno, ma non poteva fare altrimenti.


L'altro uomoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora