Dopo che le sue amiche avevano lasciato casa, Tzuyu era andata in camera di sua madre per accertarsi che era tutto apposto. Aveva fatto tutte le procedure che la loro vecchia infermiera le aveva detto di fare, poi, dopo averle tirato su le coperte, decise di concedersi il lusso di lavorare un altro po' sul codice che uno dei suoi clienti le aveva chiesto.
Quando aprì il suo portatile, notò che la chat con Jin era ancora aperta e non aveva minimamente notato il suo ultimo messaggio. «Avrei un lavoretto per te...» Lesse ad alta voce. "Di cosa si tratta?" Sapeva perfettamente che Jin era a conoscenza di tutta la sua storia, e che quindi sapeva anche che avrebbe accettato solo lavori di hackeraggio.
"Dieci milioni di won" La risposta di Jin era vaga e Tzuyu voleva assolutamente approfondire.
"Ok, ma cosa ti serve? Codici di una banca? Informazioni personali di qualche politico?"
"Vorrei che rapissi una persona per me"
"Te lo sogni che faccio una cosa del genere, sai che non sono i miei soliti lavoretti. Non mi occupo di queste cose"
"Devi solo rapirla, metterla nel tuo scantinato, se ne hai uno, ed io farò il resto"
"Tu sei pazzo! Ci sarebbero le sue impronte ovunque in casa mia, in più non ho tutta questa forza, come pretendi che rapisca una persona?"
"Tredici milioni di won"
«Porca troia...» Tzuyu si mise una mano nei capelli. Erano tanti soldi e, di certo si sarebbe potuta permettere delle cure più appropriate per sua madre. Tuttavia avrebbe dovuto fare una cosa che andava contro tutti i suoi principi e non sapeva se ne sarebbe davvero valsa la pena o meno.
"Se dovessi accettare, cosa dovrei fare?"
"Ti darò l'indirizzo, l'ora e il luogo in cui trovare questa persona completamente sola, poi ti darò indicazioni su cosa dovrai fare"
"Non mi hai detto molto... Ucciderai quest'uomo?"
"È una donna e no, non ho intenzione di ucciderla, tuttavia, cosa dovrò farci, sono affari miei" Tzuyu rimase a fissare la chat. I suoi occhi si alternavano tra la parola rapimento e tredici milioni di won. Non sapeva davvero cosa fare e l'ansia iniziò a prendere il sopravvento su di lei. "Allora, ci stai o no?"
"Ok" Senza rifletterci più di tanto, Tzuyu aveva risposto fissando l'enorme quantità di soldi che avrebbe ricevuto, cercando di non pensare all'atto in se per se.
"Ottimo. Avrai mie notizie domani. Procurati un fazzoletto di stoffa e del cloroformio"
Prima che potesse domandargli altro, Jin si disconnesse dalla chat.
«Ma che cazzo ho fatto?» Tzuyu ci ripensò subito dopo. Alzarsi dalla sedia per camminare senza una vera e propria meta, di solito aiutava a rimettere in ordine i propri pensieri, ma più Tzuyu camminava, più credeva di aver fatto una stronzata colossale. «Non è da me, perché diavolo ho deciso di accettare una cosa del genere?»
o - o - o
Sana era seduta sulla scrivania della sua camera. Ripeteva a voce alta il discorso che avrebbe fatto per presentare la sua tesi di laurea ed era in videochiamata con le sue migliori amiche. «Allora, come vi è sembrata? Inopportuna in alcune parti, o carente in altre?»
«Per me andava bene...» Chaeyoung si stava sistemando il trucco, riponendo particolare attenzione alle sue folte ciglia.
«Forse eviterei di parlare male della nostra università» Commentò Mina che, a differenza di Chaeyoung, sembrava aver prestato attenzione alle parole della sua amica. «Potrebbero abbassarti il voto per una cosa del genere e andrebbe a tuo svantaggio... La tua tesi è ottima e meriti il massimo dei voti»
«Sei carina Mina, ma devo far valere le mie idee, accettando le conseguenze. Anche il mio relatore è d'accordo con me»
«Certo, essendo un nostro insegnante, non posso di certo aggiungere altro, spero solo che gli altri la pensino come lui»
«Sono pienamente d'accordo» Chaeyoung aveva finito di truccarsi e aveva alzato la testa per guardare la sua ragazza e la sua amica, provando ad intromettersi nella loro conversazione.
«Che anima pia, ti ringraziamo di aver partecipato con così tanto entusiasmo» Mina aveva incrociato le braccia e, seppure la qualità della sua webcam era piuttosto bassa, il suo sguardo accusatorio era molto più che evidente.
«Mina... Non preoccuparti, capisco che la mia tesi non sia alla portata di tutti... Mi meraviglia il fatto che non si sia addormentata»
«Solo perché si stava truccando»
«Guardate che ho sentito tutto...» Chaeyoung aveva il volto soddisfatto e fece rimanere entrambe di stucco quando seppe ripetere quasi tutto il discorso fatto da Sana.
«Ah... Il mio amore super geniale!» Mina aveva gli occhi che brillavano dopo aver assistito a quella performance encomiabile. «Non vedo l'ora che arrivi sta sera per strapparti i vest-»
Sana si schiarì la voce socchiudendo gli occhi. Sapeva esattamente cosa stava per dire la sua migliore amica e non aveva intenzione di ascoltare tutta la frase. «Io direi di salutarci, così potete andare alla vostra cena e fare poi quello che Mina aveva intenzione di dire...»
«Si em... Scusaci» Mina si sforzò di sorridere. Non era da lei fare apprezzamenti del genere davanti ad altra gente perché era piuttosto riservata e anche piuttosto timida.
«Tranquilla... Ci vediamo domani. Passo da Chae dopo aver lasciato l'assegno in banca, ciao ragazze»
Dopo aver fatto i dovuti saluti, Sana chiuse il suo portatile, riprendendo poi in mano i suoi appunti per ripetere la tesi un'altra volta. Ormai non faceva altro, la sapeva a memoria, eppure si sentiva così insicura e timorosa, che l'ansia iniziava a prendere il sopravvento.
Ad interromperla fu il rumore di qualcuno che bussava alla porta. «Posso?» La voce rauca e bassa del signor Minatozaki, era passata attraverso la porta, raggiungendo le orecchie di Sana.
«Certo» La ragazza mise via le sue cose, prima di alzarsi dalla scrivania per accogliere suo padre.
«Tra dieci minuti arrivano le pizze»
«Oh, ok... Finisco di ripetere la tesi e vi raggiungo allora»
«Basta ripeterla così tanto... Finirai per impazzire» Il signor Minatozaki avvolse con il braccio, le spalle di sua figlia, invogliandola a lasciare la stanza. «Vieni con noi, tua sorella e Dahyun mi stanno facendo diventare pazzo con la scelta degli abiti per il matrimonio... Ho bisogno di una spalla»
«Quando sarò io a sposarmi, cosa farai? Non puoi chiedere il mio aiuto in eterno» Sebbene potesse sembrare un rimprovero, Sana iniziò a camminare con suo padre, acconsentendo a quella richiesta.
«Tua sorella è indecisa pure da che lato del letto alzarsi la mattina, so già che non mi farai penare come loro... In più, conoscendoti, sceglierai un tailleur di tutto rispetto, perché non ti piace omologarti alle masse»
«Come darti torto...»
Accompagnati dalle loro risate, i due arrivarono dritti nel salone, pronti a prendersi il gioco della coppia. Il signor Minatozaki e sua figlia Sana, erano da sempre stati grandi complici e si divertivano a prendere in giro sia Momo che la signora Minatozaki. Lui amava la sua famiglia con tutto sé stesso.
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ANGOLETTO
Domani sarà una giornata piuttosto impegnativa, quindi credo proprio che il capitolo non verrà pubblicato... Sorry, a sabato verso mezzanotte 😁

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Set Me Free
FanfictionMinatozaki Sana è la figlia dell'uomo più ricco ed influente della Corea. Nonostante abbia da sempre avuto una vita agiata, è sempre stata una persona umile ed altruista. Si occupa spesso di fare beneficienza verso enti che le stanno a cuore e non è...