24.1

994 35 112
                                    


⚠️⚠️⚠️ ATTENZIONE ⚠️ ⚠️ ⚠️

NON LEGGETE QUESTO CAPITOLO SE SIETE SENSIBILI. SI TRATTANO TEMATICHE SERIE E CHE POTREBBERO DISTURBARE LA SENSIBILITÀ DEL LETTORE. PROCEDETE CON CALMA.

E PREPARATEVI PER UN POCHINO DI SPICY...🔥

QUESTO CAPITOLO HA UNA SECONDA PARTE, USCIRÀ A GIORNI✨️

BUONA LETTURA🖤🌚

















"Il dolore è il carburante del piacere per chi è rotto dentro. Senza dolore non funziona qualcosa in noi, il dolore ci ripara momentaneamente e ci fa sentire vivi. Meno difettosi. Meno rovinati e spezzati."

Armony Roses

Armony Roses

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Una scelta.
Una via di fuga.
Una speranza di salvezza.
Di sopravvivenza.
Una fioca opportunità per non darsi pervinti. Tuttavia, nonostante questa... speranza, mi sento così vuota e spossata da non essere certa di riuscire a lottare per continuare a credere in un futuro migliore.

«Il tempo non ci aspetta, Armony...», esordì Cassian, dopo un breve e momentaneo momento di quiete.

«Scegli. Vuoi continuare a lottare o vuoi arrenderti?», chiese Cassian, serioso e con sguardo velato di un'emozione che non gli si addiceva affatto. Non mi sembrava di averla mai vista, quella velatura sbiadita di un'emozione che aveva le sembianze di preoccupazione. La medesima emozione gli appesantiva i lineamenti e delineava sfumature così intense nelle sue iridi sanguigne che mi smarrii a fissarle. Ad analizzare ogni minuzia. Aveva un volto contratto, come allarmato. Era preoccupato per me? Non lo capivo. Non ero certa di volerlo capire. E sapere.

«Vuoi vendicarti, Armony?», vide che non parlai, e usò un'altra modalità per scatenare in me delle controverse emozioni dai colori sbiaditi. Un moto di un'emozione sconosciuta scosse il mio petto e la mia mente, facendo battere il mio cuore in maniera spasmodica, ma ero più che certa fosse la mia mente a farmi immaginare il battito del mio cuore, e a farmelo sentire a palla nelle orecchie.

«Vuoi provocare a loro il doppio, il triplo, del dolore che hanno causato a te? Vuoi fargli provare come ci si sente? Vuoi fargli male fino a farli supplicare di morire per poi privarli del respiro solo quando vorrai tu?», proseguì il suo mantra suadente. Un sorriso tetro mi delineò il volto, e Cassian sorrise di rimando, comprendendo la direzione dei miei pensieri. Il pensiero di affondare la lama nel corpo di Levithen, facendolo torcere dal dolore... mi accendeva un moto conturbante di bisogno. Il solo pensiero di ricambiare, di dare loro quello che mi hanno dato, infliggendogli le loro stesse torture, dandogli il loro stesso veleno, mi faceva impazzire dalla necessità di far loro un male cane. Di dare loro quello che avevo provato io. Di umiliarli e torturarli. Di ferirli come avevano ferito me, di ucciderli come mi sentivo morta dentro io dopo aver subito tutto quello schifo.
Era quello che volevo?
Volevo la vendetta? Quando ero diventata così?

Wicked or GodsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora